VICENDE - Rocca di Papa | La Chiesa del Santissimo Crocifisso, il gioiello del quartiere medievale

Pubblicato: Sabato, 30 Marzo 2024 - Flavia Santangeli

 

ROCCA DI PAPA (attualità) - E' uno dei siti di rilievo della città

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A Rocca di Papa, nel cuore del quartiere medievale edificato da Ludovico il Bavaro nel 1328, si può visitare la Chiesa del Santissimo Crocifisso, un piccolo edificio religioso, il primo edificato nella Rocca nel XII secolo. E nei paraggi piazza XX Settembre, detta anche “piazza Vecchia”, luogo di ritrovo per i pochi paesani che abitavano il quartiere circa seicento anni fa, dove tutt’oggi si trova un’antica fontana tufacea con vasca unica rettangolare.

Il 22 marzo 1557 a causa di un violento incendio, che causò la morte di circa cinquanta persone, la piccola chiesetta venne devastata; è stata poi ricostruita grazie all'interessamento di Ascanio Colonna, il quale stanziò 300 scudi da raccogliere nei comuni retti dalla famiglia.

Una volta ricostruita venne articolata in tre navate rette da tre piloni per lato, con tre cappelle (due a sinistra e una a destra), la sagrestia e il fonte battesimale dell’edificio crollato, risalente al 1490. Il giorno di Ognissanti del 1613 vi fu proclamato patrono della cittadina San Carlo Borromeo, con grande soddisfazione dei feudatari principi Colonna, dal momento che Don Fabrizio figlio di Marcantonio aveva sposato Anna Borromeo, sorella del Santo.

Con il passar degli anni la chiesa venne completamente abbandonata, fino al crollo avvenuto l’11 settembre 1747; l’edificio venne poi ristrutturato e riaperto al pubblico nel 1865, grazie all'interessamento dell’Arciprete Girolamo Sciamplicotti.

All’interno si possono ammirare delle opere dello scultore tedesco Theodor Wilhelm Achtermann (1799-1884), il quale fornì anche un aiuto economico per sostenere l’ambizioso progetto di riapertura del luogo di culto.

Trasferitosi a Roma nel 1839, entrò nella cerchia dei Nazareni e per tutta la vita divise con il pittore Friedrich Overbeck, nei mesi estivi, la villa che Pio IX (1846-1878) aveva messo a disposizione a Rocca di Papa, dove lo scultore tedesco visse per molti anni.

Nella bella cittadina dei Castelli Romani, Achtermann ampliò e restaurò la Chiesa del Santissimo Crocifisso e realizzò una serie di opere in gesso che donò al luogo di culto, dove sono ancora conservate. Mentre la facciata fu prodotta nel 1880 grazie al lavoro congiunto dell’Achtermann e del sacerdote Giuseppe Lauri Colocci.

Merita particolare attenzione il gruppo scultoreo raffigurante rispettivamente la Crocifissione, la Sepoltura e la Resurrezione del Cristo (1865). Le scene della morte e resurrezione di Gesù Cristo erano inizialmente sistemate una sopra all’altra, con la Sepoltura conservata in una teca di cristallo. Sono poi state divise nella Crocifissione e la Sepoltura insieme alla Resurrezione. Il rilievo della Crocifissione costituisce una parziale copia che occupa la parte centrale dell’altare della cattedrale di San Vito di Praga, realizzato sempre dall’Achtermann.

La chiesa è un luogo di culto cattolico, ma data la presenza negli ultimi anni a Rocca di Papa di una consistente comunità di origine romena, attualmente viene utilizzata anche per la celebrazione del rito bizantino, sotto la giurisdizione ecclesiastica della Diocesi Ortodossa Romena d’Italia.

di Flavia Santangeli, storica locale

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Nota: Nella foto in alto, il bassorilievo raffigurante “La Resurrezione del Cristo” dello scultore tedesco Theodor Wilhelm Achtermann, conservato nella Chiesa del Santissimo Crocifisso (nella foto in basso), nel cuore del “quartiere bavarese” a Rocca di Papa.