Frascati, Scuola | Chiariti i dubbi dei genitori, al complesso di via D’Azeglio confermati i laboratori. La preside: “Abbiate fiducia nella Scuola”

Pubblicato: Martedì, 29 Settembre 2020 - F.S.

FRASCATI (attualità) - Una riunione organizzata dopo le perplessità avanzate da un gruppo di genitori

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“Abbiate fiducia nella Scuola”. Si è conclusa così la riunione che si è tenuta ieri pomeriggio tra i rappresentanti dei genitori, la preside e i docenti coordinatori di classe della secondaria di via d’Azeglio a Frascati. Un incontro organizzato per chiarire i dubbi sollevati dagli stessi genitori in merito all’organizzazione della didattica in presenza nel rispetto delle norme Covid, in particolare sul tema dei laboratori, aule formate da 3 o 4 alunni per classe selezionati a rotazione ogni giorno. Un’organizzazione definita troppo vaga e confusa da diversi genitori, che hanno espresso le loro perplessità in una lettera indirizzata alla dirigenza dell’istituto.

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I laboratori vanno cancellati per garantire la continuità didattica e la sicurezza degli alunni. Questa la dura presa di posizione da parte di un gruppo di genitori preoccupati per l’efficacia e la validità della misura adottata. I motivi sono sostanzialmente tre e sono stati i punti all’ordine del giorno dell’incontro di ieri. Vediamoli nel dettaglio:

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Innanzitutto, giova ricordare il funzionamento dei laboratori. Aule aggiuntive ricavate per l’appunto dai laboratori, più grandi delle normali aule, in cui ogni giorno vengono accorpati gruppi di 3 o 4 alunni provenienti dalla classi del medesimo anno, a rotazione. Così facendo viene risolto il problema della capienza nelle classi ordinarie, formando ogni giorno 3 classi aggiuntive (una per anno scolastico) in cui gli studenti svolgono attività didattiche di vario tipo (approfondimenti, recuperi, seminari, ecc.).

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I dubbi in merito all’iniziativa, come annunciato, sono tre: la rotazione degli alunni potrebbe moltiplicare gli effetti di un ipotetico caso covid; i laboratori non consentono agli alunni non presenti in classe di recuperare la lezione persa; i laboratori, essendo obbligatori per tutti, hanno privato ai genitori la possibilità di scegliere o meno se aderire all’iniziativa.

Sulla promiscuità – “Gli spazi sono stati organizzati ad un livello di sicurezza superiore rispetto al minimo sancito dalle norme più recenti (maggiore spazio tra un banco e l’altro) – ha specificato un coordinatore – pertanto nelle classi, come nei laboratori che sono più ampi e negli altri spazi in generale, le norme verranno ampiamente rispettate, anche più di quanto stabilito dalle legge, proprio per evitare la diffusione e il contagio”. “Il problema della promiscuità – ha aggiunto la preside – è decisamente maggiore in tutte le situazioni esterne alle mura della scuola, situazioni in cui il rispetto degli obblighi non è più responsabilità di professori e personale scolastico”.

Sul recupero delle lezioni – I coordinatori hanno spiegato che, per quanto riguarda la scuola media, la ripetizione di argomenti già trattati è (come lo è sempre stata) una costante dell’insegnamento a questo livello. Ciò avverrà durante la lezione, durante le interrogazioni e anche con apposite modalità che stabiliranno i professori (ad esempio con videolezioni aggiuntive).

Sull’offerta formativa – Per rispondere a questa domanda è stato necessario spiegare come è nata l’iniziativa dei laboratori a rotazione. “Se la scuola avesse optato per formare delle classi fisse con gli alunni “in eccesso”, la didattica ne avrebbe risentito in modo addirittura maggiore. Questo perché le classi in questione sarebbero state seguite dai docenti aggiuntivi (che comunque arriveranno per presidiare i laboratori), che per definizione sono temporanei e soggetti a possibili riassegnazioni nello scenario ipotetico di un nuovo lockdown, dove gli alunni verrebbero ricollocati nelle classi di appartenenza iniziale (perdendo continuità didattica). Inoltre a ciò si aggiunge il problema della scelta, nessun criterio può dirsi equo per decidere quali studenti avrebbero dovuto lasciare le proprie classi per creare le nuove”.

Le risposte hanno soddisfatto la maggior parte dei presenti, tuttavia c’è stato spazio per un dibattito acceso ma sempre civile tra genitori e docenti, in cui ancora una volta sono state evidenziate criticità e avanzate proposte per l’immediato futuro. Di certo, per sua stessa ammissione, la scuola non aveva fornito fino ad oggi una comunicazione puntuale sulle motivazioni alla base delle scelte prese, e questo incontro (definito “positivo e costruttivo” dal presidente del consiglio d’istituto) è stato sicuramente importante per rendere tutti partecipi dello sforzo richiesto da questo periodo di emergenza.

Basta poi affacciarsi non molto lontano, a Grottaferrata ad esempio, per vedere come esistano situazioni decisamente più critiche e perplessità che molto probabilmente non riceveranno mai risposte vere.

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Commenti  

# Carla 2020-09-29 18:29
Fiducia...... parola grande. E facile dire che è stato un incontro positivo ma per chi? I nostri figli perdono attualmente 4 ore di didattica poi diventeranno 6 per fare la cosidetta Educazione Civica per poi sentirsi dire il giorno dopo studiate le pagine spiegate il giorno prima e se avete dubbi chiedete poi la spiegazione. Questa è l'offerta formativa che un istituto dovrebbe offrire. Per non parlare dei ragazzi con DSA anche loro turnano insieme a tutti gli altri. Ma il documento che attesta la capienza delle aule è stato fornito ai genitori? E stato pubblicato sul sito della scuola. Mancanza di comunicazione e di tasparenza. Eppure la scuola è una amministrazione pubblica soggetta alla trasparenza. No alla D'Azeglio si nasconde. Carla
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