pomodori braccianoBRACCIANO (attualità) - Sulle sponde limacciose lasciate scoperte dall'abbassamento del livello compare un orto naturale inaspettato

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Un piccolo mistero ed un mezzo miracolo di botanica sul limo lasciato dalle acque in ritirata.

In attesa che arrivino piogge torrenziali e che, soprattutto, cessi l'indegno tira e molla istituzionale tra Comune di Roma e Regione Lazio, Acea continua ad attingere dal lago di Bracciano per far fronte alle esigenze dei cittadini di Roma in fatto di approvvigionamento idrico. Perché se la provincia soffre, se i Castelli romani sono a secco dalla fine di maggio, non sia mai che qualche romano debba fare i conti con rubinetti che non erogano acqua.

Quando si dice cittadini di serie B, i cittadini dei Castelli romani sanno perfettamente di cosa di parla.

Sta di fatto che il lago di Bracciano, già chiaramente indicato anche nel famoso report del 23 maggio da Acea come il vero e unico "serbatoio di Roma" (LEGGI l'articolo del 4 giugno) continua a restringersi e sulle sue sponde accade quello che non t'aspetti.

Nella foto scattata di fronte al museo dell'Aeronautica di Vigna di Valle, tra Bracciano ed Anguillara, ecco comparire, lì dove una volta arrivava l'acqua, una bella pianta di pomodori con diversi frutti in bella mostra. Pomodori ma non solo perché a pochi metri è nata anche un'anguria che nelle scorse ore qualcuno ha poi pensato bene di mangiare e, non distante, sono compare anche piante tropicali.

Un piccolo misterioso miracolo della natura che si ricicla e reagisce all'incapacità umana. Sembra peraltro che le piante tropicali spuntate sotto il limo delle acque in ritirata, osservate da una biologa, siano anche piuttosto rare.

E così in attesa di una auspicata ma sempre più complicata inversione di tendenza, con precipitazioni diminuite del 75% (mostruoso...) non resta dunque che immaginare le sponde scoperte del lago di Bracciano come un immenso orto. Un'orto di guerra.

FRASCATI (attualità) - Dopo il fatto di cronaca dei giorni scorsi

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"Egregio direttore,

come Frascati Futura, Forza Italia, Noi con Salvini, vogliamo ringraziare il corpo dei Vigili del Fuoco di Frascati, per l'intervento effettuato presso i locali comunali di Via del Castello. --->>> LEGGI l'articolo

Ancora una volta torniamo a parlare di immobili completamente chiusi ed abbandonati da anni, nell'indifferenza assoluta delle passate Amministrazioni. E' giunto il momento della chiarezza e trasparenza sul patrimonio della città di Frascati.

 Riteniamo che non ci sia bisogno di "società" esterne per valorizzare il nostro patrimonio, il quale equivale ad una ricchezza che altri Comuni non hanno ma ci sia bisogno di buona volontà ed idee chiare su cosa si vorrà fare da grandi.

 Non è ancora tempo di esami per la nuova Amministrazione Mastrosanti, composta da molti nuovi consiglieri ed assessori, anche se la "guida" è parte integrante di un sistema il quale ha dimenticato il patrimonio. Il mese di settembre è vicino e capiremo le vere intenzioni dell' Amministrazione sulla gestione patrimoniale.

Proponiamo una vera ricognizione patrimoniale per massimizzare il patrimonio della collettività di Frascati, respingendo società esterne che possano mettere mani sul patrimonio dei frascatani.

Mirko Fiasco, Cons. Comunale

Anna Delle Chiaie, Coord. Forza Italia

Laura Crisanti, Coord. Frascati Futura

Anna Maria Bracci, Coord. Noi con Salvini

ROMA (attualità) - Dopo il caso di Albano Laziale, il dibattito continua

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"Non è accettabile che il sistema dell'emergenza-urgenza della Regione Lazio consenta l'avverarsi di episodi gravi sui tempi di risposta del Nue, come ad Albano Laziale, e che si permetta anche solamente per un secondo il perpetuarsi dello stato indecoroso in cui ormai versano i Pronto soccorso di Roma e provincia". Lo dichiara il segretario Confintesa Sanità Roma e Lazio, Antonino Gentile, in merito al decesso di un malato e la denuncia, attraverso la stampa, delle criticita' relative al Numero unico di emergenza 112, unitamente alla cronica carenza di posti letto e personale sanitario che rendono i Pronto soccorso luoghi non degni di un Paese civile.

"Sulla vicenda di Albano - continua- rimaniamo in attesa di conoscere l'esito delle verifiche della task force inviata dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, atto conclusivo di una serie di disservizi che da mesi interessavano il nuovo modello di gestione delle chiamate di emergenza che invece nei propositi iniziali avrebbe dovuto rendere il soccorso dei malati piu' rapido ed efficiente. Questo non è stato in quel di Albano e a farne le spese è stato un essere umano che non si è visto garantito quel diritto all'assistenza nel momento in cui ne aveva un urgente bisogno. Se dalla linea telefonica ci si sposta e si va nei Pronto Soccorso poi lo scenario diventa indecente. Ogni cittadino bisognoso di cure urgenti si vedra' negato quel diritto alla Salute che in questa regione rischia di rimanere solo su carta.

Poco personale sanitario, non adeguato alle reali necessita' legate alle condizioni di assistenza e cure. Negli anni passati vennero sintetizzati in maniera ragionieristica atti regionali che stabilivano i requisiti minimi strutturali e organizzativi, a cui i vari ospedali si attengono puntualmente purtroppo solo per la parte minima necessaria ai fini dell'accreditamento o dell'autorizzazione. A distanza di sei anni sarebbe necessario rivedere certi decreti, come strategia a breve e medio termine. Come sarebbe opportuno immettere risorse e personale nella macchina sanitaria regionale, altrimenti non basteranno le task force e le barelle continueranno a essere dimore scomode per giorni", conclude Antonino Gentile.

ROMA - Alcuni alberi abbattuti, problemi a qualche scantinato
 
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Torna la pioggia a Roma, una copiosa ma breve precipitazione ha bagnato il centro storico della capitale. Non accadeva dal 19 maggio quando, per due giorni, sulla capitale si e' abbattuto un nubifragio con alberi caduti su veicoli in transito, automobilisti feriti, stazioni della metro 'sott'acqua', strade e scantinati allagati.
 
Piu' recente, a fine luglio, il violento nubifragio con grandine ai Castelli Romani, con danni alle coltivazioni e ai celebri vigneti castellani, attorno alla Capitale. Roma e' tuttavia ancora in emergenza idrica perche' nei primi venti giorni di luglio e' caduto il 73% di pioggia in meno, peggiorando una situazione che nei primi sei mesi dell'anno aveva gia' visto una costante diminuzione delle precipitazioni.
 
La crisi idrica e' peraltro critica in tutto il Lazio dove si ricorda un nubifragio che il 15 luglio, circa un mese fa, ha causato notevoli disagi in particolare a Cassino, in provincia di Frosinone, con diversi alberi abbattuti.
 

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