Grottaferrata | L'appello di Carla Centioni, presidente dell'Associazione "Ponte Donna", per intitolare strade alle figure femminili

Pubblicato: Giovedì, 01 Febbraio 2024 - redazione attualità

GROTTAFERRATA (attualità) - ospitiamo e pubblichiamo l'appello di Carla Centioni (nella foto sopra) presidente dell'Associazione "Ponte Donna" a intitolare più strade alle figure femminili. 

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Ecco la sua lettera indirizzata all'amministrazione comunale e al sindaco di Grottaferrata (e per estensione anche alle altre) :

Non è molto di moda chiedere scusa, ma si può riparare, sperando almeno in un ripensamento. Come cittadina, mi aspetto dal Sindaco un formale rincrescimento per la mancanza commessa dall’amministrazione attuale, e dalle precedenti, per questa assenza totale di figure femminili nelle strade della ridente cittadina che Di Bernardo rappresenta.

Una sciocchezza può sembrare apparentemente, ma Grottaferrata ha un indice di rappresentatività femminile sotto il livello nazionale: solo tre vie hanno un nome femminile (Maria Gabriella dell’Unità, Sant’Anna e Suor Giuseppina Vannini). Grottaferrata dà dignità e decoro morale intitolando nomi di vie ad autorevoli figure maschili, aggiunge vie con nomi di frutti e vie con nomi di fiori, ma ignora le donne. La toponomastica e l’urbanistica si sono da sempre dimenticate di noi e a dirlo sono dati oggettivi visto che le strade intitolate a uomini in Italia sono oltre il 90%. Grottaferrata, ahimè, abbassa la percentuale. Un fatto che passa spesso inosservato, ma che contribuisce anch’esso ad affermare una visione del mondo maschio-centrica. Va ricordato al Sindaco e all’amministrazione che lo spazio simbolico delle vie è, sì, immateriale, ma non per questo meno significativo. A Grottaferrata salta immediatamente all’occhio un disequilibrio tra genere maschile e genere femminile: le aree verdi, come gli spazi pubblici, riflettono una cultura – diciamolo – ancora molto patriarcale. Uomini che hanno fatto la storia e continuano a farla nominano le strade che percorriamo quotidianamente, mascherando l’invisibilità di donne autorevoli e cancellando la loro presenza nella scienza, nella politica, nella storia, nella cultura del nostro Paese.


Caro Sindaco, la sollecito, come cittadina ma anche come Presidente dell’associazione Ponte Donna che si occupa di diritti delle donne, a modificare queste norme, dal momento che esistono leggi che governano la toponomastica; leggi fatte da voi maschi, immagino, che ops si dimenticano involontariamente dell’esistenza delle donne nella storia. Si chiama ‘Mapping Diversity’ e, come suggerisce il nome, misura il divario di genere nella toponomastica: un progetto che ci dice che solo il 6,6% sono strade intitolate alle donne e che la metà di queste sono dedicate alle sante.

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Sindaco Di Bernardo, il film di Paola Cortellesi ci ha messo di fronte ad uno specchio, rendendo tutte e tutti partecipi delle umiliazioni che Delia subisce dal marito Ivano. Quel ‘Tu stai zitta’ ripetuto alle donne, nella solitudine delle case, è ormai – o meglio vorremmo che fosse – fuori dalla contemporaneità. Non stiamo più zitte e la rimozione collettiva delle donne dalla storia, a più livelli, è ormai inaccettabile: vogliamo prenderci quegli spazi sottratti, come molte città italiane stanno già facendo.

Un invito, questo, che rivolgiamo al Sindaco per dire: cambiamo le strade per cambiare il futuro. Voltiamo pagina.


Carla Centioni Presidente dell’ Associazione "Ponte Donna" che opera da sempre contro la violenza sulle donne.

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