La cistite interstiziale maschile: una rarità nella rarità

Pubblicato: Lunedì, 13 Maggio 2024 - redazione attualità

 Si stima che sia una malattia rara, ma in realtà potrebbe essere molto più diffusa sia su base nazionale che mondiale, dal momento che solitamente vi è un ritardo diagnostico di almeno dieci anni.

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La cistite interstiziale è una malattia rara, che colpisce prevalentemente le donne, ma in misura minore anche gli uomini. Ai sensi del regolamento (CE) 141/00 del DM 279/01, sono considerate rare quelle malattie a rischio di vita o gravemente invalidanti e croniche che colpiscono non più di cinque individui su diecimila nell’Unione Europea.

Si tratta di una patologia cronica che colpisce l’interstizio della parete vescicale, cioè lo spazio che esiste tra la muscolatura della vescica (detrusore) e il rivestimento interno della vescica (mucosa), determinando modificazioni strutturali a livello della parete di tale organo che comportano un progressivo deterioramento dell’attività vescicale fino ad una completa defunzionalizzazione. Ciò comporta dolore sovrapubico, bruciore vescicale, sindrome della frequenza/urgenza minzionale dolorosa e una severa sindrome disurica, a cui possono aggiungersi diverse comorbilità come la vulvodinia, la fibromialgia, la stanchezza cronica e una forte sindrome ansioso-depressiva reattiva alla malattia.

Si stima che sia una malattia rara, ma in realtà potrebbe essere molto più diffusa sia su base nazionale che mondiale, dal momento che solitamente vi è un ritardo diagnostico di almeno dieci anni.

Nel caso degli uomini la faccenda si complica ulteriormente, perché molto spesso viene scambiata per una comune prostatite, in un primo momento acuta e poi cronica.

Questo ritardo diagnostico non fa altro, trattandosi di una malattia a carattere gravoso, che danneggiare sempre di più la mucosa vescicale, fino a subire un danno irreversibile.

Negli uomini ciò determina dolore testicolare, scrotale e/o perineale spesso associato a eiaculazione dolorosa, al punto che può essere impossibile averne; a ciò si aggiunge anche un forte senso di frustrazione nel dover convivere con una malattia che solitamente viene attribuita alla controparte femminile.

Uno studio interessante di un urologo, in un sondaggio fatto su 50 pazienti uomini affetti dalla cistite interstiziale, fece emergere un dato sconcertante e cioè che prima che venisse fatta una diagnosi esatta, erano stati visitati da una media di 3, 3 medici.

Questi dati sorpresero molto dal momento che le donne generalmente si rivolgono prima al medico generico, poi al ginecologo e solo successivamente all’urologo, mentre gli uomini si recano in primis dall’urologo.

Se un uomo ha sintomi cronici del basso tratto urinario come urgenza, frequenza, dolore e/o bruciore durante la minzione (stranguria), flusso urinario ridotto cioè spingere per urinare (disuria), o un senso di svuotamento incompleto dopo aver urinato, pressione e/o tensione sovrapubica e/o dolore cronico vescicale, scrotale, testicolare, bruciore o dolore durante l’eiaculazione e non risponde alle terapie standard come antibiotici, analgesici, farmaci antinfiammatori, anti-colinergici o alfa-bloccanti, si può seriamente pensare che si tratti della cistite interstiziale.

È molto importante arrivare quanto prima ad una diagnosi corretta, affinché venga instaurata il prima possibile una terapia adeguata.