Legge per la Cittadinanza, l’appello da Roma: “E' l'ora della Riforma”

Pubblicato: Domenica, 04 Ottobre 2020 - redazione attualità

 

ROMA (attualità)  - "Che sia Ius soli o Ius culturae, basta che si faccia"
 
ilmamilio.it
 

Genitori, bambini, giovani e adulti ieri a Roma, a piazza Santi Apostoli, hanno aderito alla manifestazione ‘3 ottobre, Legge di Cittadinanza, Articolo 3’ organizzata da oltre 50 organizzazioni della societa’ civile tra cui Black lives metter Roma, Coordinamento nazionale nuove generazioni, Mamme per la pelle ma anche Amnesty international, Action Aid, Amref, Usb e Anpi nazionale.

Muniti di mascherine, tanti gli italiani accorsi con i “nuovi italiani”, poi immigrati dai tratti asiatici, africani o mediorientali, insieme per invocare la riforma della legge che acceleri i tempi per la cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri o giunti qui da piccoli – stimati in circa 2 milioni – e per gli adulti che in italia hanno costruito ormai la propria vita. “Che sia Ius soli o Ius culturae, basta che si faccia”, recita il manifesto disegnato a matite colorate, che riassume anche il pensiero della piazza.

Dal palco degli oratori Amin Nour di Nibi – Neri Italiani Black italians, tra le prime associazioni promotrici, racconta: “Sono scappato dalla guerra in Somalia quando avevo 4 anni. Da allora vivo in Italia. Oggi di anni ne ho 33 e non ho la cittadinanza, e a causa dei decreti sicurezza – che ha complicato le pratiche per ottenerla – ne dovro’ aspettare altri 4. È ingiusto e oggi siamo qui uniti per cambiare le cose”.

Il sit-in nella capitale e’ stato non a caso organizzato anche per chiedere l’abrogazione dei Decreti sicurezza e la fine degli Accordi con la Libia. La piazza – oltre 300 i presenti – ha osservato quindi un minuto di silenzio per commemorare la Giornata nazionale delle Vittime dell’immigrazione: il sit-in romano ha scelto infatti la data del 3 ottobre in concomitanza con la Giornata, istituita dopo il maxi naufragio al largo di Lampedusa nel 2013, in cui persero la vita quasi 400 migranti.ù

La rete di associazioni invoca anche la creazione di corridoi umanitari per migranti e rifugiati legali e sicuri, affinche’ “nessuna debba morire mai piu’ in mare”, conclude Giudetti (Agenzia Dire).