Grottaferrata | Il progetto “Dai Castelli a Roma e da Roma nel Lazio”, il rilancio sociale spiegato da Don Franco Monterubbianesi in una lettera

Pubblicato: Giovedì, 28 Marzo 2024 - redazione attualità

 

Grottaferrata | La lettera ai cittadini dei Castelli Romani di Don Franco  Monterubbianesi in occasione della PasquaGROTTAFERRATA (attualità) - La lettera del sacerdote fondatore di Capodarco

ilmamilio.it - la lettera

"Cari amici del gruppo portante di Grottaferrata,

che sosterrà il progetto intitolato “Dai Castelli a Roma e da Roma nel Lazio”, alla mia partenza verso maggio, nelle Marche dove io rimarrò per seguire, più protetto fisicamente, il movimento ideale di Capodarco.

L’esperienza mia, di animatore, di promotore, su questa mia progettualità, la voglio intitolare al senso del mio sacerdozio, che vivrò il prossimo giovedì Santo, quando anche io debbo a Gesù Cristo la mia scelta, farò conoscere questo documento anche agli amici del Mamilio, il valore di questa progettualità, che nel gruppo portante già organizzato, si divide in 5 progetti particolari, di cui cerco brevemente di dare la conoscenza a tutti voi. Anche per l’urgenza che alcune problematiche del progetto vanno affrontate urgentemente.

Il progetto parte innanzitutto, dal problema delle famiglie dei disabili che, sulla legge 112 del dopo di noi, non solo non sono state mai aiutate, ma i tagli alla sanità e a loro, pongono le famiglie in grande difficoltà per il futuro.

Nella storia della mia azione promozionale, da circa il 2000, varie associazioni di genitori hanno partecipato all’idea del dopo di noi e posso dire che nel Lazio le realtà resistenti sono tante così anche a Roma, molte si avventurano con progetti particolari, di appartamenti dove fanno sperimentare un processo di autonomia. Ma so che un budget di salute, che la legge 328 (la grande legge della riforma sociale collegata alla sanitaria) dovrebbe sostenere il progetto individuale che va definito anche con le ASL, che lo recepiscono dalle famiglie e dai disabili coinvolti, non viene applicato, le famiglie sono sole e si arrabattano a cercare di sviluppare il dopo di noi. Qui ai Castelli è stata la grande esperienza della casa famiglia Milly e Memmo e poi di una casa famiglia nata, da questa prima esperienza, a San Cesario.

La titolarità di questo progetto è della fondazione Capodarco prima del dopo, diretta da un nostro obiettore dei primi anni, Vannicelli Francesco, che nella prima costituzione aveva dentro tre associazioni, nate dal mio lavoro, ed ora sono presidente onorario di essa come garante delle associazioni di genitori del Lazio e di Roma, la fondazione Capodarco prima del dopo ha avuto un piccolo patrimonio a Genzano, dove noi avevamo tentato l’allargamento del progetto al coinvolgimento dei giovani delle scuole, perché le famiglie, questa è la seconda progettualità, hanno bisogno di giovani ben formati al progetto di condivisione e, da tutta l’esperienza mia, venuto a Grottaferrata, la legge 141 sull’agricoltura sociale, è la speranza di realizzare un processo di autonomia nella comunione di vita che si può realizzare con le fattorie sociali nei vari territori, soprattutto dei Castelli. Questo mio primo progetto si dovrà basare sulla riapertura, con le associazioni dei genitori dei Castelli, in tensione anche verso il coinvolgimento dei giovani, con il rilancio della fondazione Capodarco prima del dopo.

Il secondo progetto è proprio questo del coinvolgimento dei giovani, a partire anche da quelli del liceo scientifico Touchek, su cui, già nel passato, ci furono vere aperture al coinvolgimento dei giovani del mondo, venuti dall’America Latina e dall’Africa, che dovrà riprendersi nel progetto con i giovani.

Ma crediamo che l’altra idealità dei focolarini, molto presente nel territorio di Grottaferrata, nel carisma dell’unità dei popoli, potrà essere con la formazione all’agricoltura biologica e sociale, attivata dal Biodistretto, vinto da Grottaferrata capofila dei comuni tuscolani, che coinvolge tante aziende disposte anche all’agricoltura sociale, è affidato anche qui al protagonismo dei focolarini, coinvolti, con il responsabile Cesare Borin, Antonio Coccoluto e al responsabile Franco Sapia, già protagonista di questo discorso dell’agricoltura sociale a Roma, nella grande scuola del Garibaldi, che è tutto un fervore per trovare adesione e concretezze economiche perché il progetto si attui, anche qui con il contributo del comune di Grottaferrata e di altri comuni, sul bisogno di dare ai giovani queste prospettive di coinvolgimento e di servizio e dove poi il progetto, che si svilupperà a Genzano e sarà una progettualità precisa.

Sempre per Grottaferrata il progetto con i giovani deve coinvolgere l’Amu dei focolarini, che ha aperto alla dimensione missionaria verso i popoli del mondo.

Il comune di Grottaferrata, nei sui vari rappresentati, coinvolti nel gruppo portante di 50 persone, devono uscire da questa indifferenza al progetto sostenuto soprattutto da Franco Sapia. Li coinvolgerò, in particolare, perché si facciano promotori e vorrò conoscere le aziende agricole coinvolte.

