VICENDE - Il Vivaro, un patrimonio del territorio tra storia, natura, eccellenze

Pubblicato: Lunedì, 15 Aprile 2024 - Flavia Santangeli

ROCCA DI PAPA (attualità) - Viaggio nella zona di pregio 

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I Pratoni del Vivaro sono un altopiano all’interno della zona dei Castelli Romani, a un’altitudine di circa 580 metri, compresi tra la cinta interna e la cinta esterna di quello che una volta è stato il grande Vulcano Laziale. Il territorio è suddiviso a metà tra i comuni di Rocca di Papa e di Velletri. Essi rappresentano un proseguimento della Valle Aldigense: valle sacra ai Latini e i Romani per il famoso tempio di Diana sul monte Algido, menzionato dagli storici Tito Livio e Dionisio di Alicarnasso.

Il nome di Vivaro deriva con ogni certezza da “Bivium” per vari tratti di via, che qui anticamente si diramavano dalla Latina: uno che collegava il territorio degli Ernici, l’altro quello dei Volsci, come del resto si evince da alcuni massi di lastricato romano e un terzo che immetteva al tempio di Diana sull’Algido, come viene riportato nel libro di Tito Basili, Rocca di Papa (Albalonga), ed. Castelli Romani, 1976, p. 70. L’Algido fu un avamposto degli Equi, alleati dei Volsci contro Roma, a partire dal V secolo a.C. Il toponimo trae origine, probabilmente, dalle particolari condizioni climatiche piuttosto rigide del luogo.

A testimoniare l’importanza di questa zona nell'antichità, c’è stata una scoperta archeologica degna di nota nell’area di Rocca di Papa: “la tomba principesca del Vivaro”, un sarcofago risalente al 720 a.C. circa, con un sontuoso corredo femminile, oggetti ornamentali d’oro, di bronzo, d’argento, d’ambra, attualmente conservato presso il Museo delle Navi Romane di Nemi.

Nella piana sottostante il Colle della Mola e i monti Castellaccio e Tagliente, tre modesti rilievi che dominano l’area del Vivaro, fino a qualche anno fa c’era un laghetto chiamato Pantano della Doganella a causa della sua modesta profondità; il bacino fu prosciugato tra il 1936 e il 1953.

Nel 1959 Il Comitato Olimpico Nazionale Italiano ha istituito un centro ippico, che venne usato per la prima volta durante le Olimpiadi Estive di Roma del 1960. Il Centro, oltre ad aver ospitato le Olimpiadi del 1960, è stato più volte sede di importanti competizioni sia nazionali che internazionali. È stato visitato anche dalla regina Elisabetta II del Regno Unito, che ha voluto cavalcare fra queste colline nel corso di una visita in Italia.

Ma il Vivaro è famoso soprattutto per la bellezza del paesaggio, che offre uno scenario stupendo di pianure, villaggi pittoreschi, valli e monti. Qui si stendeva la celebre Macchia della Fajola o Macchia Grande che fu all’origine della secolare contesa tra la famiglia Colonna e la popolazione di Rocca di Papa.

La bellezza incomparabile del luogo ispirò il maestro Mario Monicelli per uno dei capolavori della filmografia italiana con quello che probabilmente è stato il film più iconico di Alberto Sordi: Il Marchese del Grillo (1981); alcune scene sono state girate proprio ai Pratoni del Vivaro, alle porte di Rocca di Papa.

Nei pressi del centro abitato si trova anche il parco astronomico “Livio Gratton”, una struttura scientifica di eccellenza nel territorio dei Castelli Romani e della provincia sud di Roma. Il parco è gestito dall’Associazione Tuscolana di Astronomia (ATA), attiva nel campo della promozione e diffusione della cultura scientifica dal 1995. La struttura è stata inaugurata il 7 luglio 2018 ed è frutto di un progetto, promosso e realizzato dall’Associazione di valorizzazione dell’Osservatorio Astronomico “Franco Fuligni”, operativo dal 2001.

Il parco astronomico, intitolato al padre dell'Astrofisica italiana Livio Gratton (1910-1991), è dotato di un Osservatorio provvisto di una cupola di 4 metri di diametro ospitante il telescopio della ricerca, di numerosi altri telescopi per l’osservazione sia diurna che notturna, di una sala conferenze in grado di ospitare fino a cinquanta persone e di un nuovo percorso espositivo dedicato al nostro Universo. Inoltre propone iniziative culturali diversificate, in particolar modo attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado, convegni e seminari scientifici residenziali, attività divulgative e di turismo ambientale, serate di osservazione astronomica e passeggiate guidate.

di Flavia Santangeli, storica locale

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