FOTO - Primi interessanti risultati dalla campagna di studi speleologici “Frascati sotterranea"
Pubblicato: Venerdì, 02 Febbraio 2024 - redazione eventiFRASCATI (eventi) - I primi risultati arrivano dalla rivisitazione speleologica delle opere di accumulo, già censite alla fine degli anni ’70 del secolo scorso da Luigi Devoti
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Il progetto “Frascati Sotterranea”, condotto dal Centro Ricerche Sotterranee Egeria di Roma, coordinato da una ragazza di Frascati Alessia Cirioni, ha ottenuto il patrocinio del Comune ed è stato presentato al pubblico lo scorso 13 gennaio nella sala degli Specchi, alla presenza delle autorità comunali, degli esponenti di numerose associazioni culturali del territorio e a molti cittadini interessati.
I primi risultati arrivano dalla rivisitazione speleologica delle opere di accumulo, già censite alla fine degli anni ’70 del secolo scorso da Luigi Devoti profondo conoscitore del territorio castellano e descritte nella preziosa opera “Le cisterne del periodo Romano nel Tuscolano”. Opera ristampata a cura dell’associazione "Amici di Frascati " e presentata al pubblico sabato 27 gennaio nel Palazzo Duca di York in una partecipata conferenza condotta dal professor Massimiliano Valenti.
Delle oltre centottanta cisterne descritte dallo storico e scrittore Luigi Devoti, quarantaquattro ricadono nell’area presa in esame dallo studio che coinvolge, oltre al territorio urbano ed extraurbano di Frascati, anche l’area compresa tra Frascati, Grottaferrata, Monte Porzio e Montecompatri. Altre strutture idrauliche antiche sono descritte in altre fonti bibliografiche prese in considerazione dal gruppo di studio che al momento è riuscito a individuare e documentare venticinque ambienti di accumulo di acqua potabile (serbatoi) o piovana (cisterne).
La situazione non è rosea: tranne rari casi le strutture rivisitate si presentano colme di terra o di acqua, spesso ricoperte d vegetazione. Di alcune si conservano ormai solo modeste porzioni di opere murarie, di altre si può supporre la preesistenza perché si notano sul piano di calpestio innumerevoli cubilia ( blocchetti di pietra tronco-piramidali collocati con la base a vista e disposti con un'inclinazione di 45 gradi ) che componevano l’opera reticolata. Ma questo non sminuisce l’emozione degli speleologi che si stanno dedicando alla ricerca.
Purtroppo, anche la presenza di fauna selvatica, in particolare cinghiali che scavano il terreno alla ricerca di cibo, sta causando ulteriori danni.
Alla prima fase di rivisitazione di tutte le strutture seguirà il confronto tra i nuovi dati topografici acquisiti e gli elaborati grafici pubblicati a suo tempo, sia nel volume citato che in altrettante importanti fonti bibliografiche, per verificare cosa è rimasto di tanta bellezza.
La campagna di studi, condotta dalla Associazione "Egeria CRS" che più di ogni altra ha studiato le opere sotterranee artificiali dei Colli Albani, coinvolge anche altri esperti di idraulica del mondo antico e speleo subacquei afferenti alle Associazioni speleologiche della Federazione Hypogea, nota per lo studio e il tentativo di valorizzazione dell’emissario Albano.
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