Tutto questo movimento si fonda sul terzo progetto, delle famiglie e dei giovani, che è la spiritualità di innovazione culturale, di cui abbiamo bisogno, per affrontare il dramma di questo mondo alla deriva sul piano globale. È nata questa progettualità nel tempo, con il Cenacolo di Riflessione e Azione, che dovremmo definire con i Rogazionisti, che hanno una struttura bellissima e storica a Grottaferrata e che non devono vendere, come si minaccia, dei beni ecclesiastici, secondo l’ammonimento di Papa Francesco quando divenne Papa. Su questa dimensione spirituale, c’è tutto l’approfondimento dell’azione che Gesù Cristo ci ha promesso, che sarà presente con noi fino alla fine dei tempi, con la realizzazione del Regno di Dio sulla terra, dove se noi cristiani reagiamo sulla forza della resurrezione, a servizio dei poveri, che è il patrimonio di Capodarco, si realizzerà con i cristiani che devono ritrovare la Fede nella presenza di Dio nella storia, ma Fede animata dalla Speranza e dall’amore, su cui dovremmo realizzare una rivoluzione culturale e spirituale, con le persone più sensibili cristianamente, del gruppo portante.

La speranza del nuovo Vescovo, del Vicario Generale e del Cardinale Brasiliano, che dirige le strutture delle congregazioni, maschile e femminili, è ciò che è nato da tempo e su cui questi giorni ho chiesto di poter visitare la struttura, per far condividere la progettualità agli stessi Rogazionisti, che in questi anni hanno arricchito la città di Grottaferrata con il presepio e tante altre cose da loro create. Il punto di riferimento di questa terza progettualità è del Prof. Carmelo Pandolfi, personaggio stimato e all’altezza di questo compito. Il cenacolo di riflessione azione non può non nascere e i Rogazionisti devono tornare a presidiare, anche loro, la realtà missionaria che hanno nel mondo.

Quarto progetto è proprio la realtà di Roma, della Mistica, su cui non mi dilungo, ma il risultato che abbiamo superato il fallimento, Roma deve rinascere come comunità, quelli di Anteo hanno anche vinto l’ultima asta di Via Tropea, collegata  con il lavoro che si farà a Via Lungro, con tutte le famiglie di Roma, per il Dopo di noi e, la collaborazione con la Chiesa, anche economica, che ci è stata promessa, per attuare a Via Lungro, la presenza delle varie associazioni famigliari, che si danno da fare e hanno bisogno del modello di formazione dei giovani, nel Cardinale Zuppi e nel Vescovo di Ascoli Piceno, impegnato dalla CEI, a favorire i progetti pastorali delle regioni centrali, è una grande promessa, anche perché la zona dall’Appia alla Prenestina, con la Mistica, è piena di Speranza per la collaborazione dell’università di Tor Vergata, da tempo coinvolta con noi, oltre alle realtà di Roma est, coinvolta con la Pastorale sociale con la diocesi di Roma con Mons. Francesco Pesce.

Andiamo nel quinto progetto che è quello di Genzano, dove la Fondazione Capodarco prima del dopo, ha la titolarità di un bene destinato al dopo di noi e al lavoro con i giovani, è un altro degli aspetti con cui il grippo portante deve aiutare il progetto di Genzano a riprendere dallo smacco con cui fu chiuso, il suo ruolo promozionale, perché anche qui c’ è un discorso culturale e morale, che è la figura in cui il progetto svilupperà il suo ruolo internazionale di formazione, con quella che è stata la vita esemplare di Eugenio Melandri, su cui, con il Cardinale Zuppi, siamo impegnati a far si che i giovani del mondo, nord e sud, collaborino tra loro, perché è proprio dal sud del mondo che verrà la forza del cambiamento che noi dell’occidente stiamo tradendo.

C’è una progettualità che voglio dirvi, come grande Speranza di creare tra Emila Romagna e le Marche, una progettualità precisa di scambi per favorire questo sviluppo con il sud del mondo.

È logico che il nostro lavoro di ufficio, si dovrà realizzare a Genzano, con la tutela delle famiglie, con la sua fondazione, con la tutela della fondazione Marisa Galli, che è stata fondata dalla tre realtà protagoniste di Grottaferrata  e dalle operatrici, giovani, dell’Agricoltura Capodarco, che saranno anche loro coinvolti, con il presidente Stingo, ad illustrare il valore emblematico di Marisa Galli, nella sua azione e nel suo pensiero.

Finisco per dire che sta rinascendo, come appoggio economici di queste nostre iniziative, l’Associazione l’amicizia con Capodarco, che nel 2003, aveva preso il volo, con tante adesioni, a cui nel movimento nazionale, chiederemo il rinnovamento dell’impegno secondo le tre date, Natale , Pasqua e Pentecoste.

Chiudo nel comitato e nell’auspicio che tutto avvenga, secondo la forza di Dio, che do agli amici dei Castelli, forse facendo conoscere ad essi gli articoli con cui io sono stato presente, perché a Pentecoste io sarò nelle Marche per lavorare anche con voi per quanto possibile.

Don Franco Monterubbianesi"

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