Ciampino, il testo dell'appello civico-politico di Rugghia-Abbondati & C.

Pubblicato: Venerdì, 06 Luglio 2018 - redazione politica

rugghia abbondati ciampinoCIAMPINO (politica) - Questa mattina l'incontro pubblico per lanciare il progetto

ilmamilio.it - comunicato stampa

“A un mese dallo scioglimento del Consiglio comunale e dal commissariamento per la mancata approvazione del bilancio di previsione, ancora non è stata pronunciata una parola di assunzione di responsabilità, se non di autocritica o di scuse, rivolta alla città da parte del Pd, il partito che ha espresso il Sindaco e governato Ciampino dopo le elezioni del 2014”. Con queste parole si apre l’appello presentato questa mattina nella sala del Geff Cafè di Ciampino, in occasione di una conferenza stampa promossa da alcuni cittadini, attivisti politici e sociali, ex-amministratori ed esponenti della società civile ciampinese. Un appello di “partecipazione civica” per un movimento orizzontale e plurale che riporti all’anno zero il panorama politico della città.

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“Sembra proprio che non si voglia fare i conti con la realtà - prosegue il testo dell’appello - preferendo prendersela con l’ostracismo di alcuni dirigenti o con la presunta ostilità preconcetta dei revisori dei conti. Nonostante l’evidenza, non si ha il coraggio di prendere atto di un fallimento, che ha provocato sbandamento e disaffezione nell’opinione pubblica e che interrompe traumaticamente la lunga stagione del centrosinistra al governo di Ciampino. Occorreva discontinuità, una nuova visione per la città, cambiare radicalmente e in profondità il modo di governare di questi ultimi anni. Occorreva riannodare i fili della responsabilità collettiva, da troppo tempo persa per inseguire destini e ambizioni personali”.

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“Bisognava affrontare con decisione i problemi del territorio e dell’Amministrazione. Il destino dell’area della Tenuta Muro dei Francesi, l’emergenza ambientale, la questione dell’Igdo, la crisi delle società partecipate, la mobilità urbana, la manutenzione dei beni pubblici, un’adeguata politica per la cultura e per la solidarietà, la gestione rigorosa del territorio. Invece l’agenda del cambiamento è rimasta nei cassetti, perché altre sono state le priorità che hanno tenuto in ostaggio il Sindaco e la sua Giunta, condannati al suicidio politico. E così è avvenuto. Ogni volta che le associazioni e i cittadini hanno chiesto al Sindaco e alla Giunta di dare prova della volontà di dimostrare attenzione al cambiamento e persino all’attuazione del programma di governo hanno ricevuto soltanto dei no.

Cambiare gestione e strategia nel governo delle partecipate. No. Acquisire al patrimonio pubblico l’Igdo, messo all’asta. No.

Dare finalmente attuazione all’Osservatorio Comunale Ambientale. No. Mettere in atto misure efficaci per ridurre i livelli d’inquinamento. No. Favorire i processi di partecipazione nelle scelte urbanistiche. No. Valorizzare lo straordinario patrimonio archeologico e culturale. No”.

Tutti gli interventi che si sono susseguiti questa mattina hanno sottolineato la necessità di ripartire con un cambio di paradigma rispetto a questa disattenzione della politica verso le aspettative dei cittadini, una forte discontinuità che parta da percorsi partecipati e dall’assunzione di responsabilità di chi ha portato l’amministrazione ciampinese al suicidio politico. Tra i firmatari dell’appello ci sono alcuni nomi dalla lunga esperienza politica e amministrativa negli anni d’oro dello sviluppo della nostra città, tra cui Sandro Sudano e l’on. Antonio Rugghia, già sindaco di Ciampino, attorno alla cui candidatura alle primarie nel 2014 si coagulò un movimento trasversale in gran parte presente in questa nuova esperienza, che ha dunque radici solide di militanza territoriale su molti temi. Presente anche l’ex-consigliere comunale Guglielmo Abbondati, assai noto per le sue accese battaglie nell’ultima consiliatura in difesa dell’ambiente e dei diritti dei cittadini. Tanti anche gli esponenti delle più recenti lotte sociali, civiche e ambientali del territorio, tra cui le attiviste Francesca De Rosa e Silvia Babolin che insieme ad altri ragazzi e ragazze furono protagoniste della prima forte scissione in seno al Pd ciampinese (che nel 2015 perse gran parte delle sue forze più giovani), oggi impegnate nel tessuto associativo di Ciampino. Molti i cittadini attivi in alcune delle migliori esperienze sociali del territorio, legate alle lotte femministe, al mondo del sindacato, della cultura, all’ecologia e al mutualismo.

Tra questi Alessandro Malatesta, Stefania Ovidi, Lorenzo Natella, Bruna di Nicola, Sabatino Mottola, Antonella Feligetti, Enrico Olivanti e tanti altri ciampinesi noti per il loro impegno civico quotidiano.

“Non è la nascita di una lista elettorale, non è in nessun modo una volata a questo o quel candidato, e non ci interessa parlare di alchimie tra sigle - ci tengono a sottolineare gli organizzatori -, questo è l’inizio di un percorso libero, civico, che vuole parlare di temi e rilanciare una connessione sentimentale tra cittadini e politica a Ciampino. Vogliamo lanciare una sfida a chiunque si senta disposto a non lasciare la nostra città in mano ai vecchi meccanismi di esautoramento democratico e svendita del territorio, da una parte, e dall’altra ai nuovi sciacalli che prosperano solo sull’odio per il diverso e per il più debole. Nel nostro movimento si incontrano esperienze e sensibilità politiche diverse, tenute insieme da anni di lavoro collettivo sul territorio e dall’esigenza comune di un profondo cambiamento culturale, sociale e politico a Ciampino”.

“E’ da qui che occorre ripartire e non sarà facile - conclude l’appello -, in un contesto generale del paese nel quale al giudizio sprezzante per la politica, si aggiungono giorno dopo giorno rabbia, paura e rancore sociale. Dove la guerra dei penultimi contro gli ultimi sublima malvagiamente la sofferenza diffusa nel paese che pure ha radici profonde alimentate da ingiustizie e diseguaglianze. Sembra davvero l’anno zero per tanti di noi che sulla democrazia partecipativa e sulla sfida del buon governo hanno costruito per anni il proprio agire politico. Ma non ci vogliamo né possiamo rassegnare. Ripartire dal territorio e da questa nostra comunità è per noi essenziale. E’ un dovere che ci auguriamo possa essere condiviso da tante e tanti che nell’area civica e progressista sono disponibili a mettersi nuovamente in gioco, per ricostruire un’alleanza sociale e politica larga, inclusiva e plurale, capace di rispondere finalmente sì alle attese dei cittadini, che in questi anni sono state mortificate”.

Per aderire all’appello, per ora è possibile farlo attraverso la pagina www.facebook.com/AppelloPartecipazioneCivica/