Grottaferrata - Il giallo della convenzione tra Comune e Caritas che non arriva mai. Con clamorosi cambi di versione
Pubblicato: Sabato, 06 Giugno 2020 - redazione attualitàGROTTAFERRATA (attualità) - Il sindaco pubblica il biglietto del direttore della Caritas Luigi Raparelli che conferma l'intesa "dall'inizio della pandemia" ma che era stata sconfessata in diretta FB il 12 maggio
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Continua a destare curiosità la questione legata all'assistenza alimentare in tempo di pandemia a Grottaferrata.
La novità arriva infatti da un biglietto autografo che il direttore della Caritas diocesana Luigi Raparelli, su carta non intestata, ha inviato al sindaco di Grottaferrata. E che Andreotti ha pubblicato su Facebook.
Un biglietto nel quale, al di là del formalismo e del ringraziamento "per l'attività svolta" (verso chi? Da chi? Non è chiaro il punto), Raparelli - nella foto con i paramenti religiosi - conferma come sia in essere una non meglio dettagliata "intesa" col Comune di Grottaferrata in attesa della firma della "convenzione".
Tra gli Uffici di Palazzo Consoli e la Caritas diocesana, dunque, a quanto si legge c'è un'intesa di massima che in 3-mesi-3 di emergenza coronavirus, da inizio marzo ad inizio giugno, non ha ancora portato alla sottoscrizione di una convenzione.
Dunque, viene da intendersi, che al momento tra Caritas diocesana non esiste alcuna forma di collaborazione "convenzionata": quando il sindaco ringrazia la Caritas per l'attività svolta sul territorio in "collaborazione" a cosa ci si riferisce precisamente?
Un biglietto, quello autografo di Raparelli che - curiosamente - arriva pochissime settimane dopo lo sfogo che lo stesso Raparelli aveva fatto in diretta Facebook nella trasmissione social "Stiamo Insieme" il 12 maggio e nella quale si lamentava - testualmente - del fatto che ognuno dei 7 Comuni della diocesi avesse proceduto (sui pacchi alimentari) per conto proprio.
"All'inizio della pandemia avevo fatto una call con i 7 Comuni - aveva detto Raparelli - ed avevo offerto la collaborazione della Caritas per non avere discriminazioni nel servizio verso i poveri. Questo purtroppo mio malgrado non è avvenuto ed ogni comune ha voluto fare per conto proprio e questo mi ha fatto restare male perché l'offerta di collaborazione era totale". "Ognuno si è attrezzato distribuendo quello che aveva", aveva rafforzato Raparelli. "Poi ho saputo che la gente si lamentava, mi è dispiaciuto". "Avevamo messo a disposizione volontari anche per la consegna a domicilio, ma purtroppo questo non è avvenuto".
Nessun distinguo Raparelli il 12 maggio aveva fatto per Grottaferrata.
Il 30 maggio poi ecco la lettera inviata ad Andreotti.
Sembra dunque che le parti - sindaco di Grottaferraat e Caritas diocesana, direttamente dipendente dalla Curia - si siano date appuntamento presso "Camp David" nel Maryland per la stipula di questa soffertissima convenzione. Che arriva ad emergenza alimentare se non certo finita, senza dubbio fortunatamente affievolita dopo i 2 durissimi mesi di lockdown provocati dalla pandemia.
Una convenzione per la quale, dunque, non sono bastati 3 mesi per la sua sottoscrizione ed alla quale, ancora una volta, si fa riferimento. Rinnegando dunque quanto espressamente detto poche settimane.
Come mai?