Adozioni gay, il 43% degli studenti italiani è favorevole. Ferrigni: "Il mondo cambia"
Pubblicato: Sabato, 28 Luglio 2018 - redazione attualitàROMA (attualità) - I risultati del Rapporto di ricerca dell'Osservatorio Proteo. La percentuale in aumento rispetto agli ultimi anni
ilmamilio.it - nota stampa
La maggioranza dei giovani studenti italiani dice sì al riconoscimento dei diritti per le coppie omosessuali, con visioni meno tradizionaliste anche quando si parla di adozioni. A rivelarlo è il sesto Rapporto di ricerca dell’Osservatorio ’Generazione Proteo’ della Link Campus University.
Secondo l’indagine, che ha coinvolto circa 20mila studenti tra i 17 e i 20 anni in tutto il Paese, quasi 1 giovane su 2 (43,5%) estende i diritti delle coppie eterosessuali a quelle dello stesso sesso, compresa l’adozione di un figlio, mentre circa 1 su 3 (32,1%) appoggia il riconoscimento del ventaglio di tutele e garanzie previste per le coppie eterosessuali anche a quelle omosessuali, ad eccezione dell’adozione. Solo una parte esigua di intervistati, pari al 7,6%, invece, si dichiara totalmente contrario all’argomento.
"I dati - dichiara Nicola Ferrigni, direttore dell’Osservatorio ’Generazione Proteo’ e docente di Sociologia generale e politica della Link Campus University - evidenziano come ci sia da parte dei più giovani una sensibile apertura verso un mondo che cambia, sempre più enfatizzata negli anni". Erano infatti il 38,5% nel 2016 e il 42,1% nel 2017 i giovani intervistati a dichiararsi complessivamente ’abbastanza’ e ’molto’ d’accordo con il riconoscimento del diritto di adottare figli per le coppie dello stesso sesso.
"Si tratta di un segnale importante - prosegue Ferrigni - che proviene proprio da quel segmento della popolazione che rappresenta il futuro del nostro Paese e le cui opinioni impongono la necessità - soprattutto alle Istituzioni - di una profonda riflessione, tralasciando posizioni trancianti su una questione particolarmente complessa e delicata. La grande apertura mostrata dai giovani invita piuttosto a un dialogo costruttivo, magari proprio con il mondo giovanile e con quello della scuola, con l’obiettivo di esplorare insieme, senza cesure culturali, la direzione del cambiamento sociale".