Carlo Verdone compie 70 anni, quell'arte di saper raccontare gli italiani nelle loro trasformazioni

Pubblicato: Martedì, 17 Novembre 2020 - redazione attualità
 
 

ROMA – Dai mille volti alla sua comicità dal sapore amaro, fino alla fotografia dei tempi che cambiano

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Il fricchettone Ruggero, l'ingenuo Leo, l'impacciato Mimmo, l'esasperante professore Raniero Cotti Borroni, i coatti Armando Feroci e Moreno Vecchiarutti, Pasquale Ametrano, il logorroico e ipocondriaco Furio Zòccano. Sono solo alcuni dei personaggi di culto, entrati nell'immaginario collettivo, interpretati da Carlo Verdone, l'attore e regista romano che compie oggi 70 anni.

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Figlio del grande critico Mario, Verdone si diploma in regia al Centro Sperimentale della Capitale ed esordisce sotto il segno di Sergio Leone. Il maestro del western all'italiana lo chiama dopo averlo visto a teatro nel 1977 e decide di produrre 'Un sacco bello' (1980), opera prima che arriva in seguito al grande successo dei suoi personaggi nel varietà televisivo 'Non stop'. 

Tanti personaggi, un unico autore e interprete. A proposito della nascita di questi personaggi, racconterà’: “Io ero un osservatore di romani, di italiani, di personaggi del mio quartiere. Sono personaggi che nascono da incontri nel mio quartiere, fatto di artigiani. E poi a scuola, con i professori, offrivano tanti spunti. Entravo nella mentalità del personaggio, dalla voce risalivo al tipo di personaggio”.

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 La passione per il cinema per lui ha avuto origini decisamente lontane, complice anche papà Mario, storico del cinema e soprattutto docente universitario, studioso delle avanguardie storiche, a lungo dirigente del Centro Sperimentale di Cinematografia. I primi approcci al mondo del cinema insieme al fratello minore Luca, con cui si diverte il sabato sera a proiettare film sperimentali per amici e parenti, dedicati soprattutto ai capolavori felliniani e del neorealismo. Poco più che ventenne, con una videocamera vendutagli da Isabella Rossellini per 70.000 lire realizza un cortometraggio (‘Poesia solare‘), influenzato dalla cultura sessantottina e psichedelica del tempo, e dalla musica dei Pink Floyd e dei Grateful Dead. 

Spinto da Roberto Rossellini, che aveva visto i cortometraggi, si iscrive al Centro Sperimentale di Cinematografia e, nel 1974, si diploma in regia cinematografica. È durante gli studi universitari alla Sapienza di Roma (si laurea in Lettere moderne nel 1977), che inizia la sua prima esperienza di attore con il ‘Gruppo Teatro Arte’ diretto dal fratello Luca. La svolta arriva nel 1977 con lo spettacolo teatrale ‘Tali e quali’, in cui interpreta dodici personaggi, che poi approderanno su ‘Non Stop’, mentre per la sua carriera è fondamentale l’incontro con Sergio Leone, da cui nasce il film d’esordio ‘Un Sacco Bello‘ e il seguente ‘Bianco, Rosso e Verdone‘, un  road movie comico che racconta il fermento dell'Italia durante una settimana elettorale, con le indimenticabili performance di Elena Fabrizi e Mario Brega, con lui anche in 'Borotalco' (1982), il film che gli ha cambiato al carriera dopo anni in cui interpretava varie maschere.  Oltre ai citati, i suoi film più noti sono: 'Compagni di scuola' (1988), film corale in cui dirige 18 interpreti coprotagonisti, una sorta di 'Grande freddo' all'italiana; 'Maledetto il giorno che t'ho incontrato' (1992), una tragicomica storia d'amore di due nevrotici e insoddisfatti interpretata in coppia con Margherita Buy; 'Al lupo al lupo' (1992), in cui analizza le dinamiche familiari e il rapporto complesso di tre fratelli. Un tema su cui torna anche in 'Io, loro e Lara' (2010).

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Insieme a 'Gallo Cedrone' (1998), 'Viaggi di nozze' (1995)  segna l'inizio della collaborazione con Claudia Gerini, con lui sullo schermo anche in 'Sono pazzo di Iris Blond' (1996) e 'Grande Grosso e Verdone' (2008), che per titolo, struttura e personaggi si pone come sorta di remake del film datato 1981. Altri film da ricordare sono senz'altro 'Stasera a casa di Alice' (1990), 'Perdiamoci di vista' (1994) e 'C'era un cinese in coma' (2000).

Cognato di Christian De Sica e vicino ad Alberto Sordi - i due recitano assieme nei film 'In viaggio con papà' (1982) e 'Troppo forte' (1986) - Verdone ha nel palmarès 9 David di Donatello, 8 Nastri d'Argento, 3 Globi d'oro e un ruolo nel film premio Oscar 'La grande bellezza'.

Tante le interpreti femminili dalle quali è stato affiancato e che ha diretto riuscendo a tirare fuori da ognuna il meglio, valorizzandone il talento e gli aspetti caratteriali. In questo senso un maestro che ha lasciato spazio e forza alle attrici, aprendo loro delle carriere che durano da anni. 

Un artista che ha saputo leggere i cambiamenti del tempo e degli italiani nel corso di ben quattro decenni dentro i quali sono cambiati le città, le persone e la sua Roma, una radice da cui non s è mai discostato e che continua ad animare la sua ispirazione.    

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