FRASCATI (attualità) - Al cimitero comunale regna la desolazione 

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"All’ombra de’ cipressi e dentro l’urne

Confortate di pianto è forse il sonno

Della morte men duro?"

(Ugo Foscolo)

Versi preziosi, questi, ed importanti per la memoria dei defunti che si tramanda nell'attimo del memento e del sentimento di chi, vivo, si reca a porgere omaggio... Poesia che si trasforma in parola e gesto e che dovrebbe avere e ricevere il massimo rispetto. Tutto profondo sin quando non si attraversano i cancelli del Cimitero di Frascati.

Uno squallore ed una dimenticanza ed abbandono che si evincono dalle foto dell'esterno e dell'interno. E già che il muro di cinta di Spinetta lo scorso anno era rimasto imbrattato per mesi con un'orrenda scritta rossa. Dicevamo le foto, di recentissima produzione, che danno la misura del grado di civiltà di un'amministrazione che se arriva a non rispettare nemmeno o più l'ultimo luogo sacro a vivi e morti, non ha gran merito. E questo è un dispiacere perchè si sa che di fronte all'ultimo baluardo del sacro e dell'umano che si fa non più umano, la politica o la vena partitica dovrebbero tacersi ed agire all'unanimità. Le foto, scrivevamo, parlano da sole. Grande desolazione. Per essere gentili. Innanzitutto nessuno in grado di dare assistenza, informazioni, controllo o altro a quei visitatori smarriti ed in "caccia" di tombe o loculi o per altre richieste. E magari anche assistenza in caso di incidente o malore... A mezza strada, insomma e d'altronde si sta.... Se piove, l'acqua defluisce sulle pareti stesse di alcune batterie, mancando le canale di scolo (si chiede venia se i termini tecnici non sono appropriati). Fili elettrici scoperti, muri e mura in ogni dove scrostati dall'umidità, bagni o magazzini (questo è il dilemma), scale di accesso ai piani superiori senza gli adeguati supporti di sicurezza (un po' come i trampolini delle piscine olimpioniche) che ballano come nave in tempesta. Si sa che il tocco del brivido e del funambolismo sono il sale e pepe della vita... Se poi si cade dall'alto, mezza spesa o mezzo viaggio sono già fatti e risparmiati...Innaffiatoi sparsi in tutto il cimitero (perché in molti altri paesi si usano quelli a gettone).

A Frascati non è possibile a quanto sembra ed unitamente alla maleducazione di certi visitatori "sbadati", alla fine si organizza il tour dell'acqua e mani pietose li riuniscono come gregge di pecorelle... Esternamente l'erba prende piede, in un tratto quasi romantico ottocentesco e molto british... Peccato che siamo, logisticamente e geograficamente, altrove... Domanda: perché le scale vecchie sono buttate sopra questo tettino, da molti mesi e non smaltite...? Ma poi le scale in uso sono a norma, veramente? Perché la casa del custode che dovrebbe accogliere, a prima vista, con serenità e pulizia, è diventato un parcheggio e deposito di ogni cosa?

Il top lo raggiungiamo, rullo di tamburi, con la parete di una batteria antica che a breve (ma anche qui il tempo del suo stato attuale è ormai da contare con dieci dita...) dovrebbe aprirsi come una cozza di mare... E allora forse sarà dato di "ammirare" come l'operato della Signora Morte si sia svolto e volto. Eppure, eppure, non possiamo credere che due soldarelli per dare una rassettata, una forma di rispetto, una sicurezza a vivi e defunti a una cosa vi pare, al cimitero nostrano (che ha anche un certo portato storico ed artistico) non siano stati contemplati... E che dunque resti in ammirazione questo squallore che fa rodere alquanto il sistema nervoso... Questo è quanto. Il rispetto, cara amministrazione, il rispetto, innanzitutto...

di Susanna Dolci

 


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