Ariccia | Protesta e sciopero degli studenti del Liceo Joyce a Vallericcia: le richieste

Pubblicato: Giovedì, 07 Marzo 2024 - redazione attualità

ARICCIA (attualità) - Le richieste dei ragazzi sono diverse, chiedono attenzione

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E' in corso dalle prime ore di questa mattina una partecipata protesta con sciopero dell'entrata nelle classi da parte degli studenti del Liceo Joyce della succursale di Vallericcia.  La scuola è frequentata da circa 800-900 ragazzi provenienti da tutti i castelli romani. Tra la sede di Monte Gentile e quella di Valericcia sono circa duemila gli alunni.

Gli studenti si sono mobilitati per denunciare spazi inadeguati, sovraffollamento, una pulizia più accurata degli spazi interni e dell'area esterna, più strutture e mezzi per studiare e sottolineare i problemi della struttura, ritenuta fatiscente, in cui sono entrati i ladri di recente rubando dei computer.

Sul posto la Polizia Locale e la Polizia di Stato per la sicurezza e l'ordine pubblico. Gli istituti superiori sono gestiti a cura di Città Metropolitana. I ragazzi e i rappresentanti del consiglio di istituto hanno scritto più volte al preside attuale, Giovanni Luca Russo, per sollecitare interventi su queste situazioni.

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 Intervento di Aurora Bianchi, una ragazza rappresentante del Consiglio di Istituto del Liceo James Joyce:
 
"Sono qui oggi per parlare di diritti. diritti che piano piano stanno lasciando spazio ad un “accontentarsi” generale poiché respinti dalla paura. paura che ci viene infusa solo perché abbiamo deciso di alzare la testa e distinguerci dalla massa; ma allo stesso tempo voglio parlare anche di doveri. doveri che sia corpo docenti e ata, sia noi studenti dobbiamo conseguire come quello di studiare, essere rispettosi ed impegnarci per noi e, per voi,
garantirci sia a livello didattico che a livello di strutture e situazioni, in mano all’amministrazione, idonee. oggi ci siamo vestiti di nero per rappresentare il lutto simbolico che abita i nostri cuori da tempo per svariate situazioni che viviamo quotidianamente.
 
Onestamente sono davvero l’ultima persona a cui conviene questo sciopero poiché quest’anno avrò gli esami, ma soprattutto sono l’unica dei 4 rappresentanti presente oggi. la storia ci ha insegnato che le cosiddette rivoluzioni servono, che un’imposizione è necessaria se si vuole raggiungere un obiettivo. oggi siamo qui perché, nonostante sappiamo che le cose non potranno cambiare dall’oggi al domani, vogliamo dare inizio a quello che sarà un processo, sebbene lungo, di miglioramento. Ci siamo sempre adeguati alle situazioni più disparate come i bagni non funzionanti ogni due per tre, le tende che impediscono un adeguato svolgimento delle lezioni, i mezzi di trasporto che non sempre ci permettono una tranquillità, luci che se accese provocano rumori ed altre mille questioni che non mi dilungherò a spiegare e, nonostante questo, cerchiamo sempre di adempiere ai nostri doveri
di studenti con rispetto ed educazione.
 
 
Per quanto riguarda l’assemblea ho veramente poco da dire, perché dopo aver fatto richieste che ci sono state negate, ieri sera ci è arrivata la notizia che ci sarebbe stata concessa. avevamo previsto sia questo sia la minaccia di togliere la cogestione in caso avremmo scioperato, ma ditemi. E' più importante una cogestione di 3 giorni nella quale i professori saranno presenti in ogni corso(?) oppure far sentire le voci di decine di studenti che non ne possono più? Beh da rappresentante mi sento in dovere di RAPPRESENTARE quei ragazzi che, per un motivo o per un altro, sono giunti al limite, perciò sono qui per testimoniare questo malcontento generale che, probabilmente, porterà anche conseguenze negative a me e a tutti gli altri studenti. se proprio devo dirla tutta però, sebbene a 19 anni io non sia un’adulta, dentro di me so che se si crede in un qualcosa per cui vale la pena lottare, bisogna farlo perché anche se andrà male, avrà avuto un senso e uno scopo. non siamo qui a scioperare per saltare un giorno di scuola, ma perché vogliamo venirci con la tranquillità che anche un problema come quello dei bagni, ci sta togliendo. siamo dunque qui per il funerale dei nostri diritti, ma soprattutto per il funerale a cui ci stiamo autocondannando facendo questo sciopero perché abbiamo la consapevolezza degli effetti negativi che potrebbe o meno portarci. con questo non vogliamo fare un atto di forza, bensì lo facciamo con la speranza di riuscire a farci sentire senza essere sottovalutati solo perché studenti o comunque ragazzi, perché prima di tutto noi siamo ragazzi dai 13 ai 20 anni e abbiamo una vita, un’ideale. siamo persone e meritiamo di essere ascoltati in quanto tali e, forse, anche incoraggiati senza che ci vengano tagliate le gambe al primo atto in cui semplicemente stiamo parlando di problemi che vanno avanti da anni e che vengono messi da parte. parlare, pensare, mettersi in gioco per qualcosa in cui credi…
 
La scuola dovrebbe essere la prima tappa dopo casa in cui queste cose andrebbero incoraggiate e non abbattute. non stiamo occupando né tantomeno si può parlare di sciopero violento come accadeva e accade tutt’ora in altre scuole, stiamo semplicemente chiedendo di essere aiutati da voi che siete o dovreste essere i nostri punti d’appoggio per questo.
 
Per quanto riguarda l’infrastruttura non starò qui ad elencare le miriadi di problematiche che entrambe le scuole (specialmente la succursale) hanno, perché so che non dipende dal preside né tantomeno dai professori o dal personale ata, ma magari questo atto sarà notato e se arriverà al comune sarà un’ulteriore sollecitazione per fare qualcosa perché potrei fare milioni di esempi, ma non basterebbero per far comprendere la gravità e, in realtà, neanche servono perché chi è qui oggi ad ascoltare sa bene in che situazione ci troviamo.
 
Detto questo spero che il nostro gesto non venga frainteso ma perlomeno capito. Non mi aspetto vera comprensione né tantomeno una pacca sulla spalla, però mi auguro che non ci venga tolto quel poco che abbiamo solo perché abbiamo deciso di pensare, parlare e scegliere per noi per una volta, grazie ".