Grottaferrata, per l’appalto da 35 milioni sui rifiuti il Comune espleta la gara senza il ricorso alla C.U.C: il tema andrà in consiglio
Pubblicato: Mercoledì, 13 Novembre 2019 - redazione politicaGROTTAFERRATA (attualità) – Nello ‘sganciamento’ anche il trasporto pubblico locale
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Nel luglio scorso a Grottaferrata è stata approvata una delibera con atto di indirizzo diretto ai Responsabili di Settore sulla possibilità di procedere autonomamente all’indizione e al procedimento di pubblica selezione delle commesse nei modi e termini dettati dal codice dei contratti pubblici. Tra queste, la gara per la nuova gestione della raccolta differenziata: dieci anni di durata per un valore di 35 milioni di euro.
Nella delibera si prende atto che l’indizione e l’espletamento delle procedure di gara da parte dell’ente in modo autonomo, senza il ricorso alla C.U.C., comporterà un risparmio per l’ente quantificabile nel 25% dell’incentivo. Il Comune, dal canto suo, certificava la la necessità di dotarsi di una piattaforma caratterizzata da una serie di applicazioni integrate, in grado di supportare l’Ente quale stazione appaltante operante senza l’ausilio della Centrale Unica di Committenza nella gestione informatizzata e telematica delle procedure di gara. Il costo per l’acquisto della suddetta piattaforma trova copertura finanziaria, secondo Palazzo Consoli, nel “risparmio” derivante dal mancato ricorso alla C.U.C. per l’espletamento della procedura di evidenza pubblica per l'affidamento del "Servizio di raccolta e gestione dei rifiuti solidi urbani con il sistema del “porta a porta” e altri servizi attinenti".
Il Regolamento per il Funzionamento della Centrale Unica di Committenza dei Castelli Romani e Prenestini approvato con Delibera della Giunta della XI Comunità Montana n. 18 del 15.03.2018, prevede, come onere a carico dei Comuni aderenti, a titolo di risorsa aggiuntiva, per ogni procedura di gara, una quota parte dell’incentivo pari al 25 %. L'obbligo normativo di non poter svolgere autonomamente le commesse pubbliche di importo superiore alla previgente soglia di affidamento diretto, risulta sospeso fino al 31.12.2020. Pertanto il prefigurato obbligo normativo di cui è stata esecuzione con la disposizione consiliare, non risulta — allo stato — più sussistere. Da qui le decisioni dell'amministrazione.
Lo ‘sganciamento’ è dunque, almeno nell'atto di delibera, motivato. Tuttavia se l’amministrazione ha sempre lamentato carenze di personale, difficoltà inerenti l’organizzazione, sarà possibile raggiungere livelli ottimali alla luce delle criticità? Quanto graverà la scelta sul personale dell'Ente e con quale costi? L’argomento sarà comunque materia di confronto e approfondimento in aula consiliare? Quanto graverà la scelta sul personale dell'Ente? A quanto pare sì. L’intera vicenda dell'appalto sui rifiuti ha bisogno comunque di essere considerata meglio, non solo in fase istituzionale, ma sopratutto nei confronti della città.
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Commenti
L'acquisto scellerato del Sacro Cuore (scuola non a norma sismica) fu deciso nel 1998 in emergenza, superficialità e senza pareri necessari per importi MILIARDARI, tant'è che solo DOPO si accorsero che la struttura era accatastata come residenziale e costò ai Cittadini altri 5 MLD = 17 MLD di £ + 25.000 €
La scommessa sui tassi d'interesse gatta nel 2006 per i 26 MLN in BOC comunali, fu decisa e affidata in 11 gg senza il parere preventivo della Banca d'Italia
Sorvolando sulla responsabilità, sempre la stessa DESTRA, a cosa e a chi giova questa ennesima ed ardita scelta?
La storia si ripete con molti degli stessi in maggioranza, in minoranza e in burocrazia...meditate gente conjia, meditate