FRASCATI (attualità) - Da Nemi a Villa Aldobrandini, dal Tuscolo a piazza di Corte, dall'Abbazia alla via Sacra alle ville pontificie

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Diciamolo subito: ai Castelli romani sono tante, davvero tante, le cose che meritano di essere viste e conosciute. Sicché è stato davvero difficile, per non dire particolarmente arduo selezionarne 7 da rendere le 7 cose che è davvero impossibile perdere ai Castelli romani.

Ma la selezione, che resta necessariamente ingiusta nei confronti di un territorio ricchissimo di storia, di arte, di archeologia e di natura, vuole essere una piccola "guida" per chi i Castelli romani li vive e magari non ne conosce le ricchezze e per chi, invece, i Castelli romani vuole conoscere.

Ecco dunque, a nostro giudizio, le 7 cose davvero da non perdere ai Castelli romani. In ordine sparso, non certamente in una classifica che sarebbe davvero impossibile da stilare.

Una doverosa premessa: ai Castelli romani ogni Comune è Repubblica ed ogni territorio, angusto o più ampio che sia, ha la sua storia peculiare da raccontare. Storia di cui i nativi sono gelosissimi, molto più di quanto si sarebbe portati a credere.

 

1. Nemi: il borgo, il museo e il lago - Una perla preziosa in un contesto straordinario. Questo è il piccolo borgo di Nemi, comune di neanche 2mila anime che dall'altro domina l'omonimo lago sulla cui sponda opposta si adagia Genzano. Il museo delle navi romane, (erroneamente attribuite all'imperatore Caligola) realizzato proprio sulle sponde nemesi del bacino lacustre, lì dove si coltivano anche le celeberrime fragoline di Nemi, non ospita più i 2 scafi mirabilmente sottratti alle acque negli anni '30 del '900 (distrutti da un incendio nel 1944) ma rappresenta un luogo dal grande fascino e dalla enorme suggestione.

Pur sostanzialmente infruibile, il lago di Nemi conserva intatto il suo mistero e la sua forte ed indiscutibile carica spirituale.

cripta ferrata ilmamilio

2. L'Abbazia di San Nilo a Grottaferrata - E' innegabilmente uno dei luoghi e dei monumenti più famosi dei Castelli romani. Fondata nel 1004 da San Nilo di Rossano e fortificata nel XV secolo da Giuliano Della Rovere (futuro Papa Giulio II), l'Abbazia è ancora oggi un luogo unico nella cristianità. L'enclave criptense, che dipende direttamente dal Papa, conserva dalla sua fondazione il rito liturgico binzantino, avendo avuto la sorte di "balzare" oltre le vicende dello Scisma d'Oriente del 1053.

Luogo dal fascino immortale, l'Abbazia di San Nilo ed il suo castello roveriano sono da sempre uno dei luoghi simbolo dei Castelli.centroEstivo freeTime ilmamilio

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3. La Villa Aldobrandini di Frascati - E' il simbolo di Frascati da 4 secoli. Realizzata dal cardinale Pietro Aldobrandini (nipote di Papa Clemente VIII) a partire dalla fine del '500, la Villa rappresenta il biglietto di visita della città tuscolana, distinguibile da chilometri di distanza. Il suo enorme parco, nel quale sorge anche il teatro delle acque, è una delle icone frascatane più note e più presenti.

La villa resta privata ed è difficilmente visitabile. Di rado, ma con clamore, la dimora diventa sede di grandi eventi mondani come accaduto l'anno scorso.

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Riprendono archeologici gli scavi al Tuscolo

4. Il Tuscolo - Gli scavi dell'antica città stato di  Tusculum sono tra le aree archeologicamente - non l'unica - più rilevanti dei Castelli romani. I resti del teatro, quelli (pochi) del teatro immerso nella vegetazione, i resti degli edifici e quelli delle antiche strade in basolato rappresentano la bellezza di un sito che domina la valle latina e la piana romana e che ha dato i natali a tutto il versante nord-orientale dei Castelli.

Il sito archelogico, dominato dalla grande croce ferrea eretta negli anni '30 del secolo scorso che occupa l'area che fu dell'acropoli, è stato scavato nel corso di questi ultimi 20 anni grande al contributo della Scuola spagnola di archeologia e negli anni scorsi è stato protetto da una recinzione.

L'area, che si trova nella parte più alta nel territorio di Monte Porzio Catone, è visitabile (VISITA TUSCOLO).

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5. La via Sacra di Monte Cavo - Si tratta senza dubbio di uno dei luoghi di più forte carica esoterica e religiosa del comprensorio. La via Sacra, così denominata perché conduceva al Tempio di Juppiter Latialis (Giove Laziale), eretto sulla vetta di Monte Cavo, dove convenivano i Latini, gli Equi e i Volsci per pregare e rendere gli auspici a Giove. Fu anche il sito dove le 47 leghe latine stipularono il loro patto di amicizia.

Una via vecchia di più di 2500 anni che ancora oggi è per gran parte percorribile sul suo bel basolato che attraversa il bosco roccheggiano.

In un punto della strada, denominato "la loggetta" (nella foto tratta da www.viaggiareconilcuore.it) è possibile godere della straordinaria vista dei due laghi castellani: il lago di Castel Gandolfo ed il lago di Nemi.

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6. La Piazza di Corte ad Ariccia, Palazzo e Parco Chigi - Frutto del genio di Gian Lorenzo Bernini e di Carlo Fontana, la piazza di Corte di Ariccia, compresa tra la collegiata di Santa Maria Assunta ed il sontuoso palazzo Chigi, rappresenta il luogo urbanisticamente più rilevante dei Castelli romani. Realizzata a partire dal 1661, la piazza è attraversata dalla via Appia nuova e dal 1854 è collegata alla vicina Albano Laziale dal ponte monumentale realizzato da Pio IX.

 Il palazzo Chigi e l'annesso grande parco completano ed anzi compendiano la bellezza di un luogo che non può non entrare di diritto in questa speciale rassegna.

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7.  Il Palazzo ed i giardini pontifici di Castel Gandolfo e Albano Laziale - Oggi resi area museale da Papa Francesco (ma in futuro si potrà certamente tornare indietro), le Ville pontificie di Castel Gandolfo rappresentano - territori extraterritoriali in Italia - uno dei luoghi più famosi dei Castelli romani.

Residenza estiva dei Papi dalla metà del '600 al 2016, il Palazzo ed i giardini pontifici sono stati realizzati su quella che fu la villa dell'imperatore Domiziano: anche nel completamento di questo intervento c'è la firma del Bernini, mentre fu Papa Alessando VII Chigi il primo a risidere nel nuovo palazzo apostolico estivo.

 Il sito è visitabile nell'ambito del circuito dei musei vaticani (VISITA).

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