Grottaferrata: Città al Governo, il PD e M5S disertano il consiglio per protesta: “Svilimento del dibattito e luogo di diatribe della maggioranza”

Pubblicato: Venerdì, 08 Febbraio 2019 - Fabrizio Giusti

GROTTAFERRATA (attualità) – Unico presente della minoranza il consigliere di Grottaferrata Una Alleanza Cittadina

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Alla fine è stata una protesta quasi unitaria. Anche il M5S, così come antecedentemente il PD e la Città al Governo, non ha partecipato al consiglio comunale. Piero Famiglietti ha comunicato che non condividendo la data della seduta, coerentemente con il voto espresso già in commissione, non avrebbe partecipato. 

Il PD ha ritenuto grave quanto accaduto nella commissione del 2 febbraio: "E' importante soffermarci anche sulle discussioni, e anche durante la conferenza ne siamo stati testimoni, tra membri della maggioranza sempre più distanti dai problemi della città ma preoccupati solo dei ruoli e di dimostrare i rapporti di forza delle varie componenti che sostengono il Sindaco. È uno spettacolo indecente al quale vorremmo fare a meno di assistere in futuro. Intanto oggi queste forzature obbligheranno a celebrare un Consiglio Comunale senza la presenza dei Consiglieri di minoranza".

Anche Città al governo, nella comunicazione letta dalla Presidente Passini in aula, ha confermato la sua linea: "Evidenziati i gravi atteggiamenti assunti dalla maggioranza, con il relegamento di ciò che dovrebbe essere prioritario per un consiglio comunale a fatti di secondo piano, riteniamo indispensabile un forte segnale politico per denunciare lo svilimento in atto dell’organo più importante che è l’assemblea del consiglio comunale, sino ad oggi scarsamente convocata, spesso svuotata di contenuti con atti deliberati e non attuati e che ora come in passato rischia di diventare luogo di diatribe interne alla maggioranza".

L'aula ha dibattuto le dichiarazioni dei gruppi assenti. Il consigliere Federico Pompili ha sottolineato che in commissione c’è stato un momento di confronto sulla data che non ha consentito di accogliere le esigenze della minoranza. "Speriamo di trovare collaborazione in futuro". Alessandro Cocco ha ritenuto grave più l’assenza annunciata che la mancanza di condivisione sulla data. "Questa è l’aula deputata al confronto - ha detto - dobbiamo fare riflessione sul mandato che ci hanno assegnato gli elettori. L’assenza ha sempre torto”.

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Unico presente per la minoranza solo il consigliere Gianluca Paolucci. “Con spirito istituzionale e senso di responsabilità - ha dichiarato - sono seduto qui per rispetto dei cittadini e dei miei elettori. Concordo con i consiglieri di maggioranza: qui si devono esprimere le opinioni. Non condivido i colleghi di minoranza. E’ una protesta strumentale. Il sindaco non ha mai imposto una data".

In aula anche la consigliera di maggioranza Ines Scacchi, presa in considerazione dai comunicati dei gruppi di minoranza per le numerose assenze nell'assise municipale: “Sono una lavoratrice dipendente, distaccata all’estero. Quando posso, compatibilmente alle mie esigenze, vengo alle sedute. Poichè il mio è un distacco solo temporaneo, sento di poter e dover partecipare all’assemblea e ne sostengo tutti gli oneri”.

“Mi svilisce stare qui senza opposizione - ha riferito il sindaco Andreotti - da parte mia ho sempre lasciato libero il Presidente e tutti i Capigruppo di decidere. Non capisco gravità politica denunciata”. Il Presidente Passini ha affermato di fare sue le dichiarazioni del primo cittadino e ha ribadito: “Abbiamo sempre considerato esigenze di tutti. Nel caso specifico c’erano date precise da non poter superare. Mi sono adoperata a procedere per continuare e sviluppare soluzione in un evidenza di stallo. La votazione in Commissione ha portato a scegliere una data piuttosto che un altra”.

La seduta è poi proseguita senza però poter discutere di interrogazioni e la prevista relazione su Avviso pubblico.

PD, Città al Governo e Movimento 5 Stelle hanno trovato quindi una condivisione di intenti nel denunciare i comportamenti della maggioranza, da loro ritenuti gravi, nella riunione di capigruppo che ha determinato la data odierna. Una presa di posizione forte, non condivisa ovviamente dalle liste di governo che oggi hanno criticato questo atteggiamento. Sta di fatto che politicamente è avvenuto un fatto nuovo che ha sancito, per la prima volta in quasi due anni di amministrazione, una spaccatura profonda sul piano del dibattito politico e delle considerazioni di fondo nel rapporto tra le due sponde rappresentante in aula.     

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