Rocca di Papa: nella corsa a sindaco quelli che l'etichetta la rivendicano e quelli che fanno di tutto per levarsela
Pubblicato: Giovedì, 23 Luglio 2020 - redazione politicaROCCA DI PAPA (politica) - I casi di Andrea Croce, Massimiliano Calcagni, Elisa Pucci e Veronica Cimino
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E' una corsa molto particolare alla poltrona di sindaco quella che interessa in queste settimane Rocca di Papa.
Una corsa che è praticamente al completo, a meno di ulteriori nomi dell'ultima ora (che è difficile indicare tra i protagonisti) e che va letta anche sotto il seguente punto di vista.
Tra i vari candidati c'è insomma chi sta decretando con forza la propria appertenza politica e chi, invece, sta cercando - in maniera alquanto "sospetta" (da sempre excusatio non petita è una accusatio manifesta) - di scollarsi di dosso le etichette che l'esperienza politica ha cucito.
Nel primo gruppo rientra a pieno diritto Andrea Croce, 33enne avvocato e dirigente Pd che si candida quale alfiere del centrosinistra. Una appartenza rivendicata con la forza di un cammino, sempre all'interno del partito di Zingaretti, che Croce ha percorso con coerenza.
Rientra tutto sommato in questo gruppo anche l'ultimo arrivato tra i candidati sindaco, quel Massimiliano Calcagni che - presidente del Consiglio dissidente uscente - è l'uomo del centrodestra. Mesi addietro Calcagni si era proposto come referente della Lega prima di un "qui-pro-quo" che lo aveva escluso. Ora quelle difficoltà appaiono superate e la candidatura di Calcagni appare come una candidatura identitaria.
Differente il discorso per quelli che l'etichetta vogliono sfilarsela.
E' il caso soprattutto di Elisa Pucci, che dopo aver girato diversi partiti di centrosinistra - partendo proprio dal Pd della quale sarebbe stata addirittura assessora - oggi sta cercando di raccontare ai cittadini di essere "civica".
Ma che significa civica? Che il passato non conta? Che il percorso compiuto, anche sulla scia di Daniele Ognibene, non conta nulla? Da quando la consigliera comunale uscente è civica?
Lo stesso Bruno Petrolati, spin-doctor e stratega della Pucci, sempre dal centrosinistra viene: anticamente e recentemente. ilmamilio.it lo scrisse anche in tempi non sospetti, ben 3 anni fa. Leggere per credere.
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Tutto sommato è lo stesso tentativo che sta facendo la vicesidaca reggente Veronica Cimino. Civica in realtà la Cimino era partita, salvo essere strada facendo accostata proprio ad un centrodestra che invece oggi punta su Calcagni. L'area di riferimento comunque è quella.
Si va, insomma, verso un doppio derby Croce-Pucci e Calcagni-Cimino a caccia di due posti per il ballottaggio? Possibile.
Alla luce di quanto visto in questi anni l'unica evidenza è che il civismo non esiste. E' solo una non etichetta per cercare consensi da togliere poi subito dopo il voto per mettersi a cercare quindi partiti. E padrini.