Ciro Immobile ed Edin Dzeko: i due bomber a cui si aggrappano Lazio e Roma

Pubblicato: Mercoledì, 25 Novembre 2020 - redazione sportiva

dzeko immobile ilmamilioROMA (calcio) - Il laziale è partito fortissimo e ieri ha inciso sulla vittoria di Champions contro lo Zenith

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In città c’è sempre stata una grande, grandissima rivalità tra due squadre pronte a darsi battaglia sul campo grazie anche e soprattutto a grandissimi calciatori. Da qualche anno a Roma ci sono due bomber eccezionali che infiammano le tifoserie di Lazio e Roma e che, come vediamo su Campobet, grazie ai loro gol possono trascinare le due compagini verso grandi traguardi.

Il primo è Ciro Immobile, il bomber di Torre Annunziata che dopo aver conquistato la scarpa d’oro nello scorso campionato è pronto a segnare ancora a raffica ed a far sognare i tifosi biancocelesti.

Nell’ultima gara contro il Crotone il bomber biancoceleste ha siglato la rete dell’1-0, per il suo 130esimo gol con la casacca della Lazio. Intanto il bomber ha ricevuto un altro importante riconoscimento. Ciro è candidato come miglior giocatore della scorsa stagione. Ogni stagione vengono assegnati dei riconoscimenti nel mondo del calcio, ovvero i Globe Soccer Awards. Quest’anno sarà un’edizione speciale visto che, oltre al miglior giocatore, miglior allenatore e miglior squadra dell’anno, ci saranno altri quattro premi: miglior giocatore del secolo, miglior allenatore del secolo, miglior squadra del secolo e miglior agente del secolo.

Tra gli otto giocatori candidati al premio di miglior giocatore dell’anno, c’è anche un calciatore della Lazio: si tratta proprio del bomber biancoceleste Ciro Immobile. Insieme a lui sono in lizza per vincere questo premio Cristiano Ronaldo (Juventus), Karim Benzema (Real Madrid), Lionel Messi (Barcellona), Marquinhos (Paris SG), Robert Lewandowski (Bayern Monaco), Sadio Mane’ (Liverpool) e Serge Gnabry (Bayern Monaco). La cerimonia di premiazione si terrà il prossimo 27 dicembre, in quel di Dubai.

Lo scorso agosto Immobile, come detto, ha vinto la Scarpa d’Oro, un riconoscimento davvero eccezionale per un attaccante che ha sempre dato il meglio di sé. Soltanto altri due italiani erano riusciti a vincere la Scarpa d'Oro nella storia: due campioni del mondo come Luca Toni e Francesco Totti. Il primo nel 2006, il secondo nel 2007. Poi Messi, Suarez, Ronaldo, Forlan (che aveva vinto nel 2005). In precedenza Ronaldo, Henry. Soltanto Toni e Totti, però, avevano portato il trofeo in Italia, anche a livello di club. Questa volta tocca a Re Ciro.

Edin Dzeko e la Roma

La Roma è forse la vera sorpresa di questo campionato. In attesa delle partite serali, la Roma - giunta a 16 risultati utili consecutivi in campionato (escludendo la sconfitta tavolino col Verona) - torna ai vertici della classifica e la famiglia Friedkin sfoggia una mascherina con il vecchio stemma del club, quello tanto amato di tifosi più accesi, che l’ex presidente Pallotta aveva sostituito. Insomma, è giorno di letizia in casa giallorossa, visto che il successo sul Parma per 3-0 - santificato dalle reti di Mayoral e dalla doppietta di Mkhitaryan- è stato frutto di una prova molto convincente, a prescindere dai demeriti delle formazione emiliana.

Tra i grandi protagonisti di questa squadra c’è senza dubbio Edin Dzeko, il bomber bosniaco da sempre al centro del progetto giallorosso. L’ex bomber del city è finalmente tornato negativo al tampone e potrà uscire dall'isolamento e presto tornare a Trigoria per riprendere gli allenamenti con la squadra. Dal tampone effettuato ieri è emersa la negatività al Covid di Dzeko che nelle prossime ore sosterrà le visite mediche di idoneità sportiva per poter tornare ad allenarsi al centro sportivo Fulvio Bernardini. Con il ritorno in campo di Dzeko la Roma di Fonseca avrà ancor più opportunità per giocarsi lo scudetto in questo campionato che si annuncia più equilibrato che mai.

Merito di Dzeko, ma anche di una difesa di ferro guidata da Gianluca Mancini e Roger Ibanez. Rispettivamente primo e secondo nella classifica dei minuti disputati in campionato dai giocatori della rosa di Fonseca. L'italiano detiene l'en plein con 7 presenze e 630 minuti, ovvero tutti quelli giocati finora. Il brasiliano lo segue a distanza ravvicinatissima, stesso numero di partite ma appena 12 minuti in meno, effetto della sostituzione nella gara contro il Benevento, a risultato ampiamente acquisito (si era sul 4-2) e con un giallo sul groppone che implicava rischi inutili in una serata come quella.

È vero che le scelte di Fonseca in coppa sono state improntate a un largo turnover che ha tenuto la maggior parte dei titolari a riposo (forzatamente nel caso di Mancini, che scontava i tre turni di squalifica in Europa), ma le gerarchie consolidate in campionato antepongono la coppia di difensori perfino a quella dei trequartisti, formata da Pedro e Mkhitaryan.