E #roccadipapa divenne per un giorno la regina di Twitter: ironia e sfottò social
Pubblicato: Lunedì, 27 Agosto 2018 - redazione attualità
ROCCA DI PAPA (attualità) - La cittadina castellana tra i trend-topic (tendenze) della giornata. Migliaia le citazioni
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"Una volta sono stato a #roccadipapa. È un paese davvero singolare, si parla latino, la moneta è lo scudo pontificio e se bestemmi ti ardono sul rogo. Per il resto sembra di stare in Italia".
"Gentile @matteosalvinimi per #RoccadiPapa serve il passaporto o basta la carta d'identità? No, chiedo. Bacioni".
"Quindi, per salvini #RoccaDiPapa non è Italia? E allora nemmeno Capo Vaticano e Castel San Pietro".
"Sul mio navigatore ho installato solo le cartine italiane per risparmiare un po’ ma alla Tom Tom sono stati carini e mi hanno installato gratuitamente anche quella di #roccadipapa".
"#RoccadiPapa era solo una delle alternative per deportare gli eritrei fuori d'Italia. Le altre possibili erano Piana Degli Albanesi, Scala dei Turchi e Barcellona (Pozzo di Gotto). Questo governo ne sa una più del cavolo, mica lo freghi così".
"Io l'ho sempre detto: Chi vuole i clandestini, se li tenga a spesa proprie. Se la chiesa vuol farsi carico di loro, va benissimo anche #roccadipapa come destinazione".
Quelli sopra riportati sono solo alcuni dei commenti e dei post degli utenti Twitter che nel corso della giornata di oggi hanno "cinguettato" citando quello che da questa mattina è uno dei trend-topics del noto social: #roccadipapa.
L'ironia, che riguarda soprattutto il fatto che Rocca di Papa venga considerata fuori dall'Italia dal momento che il ministro dell'Interno Salvini aveva giurato che i migranti non sarebbero stati accolti sul territorio nazionale, mette nel mirino proprio il leader della Lega.
Sta di fatto che all'improssivo per la città dei Castelli romani famosa per la funicolare e le castagne (oltre che per Claudio Villa), è arrivato improvvisamente un giorno di grande fama. Una fama mista di ironia e sarcasmo.
Ma questo passa casa. O meglio: questo passa Twitter.
