Ciampino, Rugghia: "NO alla privatizzazione della galleria d'Arte Contemporanea. Cosa è stata e cosa può tornare a essere la d'Ac"

Pubblicato: Martedì, 06 Ottobre 2020 - redazione attualità

CIAMPINO (attualità) - L'intervento dell'ex sindaco e deputato

ilmamilio.it - nota stampa

Riceviamo e pubblichiamo:

"E’ un’idea malsana quella di cedere a una banca i locali della ex cantina sociale che hanno ospitato per anni le mostre di artisti fra i più importanti dell’arte contemporanea. Era la primavera del 1999 e passeggiando per il centro di Roma mi è capitato vedere sulle plance comunali grandi manifesti di promozione dell’esposizione alla d’AC del maestro giapponese Yu- Ichi.

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L’emozione è stata forte: per la prima volta venivano invitate le persone da Roma a partecipare a un evento di rilievo internazionale a Ciampino! E così è stato per otto anni.  Diretta da Licinia Mirabelli e curata da Tiziana D’Acchille, che poi sarà chiamata a dirigere la prestigiosa Accademia di belle arti di Roma, la sala di via del lavoro, dove la giunta di destra vorrebbe mettere una banca su un bene pubblico indisponibile (non si può fare!), è stata visitata da tanti cittadini ciampinesi e del territorio provinciale grazie alle mostre di Pablo Euchaurren, Guido Strazza, Matteo Basilè, Giorgio Ortona, Aurelio Bulzatti, Marina Bindella, Andrea Volo, Sandro Sanna (presentata da Vittorio Sgarbi) e di tanti altri artisti.

 
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Poi nei locali della d’AC è stata spostata la biblioteca comunale, i cui locali sono stati occupati per lavori di ampliamento incredibilmente lenti, e questa certo non è una responsabilità del sindaco Ballico e della sua giunta. Mancano pochi spicci per ultimare e raddoppiare gli spazi della biblioteca e riaprire la d'AC e abbiamo a disposizione 1.100.000 euro (delibera di consiglio comunale n.31 del 03/07/2020) per il polo culturale della ex cantina sociale. L’amministrazione comunale pensi al bene pubblico e accolga la richiesta di tanti giovani e associazioni che si mettono a disposizione per contribuire alla gestione degli spazi comunali per la cultura.


La d’AC, può tornare ad essere un importante polo di riferimento espositivo per tutta l’area metropolitana e nessuno, dotato di buonsenso, può coltivare propositi di svendita a favore di banche o supermercati di spazi pubblici irrinunciabili per la crescita della città.

Antonio Rugghia"