Addio a Giuseppe Zamberletti, il politico che concepì la Protezione Civile

Pubblicato: Domenica, 27 Gennaio 2019 - redazione attualità

E’ morto a 85 anni a Varese.

E' morto a Varese, all’età di 85 anni, Giuseppe Zamberletti. Il padre della protezione civile

Zamberletti è stato parlamentare della Democrazia Cristiana fin dal 1968 e si è sempre occupato di temi riguardanti la sicurezza. Nel 1972 ha ricoperto l'incarico di Sottosegretario all'Interno nei governi presieduti da Aldo Moro e da Giulio Andreotti, con la delega per la Pubblica sicurezza, l'antincendio e protezione civile.

In occasione del terremoto del 1976 in Friuli, Zamberletti fu nominato Commissario Straordinario per assicurare il coordinamento dei soccorsi. Nel 1980, a seguito del terremoto abbattutosi sulla Campania e la Basilicata, la sua esperienza di Commissario Straordinario si ripete. L'esperienza maturata lo porta al convincimento che le calamità, sia naturali che legate all'attività dell'uomo, non possono essere fronteggiate soltanto con una attività di mero soccorso, ma possono essere previste, prevenute e mitigate nei loro effetti mediante l'operatività stabile di una struttura creata ad hoc. Così nel 1981 verrà incaricato dal presidente della Repubblica, Sandro Pertini, di predisporre, quale alto commissario, gli strumenti organizzativi della nuova protezione civile, e nel 1982, nominato Ministro per il coordinamento della protezione civile, diventa Capo del Dipartimento appena creato. Un percorso che terminerà con la legge 225 del 1992 che rappresenterà il traguardo di un progetto iniziato dieci anni prima.

Zamberletti sarà Ministro organizzatore e coordinatore del nascente sistema nazionale di protezione civile per il 1982 e poi ancora dal 1984 al 1987 in gran parte sotto la Presidenza di Bettino Craxi. Dopo la fine dell'esperienza ministeriale, Zamberletti non si è più allontanato da quel mondo che lui stesso aveva creato: la passione, l'impegno per la protezione civile non lo faranno mai desistere dall'interessarsi della materia, tanto che nel 2007 viene nominato Presidente della Commissione Grandi rischi, incarico alla cui scadenza, proseguirà ancora, nella carica di Presidente emerito, che ha mantenuto sino alla fine.