Dall'Etna, a Stromboli al Marsili: quel vulcano mostruoso affogato in mezzo al Tirreno. Che fa paura

Pubblicato: Mercoledì, 26 Dicembre 2018 - redazione attualità

marsili ilmamilioROMA (attualità) - Il risveglio del sistema etneo mette in allerta anche altre zone. Il gigante che si trova tra le coste siciliane e quelle calabresi è capace di provocare uno tsunami

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Mille scosse nelle ultime ore, la più forte delle quali - questa notte alle 3 - ha seminato danni e terrore in tutta la provincia di Catania ed oltre.

L'Etna fa davvero paura e quanto avvenuto nelle scorse ore ha fatto davvero innalzare il livello di allerta.

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Livello che il Dipartimento della protezione civile ha innalzato già nelle score ore per il vulcano Stromboli, nelle isole Eolie, da verde a giallo rilevando l'aumento di attività del sempre sveglio impianto isolano provocato probabilmente proprio dal rumoroso ed insidiosissimo risveglio dell'Etna.

C'è però un altro vulcano che, potenzialmente, fa paura ancor più dell'Etna. Si tratta di un gigante, un immenso mostro che si trova affogato nel basso Tirreno, tra le coste del sud campano, della Calabria e della Sicilia: a circa 80 chilometri a nord-ovest dello Stromboli, il vulcano Marsili (scoperto intorno al 1920 e intolato allo scienziato Settecentesco italiano), è considerato il più grande di Europa: disposto indirezione sud-est, lungo 70 chilometri e largo 30, l'edificio del vulcano è alto più di 3000 metri e la sua sommità si trova a circa 450 metri al di sotto del livello del mare.

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Se il Marsili, osservato speciale da almeno 10 anni soprattutto da parte del Cnr che ha condotto molte ricerche specifiche, dovesse svegliarsi, sarebbero dolori. Una eventualità che gli esperti considerano possibile ed anzi sembra che negli ultimi mesi ci siano stati segnali in tal senso.

A preoccupare è non solo una possibile importante eruzione, quanto la possibilità che l'edificio del vulcano a causa di una attività importante possa collassare con uno spostamento di materia enorme: l'eventualità che il Marsili, dunque, provochi uno tsunami non è considerata remota. Anzi.

Secondo i calcoli, chiaramente in base all'entità dell'energia sviluppata da un'eventuale eruzione e della dinamiche della stessa, gli esperti stimano che possibili onde anomale di maremoto possano raggiungere, dopo le Eolie, le coste campane, ma soprattutto calabresi e siciliane.

Un pericolo reale.