Coronavirus: Borrelli: "Epidemia veloce, più della burocrazia"

Pubblicato: Martedì, 24 Marzo 2020 - redazione attualità

Risultato immagini per angelo borrelli protezione civileROMA (attualità) - "Sulle mascherine siamo arrivati tardi"

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Il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in un'intervista a 'Repubblica' ha tracciato un bilancio di questo primo mese di emergenza nazionale per l'epidemia di Coronavirus. Nella sua analisi, il segno di questo periodo drammatico. "Nei momenti speciali servono leggi speciali e qualsiasi dirigente non deve aver paura a mettere una firma. La Protezione civile ha bisogno di rapidità: non siamo burocrati - afferma - ma, come si diceva nel 1915, volontari del Regno che devono godere della fiducia dei governanti e della nazione. Sulle mascherine siamo arrivati tardi". 

"Ora sono diventate legge tre norme, e in particolare l’articolo 71 che ci restituisce la possibilità di acquistare al di fuori del codice degli appalti. Oggi, per questa emergenza - sottolinea - rispondiamo solo di fronte al dolo conclamato".  Per il capo della Protezione Civile "dovremmo poter comprare i ventilatori da terapia intensiva nei supermercati, le mascherine ad ogni angolo e invece stiamo faticando. India, Russia, Romania, Turchia: hanno bloccato le esportazioni. Vogliono essere pronti per i loro picchi. Siamo intervenuti con le ambasciate, ma temo che mascherine dall’estero non ne arriveranno più".

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Quanto ai dati, secondo Borrelli "il rapporto di un malato certificato ogni dieci non censiti è credibile".  "Le misure di due settimane fa - prosegue - iniziano a sentirsi. Nelle prossime ore dovremmo vedere altri effetti, capiremo se davvero la curva della crescita si sta appiattendo". 

"Il numero dei casi lombardi è stato subito soverchiante - sottolinea - i medici si sono buttati nella cura e non hanno avuto più tempo di fare indagini. Fin dall’inizio, va detto, ci sono stati comportamenti pubblici che hanno alimentato il problema nazionale. La comitiva del Lodigiano che il ventitré febbraio è andata a Ischia portando il contagio sull’isola. E i primi positivi a Palermo, con i ventinove bergamaschi in vacanza in Sicilia. Con un virus così rapido, gli atteggiamenti sociali sono stati decisivi".

Quanto al periodo in cui si potrà dire che l'emergenza è finita non esiste certezza.