Velletri, il Sippe scrive alle autorità e alla Asl Rm 6 sulle problematiche di Gestione area Sanitaria presso il Penitenziario

Pubblicato: Venerdì, 23 Ottobre 2020 - redazione attualità

Carcere di Velletri, risse tra detenuti. La denuncia del Sindacato Si.P.Pe.  (Sindacato Polizia Penitenziaria)VELLETRI (attualità) - La lettera di Carmine Olanda

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Riceviamo e pubblichiamo:

"Spett.le Autorità,

E’ doveroso da parte di questa O.S. segnalare alle SS.VV. una scorretta gestione del servizio sanitario, da parte della ASL RM6 di Albano Laziale, presso l’area Sanitaria del Penitenziario di Velletri.

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Nella tarda serata del 23.10.2020, un detenuto, privo di sensi, è stato inizialmente soccorso e successivamente posto su una “barella” presente nella locale infermeria in attesa che arrivasse l’ambulanza del 118.

L’autorità sanitaria del momento aveva attivato il codice rosso e pertanto il detenuto doveva essere trasferito presso il nosocomio dei Castelli Romani. Bisognava quindi spostare il detenuto dalla locale infermeria all’ambulanza con la predetta barella che però non passava attraverso la porta dell’infermeria. Insomma, una vita umana in fin di vita, veniva bloccata da una porta più stretta rispetto alla larghezza della barella. Tale spostamento, però, dal locale infermeria al piano terra è stato possibile eseguirlo con un telo, utilizzando la forza fisica di sei Persone scelte tra gli Agenti e il Personale sanitario. La barella non solo non passava attraverso la porta della stanza, ma non entrava neanche in ascensore (in quest’ultimo caso nemmeno la barella dell’ambulanza).

Questo episodio lo riteniamo alquanto increscioso e pericoloso per la tutela della salute di tutti perché in questo caso è stata pregiudicata la vita del detenuto e se fosse accaduto qualcosa di grave, tutto il personale oggi avrebbe dovuto rispondere davanti a qualche autorità.

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Come Sindacato, rimaniamo increduli che i numerosi Dirigenti Medici ASL RM6 di Albano Laziale in servizio presso il Penitenziario di Velletri non si siano mai preoccupati di verificare l’adeguatezza e l’idoneità del lettino barella, da posizionare nella stanza prevista per le emergenze.

Tra le altre cose, nonostante l’incremento di quattro Infermieri e tre dottori – presenza più che sufficiente per garantire il servizio sanitario nel nuovo padiglione D del penitenziario di Velletri - non comprendiamo le ragioni della carenza di assistenza sanitaria “almeno” fino alle ore 20 nel Padiglione citato, dove attualmente sono ristretti la media di 250/264 detenuti. Per la gestione di questi detenuti si è costretti a fare capo ad un'unica infermeria centrale, situata in un altro Padiglione adiacente che presenta barriere di ogni tipo pregiudizievoli alla vita umana.

La Dirigenza sanitaria dovrebbe preoccuparsi dell’idoneità degli strumenti in dotazione e anche di distribuire in modo equo i carichi di lavoro. Vediamo, infatti, che il maggior numero delle visite mediche ricadono attualmente solo su alcuni sanitari che svolgono il servizio come medico di guardia.

Le nuove disposizioni, inoltre, costringono i detenuti a presentare una domandina per essere sottoposti a visita medica. Questa procedura comporterebbe solo un consumo quotidiano elevato di carta e l’aumento dei carichi di lavoro per l’Agente costretto a distribuire le c.d. domandine.

In realtà, la richiesta di visita medica del detenuto può essere annotata su un apposito registro/modulo durante la distribuzione della terapia serale.  

Si chiede, pertanto alle SS.VV. di verificare quando rappresentato, al fine di trovare una soluzione alle problematiche rappresentate.

Il Segretario Generale SIPPE

(Carmine Olanda)

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