STORIE - Il Parco regionale dei Castelli romani: il tesoro dei lupi, voluto di cittadini

Pubblicato: Giovedì, 05 Marzo 2020 - G.B.

parco castelli4 ilmamilioROCCA DI PAPA (storie) - Fu istituito nel 1984 ed oggi ospita molti animali che non ti aspetteresti

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La storia del Parco regionale dei Castelli Romani nasce già con un atto di profondo valore e consapevolezza: infatti furono proprio i cittadini della zona a chiedere l’istituzione di un’area protetta, raccogliendo le firme necessarie per custodire il patrimonio ambientale di questa zona.

Lo scopo di un’area protetta, come leggiamo dal sito è quello di mantenere il più possibile intatta e salvaguardata la biodiversità e preservare al contempo le usanze e le antiche tradizioni artistiche e di artigianato del territorio.

Il parco venne battezzato ufficialmente con la legge regionale numero 2 del 13 gennaio 1984. I provvedimenti del dicembre del 1991 e dell’ottobre del 1997 hanno poi dettato i principi per la gestione di queste aree protette per garantire e promuovere la conoscenza di questo tesoro naturale.

Il Parco vanta la presenza di innumerevoli specie vegetali e animali, un laboratorio di adattamenti e relazioni straordinario. La fauna volatile si compone di gheppi, poiane, il nobile falco pellegrino, rapaci notturni come il barbagianni con il suo muso simile ad un volto umano, ma anche gufi, civette e assoli, una specie di civetta piccolissima.

Tra gli uccelli quello con il nome sicuramente più buffo è il succiacapre, nome scientifico del caprimulgo europeo, delle dimensioni di un merlo. Tra i rettili notiamo il cervone, il più lungo serpente italiano, anche tra quelli europei. Non è velenoso e arriva a 240 cm di estensione. Tra gli anfibi la simpatica salamadrina degli occhiali, chiamata così per la caratteristica macchia bianca che ricorda un paio di lenti. Ma anche la rana dalmatina e il tritone punteggiato, una specie davvero atavica.GIERREauto 0220

Proliferano, come noto, i cinghiali, spesso avvistati fino ai nuclei urbani. Ma tra gli animali più maestosi spicca certamente il lupo; incontrarlo è difficile ma non impossibile, se si ha pazienza e si fa silenzio. Questo animale, così temuto e rispettato nell'immaginario collettivo, nelle fiabe e nei miti, è però nella realtà minacciato dagli esseri umani, in modo particolare dall'urbanizzazione che sottrae al lupo la sua dimora selvatica e il suo cibo. La densità della sua popolazione, essendo un super predatore al vertice della catena alimentare, si mantiene stabile invece, se l'uomo non interviene nel suo habitat. Negli anni '70 ha rischiato l'estinzione, e oggi in Italia uccidere un lupo è un reato punibile con l'arresto.

Un parco naturale protetto, con sede istituzionale a Villa Barattolo a Rocca di Papa, è un luogo che oltre alla custodia della natura ha anche la funzione di farci riflettere sul nostro legame con essa: facendo da monito sul nostro approccio nel vivere il pianeta, in modo spesso invasivo in ogni ecosistema, e insieme di ricondurci e reintegrarci con la natura di cui siamo parte.