Rocca di Papa | La maggioranza, i due consiglieri e l’’anima critica'
Pubblicato: Lunedì, 29 Gennaio 2024 - redazione politicaROCCA DI PAPA (attualità) – Le ultime vicende cambiano l’equilibrio
ilmamilio.it
Due consiglieri in piena autonomia di voto e una maggioranza che rischia di restringersi pericolosamente sul piano dei numeri e degli equilibri interni. Il centrodestra a Rocca di Papa, dopo il voto contro il Dup di Pizziconi e Pierluigi nell’ultimo consiglio comunale, è in pieno fermento. Per i due ‘dissidenti’ è arrivata persino la richiesta di espulsione dai rispettivi partiti, Lega e Fdi, resi di aver commesso ‘tradimento’.
In realtà l’ipotesi che si verifichi un fatto del genere appare difficile. Una persona, infatti, aderisce alla causa di una organizzazione politica sposandone gli ideali o il programma sul piano generale e nazionale. Ma in chiave amministrativa, sul piano locale, si può essere contrari ad un provvedimento perché ritenuto insufficiente, mancante di argomentazioni o sbagliato, ma non è detto che la causa dei valori di riferimento, che è molto più estesa, sia stata per questo rinnegata. Ogni giorno in Italia ci sono consiglieri e persino parlamentari che si astengono o votano persino contro le direttive del gruppo parlamentare o consigliare, ma non per questo i singoli partiti decidono di estrometterli dall’organizzazione, a meno che non si siano macchiati di reati o grave indegnità. E non sembra proprio il caso del Documento di Programmazione.
La questione semmai è un’altra. In questi sette mesi Pierluigi e Pizziconi hanno dato più volte segnali di distinzione che dovevano essere già risolti e discussi. Cosa non accaduta (o dibattuta male), considerando che ad ogni assemblea o quasi i distinguo arrivano puntuali. Adesso sui due sono arrivati gli strali e le accuse pubbliche su un comunicato che a questo punto può portare a varie conseguenze (tralasciando gli insulti sui social a cui sarebbe ora di porre un termine perché il dissenso rientra nel normale confronto democratico). Chi crede però che Pizziconi e Pierluigi vadano addirittura con l’opposizione o in formazione di un gruppo misto (fattori comunque da considerare) sta perorando un ragionamento un po' semplicistico. Perché in considerazione della loro forza numerica, potrebbero benissimo rimanere dove sono e valutare caso per caso il voto favorevole o contrario, creandosi un ruolo non indifferente di equilibrio dentro l’assise. In queste ore sui social, ovviamente, il dibattito è esploso tra tifosi di questa o quella causa e c’è chi ha ricordato al sindaco quando lasciò la maggioranza all’epoca guidata dal sindaco Crestini. Come a confermare che la politica ha dinamiche che cambiano e ciò che era dato per certo il giorno prima poche ore dopo può essere messo in discussione per una scelta o una linea politica democraticamente non condivisa.
Cosa accadrà realmente nei rapporti un pò confusi (già quando si è arrivati alla decisione per il sindaco e alla compilazione delle liste elettorali) dentro al centrodestra lo si comprenderà solo tra qualche giorno, quando gli animi si calmeranno (forse) e ci sarà tempo per una nuova mediazione interna. Quanto alla stabilità del governo, è difficile che l’attuale amministrazione corra il rischio di cadere. Anche all’interno dell’opposizione, infatti, il clima non è dei più sereni e le dinamiche personali condizionano molto un ipotetico cammino comune.
Il rischio unico è quello di assistere ad un’assise in cui la maggioranza sia costretta a contarsi per assicurarsi quel voto in più che serve per far passare determinati provvedimenti. E’ proprio quello che probabilmente il centrodestra vuole evitare, per non cadere in uno stato di stress perpetuo.