L'ex consigliere Mucciaccio: "SPRAR a Grottaferrata: ma a cosa serve veramente?"

GROTTAFERRATA (politica) - Da Vincenzo Mucciaccio riceviamo e pubblichiamo:

ilmamilio.it 

"Una volta la politica portava giacca e cravatta, parlava “alto”; ora si va in maglietta rossa o in felpa, e le parole dei politici sono quelle che si sentono un bar. Come tutte le persone un pò supponenti, pretenziose e arroganti, nel nostro intimino, siamo anche un pò vili. Lo sono anche io; ma non in politica, perché l’amministrazione pubblica è cosa ben diversa dalla vita privata.

L’ opinione degli altri va ascoltata con attenzione, capíta nei contenuti e nelle motivazioni. Ed è importante perché si tratta di interessi collettivi. Ci sono però dei casi, in cui si deve avere la necessità di imporre la nostra idea, indipendentemente dalla Fede politica di partito, perché la politica non è una religione. A Grottaferrata, circa la questione Sprar (Sistema di Protezione e Accoglienza dei Rifugiati), ho sentito prese di posizione fedeli a qualche vento di interesse e partito preso. Ho ascoltato il discorso del vice presidente regionale della Lega, Giannini, a Grottaferrata, le repliche del Sindaco, del Pd, Casapuond e dei giornali.

Se fossi un fedele acritico e populista, direi che quello di Giannini è stato un discorso perfetto, nel mischiare l’acqua del mar salato con quella del lago. Certo fa presa sulla gente, sulla percezione dei cittadini criticare il bando Spar e confondere risorse che nulla c’entrano, come la sanità, che non compete al Comune, né ad un municipio, è una efficace operazione politica. “Tre pasti al giorno”, e “ nel rispetto della cultura di un determinato popolo”, sicuramente fa presa.anche se si manca completamente il problema. Che con quei 3 milioni di euro, si sarebbe potuta rafforzare la sanità, ospedalizzazzione e non so cos’altro, è un bel parlare, ma del nulla: populismo.

Una volta la politica portava giacca e cravatta, parlava “alto”; ora si va in maglietta rossa o in felpa, e le parole dei politici sono quelle che si sentono un bar. I tre milioni di euro del bando, non sono reversibili e sfruttabili per alte finalità collettive ed altre opere, come la sanità, o il reddito di cittadinanza.

Il bando in oggetto è un regionale, attenzionato dalla XI° Comunità Comunità del Lazio e dei Colli Prenestini. Quindi, non c’è da confondere, con risorse per altre finalità, perché quello è l’oggetto del bando; non la sanità, non le strade, non la sicurezza o altro. La questione per cui è sbagliato aderire al bando Sprar, non è su come e cosa mangiano gli immigrati, l’importo a disposizione, ma a cosa serva un’accoglienza, se per gli immigrati accolti non c’è alcuna prospettiva di integrazione e di lavoro. Non c’è alcun piano sul vero punto su cui si incentra l’immigrazione; la si chiama “questione umanitaria”, si ma senza senso. Ma credete che partano dall’Africa per vivere in un centro di accoglienza o sulle panchine, oppure perché puntano verso luoghi di lavoro, come il Nord Europa? E Grottaferrata dovrebbe inserirsi in questo contesto? Grottaferrata non è una zona industriale, agricola, commerciale, ma è un Comune residenziale. Altro pericolo, oltre ad ospitare gente senza avere alcuna idea di cosa farne, è il rischio che il Comune ci rimetta anche in fondi. Già, perchè le rate dei 3 milioni di euro previsti, non è certo che arrivino sempre e comunque, e che poi paghi il Comune di Grottaferrata., Ci sarebbe da chiedersi, se Grottaferrata può partecipare a bandi di gara, regionali, nazionali o europei, che riguardino sanità, reddito, sicurezza defiscalizzazione.

La Lega di Salavini ora ha il vento a favore, ma per non menar il can per l’aria, se la Lega rappresenta una svolta, non faccia demogogia da Chiquità e babbà da bar".

Vincenzo Mucciaccio

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