turiste scrittaFRASCATI (attualità) - Osteggiata dall'attuale maggioranza, l'installazione è di fatto una delle attrazioni più in vista della città

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Prima o poi, come ampiamente confermato anche nei giorni scorsi, la nuova Amministrazione comunale di Frascati targata Roberto Mastrosanti dovrà affrontare il tema. Non certo prioritario, ma tema sul quale è stata fatta tanta e tale demagogia in passato (su entrambi i fronti, favorevoli e contrari) che bisognerà occuparsene.

Il tema è quello della scritta verde di piazza Marconi, la famosa FrascatitacsarF sulla quale da anni un noto blogger, sempre ahinoi più autoreferenziale, continua a fare strumentalizzazione.

A pochi giorni dal suo insediamento il neo sindaco dichiarò che il problema non era solo quello della scritta (che era stata fortemente osteggiata quando l'attuale gruppo di maggioranza si trovava in opposizione) ma tutto il restyling di piazza Marconi. "Un intervento sul quale - disse il sindaco - bisognerà rimettere mano".

Assodato che sì, le pensiline in particolare sono davvero brutte, la domanda sull'effettiva necessità di delocalizzare la scritta verde va posta. Perché, volente o nolente, piaccia o non piaccia, in questi quasi due anni di "lavoro" l'installazione è diventata una delle "attrazioni" di Frascati più fotografate dai turisti e dai ragazzi.

Esattamente quello per cui era stata pensata.

Nella foto scattata questa mattina e pubblicata qui sopra, una ragazza (sulla sinistra) scatta una foto all'amica in maglia gialla che si è messa in posa al fianco della scritta con la sontuosa Villa Aldobrandini sullo sfondo.

Insomma: l'auspicio è che il buonsenso prevalga sulla demagogia.

ROCCA DI PAPA (attualità) - La nostra testata 3 mesi fa aveva annunciato il prossimo cambio di guardia. Al momento sarebbe preferita la soluzione interna

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Scade domani, a meno di ulteriori non al momento previste proroghe, il mandato da comandante del gruppo polizia locale di Rocca di Papa per Dario Nanni.

A quanto si apprende, il sindaco di Rocca di Papa non avrebbe rinnovato il mandato.

Confermata dunque la notizia pubblicata da ilmamilio.it la scorsa primavera (LEGGI l'articolo del 20 aprile): l'ex consigliere comunale capitolino, dunque, è destinato a lasciare il posto ad un nuovo comandante. A quanto si apprende, al momento la soluzione preferita dall'Amministrazione comunale è quella interna. In prima istanza, dunque, non si dovrebbe procedere alla nomina di un comandante esterno. A meno di colpi di scena.

 

 

 

 

 

campo 8settembreFRASCATI (attualità) - Sul fronte sportivo due urgenze da affrontare e risolvere in fretta

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E' un agosto rovente quello che si prepara sul fronte sportivo. Due le tematiche di pressante attualità: la scadenza della convenzioni annuali con le società sportive che hanno usufruito degli impianti sportivi in questi mesi e il rifacimento del manto in sintetico dello stadio "8 settembre".

Sul fronte convenzioni è tutto da rifare perché in questi ultimi anni si è proceduto con l'assegnazione degli impianti alla Sts, concessionaria ufficiale degli stessi, e con l'affitto poi degli spazi alle società sportive interessate a fare attività.

Il 31 luglio, domani, scadono le convenzioni in essere e con un direttore generale della Sts, Paride Pizzi, dimissionario e senza un assessore allo Sport nominato (la delega è ancora in capo al sindaco Roberto Mastrosanti per quanto a lungo si era pensato che la stessa potesse finire in mano all'ex consigliere delegato allo Sport, Claudio Marziale - eventualità ancora non del tutto tramontata) si prevedono settimane a dir poco impegnative.

Settore particolarmente caldo è quello del calcio, costretto - incredibile ma vero - ancora a fare i conti col tappeto sintetico dell'8 settembre ancora da rifare. Nonostante da due anni Palazzo Marconi abbia avviato le procedure per l'intervento, occoreranno ancora mesi per i lavori. In questi ultimi due campionati si è proceduto a forza di deroghe ma ormai bisogna intervenire: al netto del disagio delle società che utilizzano l'impianto, su tutte l'Asd Frascati calcio (che sarà costretta nei prossimi mesi a giocare le gare di Promozione e di alcuni campionati giovanili al "Fabrizi" di Morena), è evidente che la questione si sia trascinata, per vari motivi, decisamente troppo alle lunghe.

Un'altra grana da affrontare e risolvere al più presto.

 

ITALIA (pallavolo) - Le ragazze di Campedelli salgono sul secondo gradino più alto del podio e interpretano l'inno d'Italia in italiano segnato. Un'interpretazione che scalda i cuori e punta i riflettori ancora sulla Lingua dei Segni italiana ancora non riconosciuta dal Governo.

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Tutta Italia ha le mani aperte che vibrano alte per applaudire l’argento del Volley femminile conquistato alle Olimpiadi dei sordi. Ieri la squadra di caoch Alessandra Campedelli non è riuscita a compiere l’impresa, ma c’era poco da fare contro un Giappone fortissimo come quello sceso in campo. Il risultato è stato comunque straordinario per la formazione azzurra costituita da Alice Tomat, Alice Calcagni, Ilaria Galbusera, Claudia Gennaro, Valentina Broggi, Luana Martone, Silvia Bennardo, Federica Biasin, Vanessa Caboni, Clara Casini, Simona Brandani e Federica Bruni che è riuscita a salire sul secondo gradino più alto del podio ed ad incantare tutta la penisola interpretando l’inno di Mameli in italiano segnato.

Un episodio che ha scaldato i cuori e che ancora una volta ha permesso di puntare i riflettori sulla lingua dei segni italiana, non ancora riconosciuta dal Governo italiano. Ciò che si vede nel video, come già detto, è l’interpretazione del testo dell’inno di Mameli in italiano segnato, un sistema che utilizza il lessico della lingua dei segni e segue la struttura grammaticale italiana. In sostanza il team azzurro non ha fatto altro che glossare il testo con i segni al fine di avvicinare l’italiano alla lingua dei segni italiana, la quale ha una struttura morfologica e sintattica propria. Aspetti che permettono alla LIS di essere scientificamente considerata una lingua e non un linguaggio come, ancora, in molti pensano. Insomma, quello che si è visto sul campo ieri è stato straordinario, quello che si è visto durante la premiazione commovente. Segnare l’inno di Mameli è l’ennesima dimostrazione che la comunità sorda segnante non è altro che una minoranza linguistica di questo paese, che è l’Italia, e che tale andrebbe riconosciuta.

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