30 Marzo 2024, la Chiesa celebra il Sabato Santo

Pubblicato: Sabato, 30 Marzo 2024 - redazione attualità

La rubrica dei Santi celebrati dalla Chiesa

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Il sabato santo è il giorno liturgico in cui il culto cristiano celebra il Signore Gesù Cristo nel mistero della sua discesa agli inferi.

La data del sabato santo è mobile in quanto collegata con la data della Pasqua. Inoltre, essendo la Pasqua celebrata in giorni diversi nella Chiesa cattolica e nella Chiesa ortodossa, la data solitamente non coincide nelle varie tradizioni ecclesiastiche.

 

Gesù Cristo, dopo che il suo corpo tolto dalla croce su cui è morto il Venerdì santo e deposto nel sepolcro viene preservato dalla corruzione grazie alla virtù divina, discende agli inferi con la sua divinità e con la sua anima umana, ma non con il suo corpo. Secondo certe tradizioni cristiane resta negli inferi per un tempo corrispondente a circa quaranta ore compiendo la sua vittoria sulla morte e sul diavolo, libera le anime dei giusti morti prima di lui e apre loro le porte del Paradiso. Compiuta tale missione, la divinità e l'anima di Gesù si ricongiungono al corpo nel sepolcro: e ciò costituisce il mistero della resurrezione, centro della fede di tutti i cristiani, che verrà celebrato nella seguente domenica di Pasqua.

Il sabato santo è il secondo giorno liturgico del Triduo pasquale, che comincia con la Messa nella Cena del Signore nella sera precedente il Venerdì santo, e termina con la Domenica di Pasqua, di cui il primo atto liturgico è la veglia pasquale.

Il sabato santo è un giorno di silenzio, di raccoglimento, di meditazione, per Gesù che giace nel sepolcro. Si attende l'annuncio della risurrezione di Gesù, annuncio che avverrà nella solenne veglia pasquale. Questa si svolgerà dopo il tramonto del sole ed è considerata parte della celebrazione della Domenica di Pasqua, per cui chi vi assiste compie il precetto di partecipare alla messa domenicale.

Il sabato santo è perciò "giorno aliturgico", nel senso che in esso non si celebra la messa, celebrazione che viene indicata alcune volte con il termine "liturgia" o "divina liturgia", particolarmente nel rito bizantino. Si tratta di un uso improprio di questo aggettivo poiché non cessa mai la Liturgia delle Ore.

La santa comunione si può dare soltanto in forma di viatico, cioè l'eucaristia impartita a chi è in pericolo di vita. Si esclude la celebrazione delle nozze e degli altri sacramenti, eccetto quelli della penitenza e dell'unzione degli infermi. 

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