deangelis alberto3 castelgandolfo ilmamilioCASTEL GANDOLFO (politica) - L'ampia coalizione che oggi lo sostiene chiederà da subito il conto per l'impegno profuso

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Il vero problema per Alberto De Angelis, assessore uscente e candidato sindaco di Castel Gandolfo di una coalizione mai così ampia, non sarà tanto vincere - che alla luce dei fatti si può considerare "impresa" già quasi compiuta, quanto governare.

Se l'unica sfidante in campo, Marta Toti, pur nella bontà e nella riconscibilità della candidatura non sembra in grado di poter insidiare l'esito delle elezioni del 12 giugno, ecco che i problemi verosimilmente potranno arrivare da subito dopo.

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A dover preoccupare, infatti - e si sa - è l'ampiezza di una compagine che risolto il problema di ballottaggio interno con Bavaro, dal 12 sera chiederà i giusti riconoscimenti. Ovvero posti in Giunta e ruoli di rilievo.

I posti a disposizione, in un Comune per il quale è previsto il turno unico, non sono moltissimi e così il vero equlibrismo per De Angelis - dopo i 10 anni (non sempre facili ma alla fine di successo) di Milvia Monachesi - inizierà da subito.

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E', se vogliamo, il "prezzo" da pagare a fronte di una tornata elettorale che può apparire scontata: ma dal 13 giugno ognuno dei gruppi che oggi sostengono il candidato sindaco con la lista "Castel Gandolfo futura" pretenderà il proprio riconoscimento non solo a fronte del risultato ottenuto (ancora chiaramente da pesare) ma anche del semplice impegno per la causa.

Dilemmi che De Angelis sta già affrontando, impegnatissimo in una campagna elettorale che non gli concede respiro. E magari che gli leva già il sonno.

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