I laboratori Enea di Frascati al centro delle ricerche europee sulla fusione nucleare

Pubblicato: Martedì, 17 Ottobre 2017 - Marco Montini

fusione nucleareFRASCATI (attualità) - L'Italia resta in prima linea nello studio: prossima importante tappa la realizzazione del tokamak DTT

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Il Belpaese ha conquistato un'indiscussa guida nel settore della fusione nucleare: l’Italia attualmente, non a un caso, è tra i principali partner delle agenzie europee EUROfusion e Fusion for Energy (F4E) e contribuisce ai grandi programmi di ricerca internazionali: DEMO, Broader Approach ed ITER, l'International Thermonuclear Experimental Reactor in via di realizzazione a Cadarache, nel sud della Francia.

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Il Dipartimento Fusione e Tecnologie della Sicurezza Nucleare dell'Enea con i Centri di Ricerca di Frascati (uno dei più autorevoli a livello mondiale dedicato allo studio e allo sviluppo nei campi della fusione nucleare, delle sorgenti laser e degli acceleratori di particelle) e del Brasimone è un punto di riferimento di eccellenza riconosciuto a livello nazionale e internazionale.

tecnocasa2I suoi ricercatori sono stati tra i primi a realizzare impianti per lo studio dei plasmi a confinamento magnetico, macchine per la fusione come il Frascati Tokamak (FT) e il Frascati Tokamak Upgrade (FTU). Contributi sostanziali vengono forniti nei campi della superconduttività, dei componenti interfacciati al plasma, della neutronica, della sicurezza, del remote handling e della fisica del plasma. E negli ultimi 20 anni, nelle attività sulla fusione sono nati oltre 50 brevetti con ricadute significative per lo sviluppo e la competitività delle industrie nazionali.

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Oggi l'Enea è coordinatore del programma nazionale di ricerca sulla fusione e del consorzio ICAS (Italian Consortium for Applied Superconductivity) che ha un ruolo attivo nella produzione di componenti nell'ambito del Broader Approach e di Iter. Iterè un progetto mondiale da 20 miliardi di euro al quale partecipano Cina, Giappone, India, Corea del Sud, Russia, USA e UE, concepito per dimostrare la fattibilità della produzione di energia da fusione realizzando a Cadarache, in Francia, un reattore sperimentale alto 30 metri e dal peso di 23 mila tonnellate che dal 2050 dovrà produrre energia elettrica. Si tratta di un'impresa tecnologica ed ingegneristica fra le più grandi e complesse a livello mondiale, fortemente incentrata su collaborazione e sinergie fra ricerca e industria in aree tecnologicamente avanzate.

"Passi in avanti per uno dei più ambiziosi progetti di ricerca europei nel settore della produzione di energia da fusione nucleare: nei primi mesi del 2018 dovrebbe infatti prendere il via la realizzazione della Divertor tokamak test facility (DTT), un'infrastruttura strategica nella roadmap verso la fusione. Si tratta - si legge in una nota - di un laboratorio scientifico-tecnologico fra i più grandi d'Europa che prevede investimenti pubblici e privati per 500 milioni di euro e l'impiego di oltre 1500 persone altamente specializzate, direttamente e nell'indotto. Al progetto, che sarà realizzato in Italia, contribuirà EUROfusion il consorzio europeo cui è affidata la gestione delle attività di ricerca sulla fusione nucleare che ha appena previsto un finanziamento da 60 milioni di euro". Ad annunciarlo, nel corso di un'audizione sul Progetto di fusione nucleare ITER alla Commissione Attività produttive della Camera, il presidente dell'ENEA Federico Testa. "

"Più in generale - ha aggiunto il presidente - la realizzazione diquesta infrastruttura strategica, che oltre all'ENEA vede il coinvolgimento di numerose istituzioni di ricerca, università e imprese, è un  ottimo risultato per l'Italia nella prospettiva diprodurre energia in modo sostenibile, contribuire alla decarbonizzazione del sistema ed accompagnare l'industria italiana verso le frontiere più avanzate della ricerca sui materiali".

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