Ciampino: la final destination di Giovanni Terzulli e degli altri orfani di Simone Lupi

Pubblicato: Venerdì, 09 Marzo 2018 - Marco Caroni

CIAMPINO (politica) - La mancata rielezione del consigliere regionale uscente apre l'ennesimo momento di (duro) confronto interno al Pd ciampinese ad un anno dalle elezioni Amministrative

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1383 voti conquistati a casa propria, a Ciampino, non sono stati sufficienti a Simone Lupi per confermarsi nel Consiglio della Regione Lazio. L'ex sindaco di Ciampino, in sella per un paio di anni dal 2011 al 2013 prima di spiccare il volo (coronato da successo) proprio verso la Pisana, stavolta è rimasto a piedi.

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Il dato politico su Ciampino, al di là chiaramente della legittima delusione personale dello stesso ormai ex consigliere regionale riflette comunque un Partito democratico locale che si appresta alla lunghissima volata verso le elezioni Amministrative del 2019 quando sì, i ciampinese saranno chiamati a confermare o meno il sindaco Giovanni Terzulli.

Già ex assessore al Bilancio di Lupi, Terzulli - già enfant prodige della politica ciampinese - guida il gruppo (cospicuo ma non esclusivo) degli "orfani di Simone Lupi", di coloro che, tra Giunta, Consiglio comunale e fiancheggatori di varia portata, hanno in questi anni lavorato per tentare una conferma alla Pisana di Lupi che per la verità da mesi si sapeva essere fortemente in dubbio. Curioso piuttosto che (forse) sono stati anche e soprattutto i voti conquistati in ticket da Valentina Grippo a Ciampino (536 preferenze, mica poche...) a tagliare fuori l'ex primo cittadino.

Quale, dunque, la final destination di questa importante componente dem? Lo diranno i prossimi mesi.

Intanto lui, Simone Lupi, con un breve post su Facebook chiude la sua esperienza regionale. "Care amiche, cari amici,

all'inizio di questa campagna elettorale per le regionali avevo due obiettivi. Uno, primario, la rielezione di Nicola Zingaretti a presidente della Regione. E poi, certo, c'era la mia candidatura, che in un quadro di grandi sommovimenti soltanto per un soffio non siamo riusciti a coronare di successo. Oltre 7.000 preferenze, questo sarà il riusltato finale, non sono bastate.

Desidero anzitutto ringraziare singolarmente tutte e tutti voi per l'affetto e la considerazione dimostrate nei miei confronti. Però, se mi consentite, vorrei principalmente esprimere la mia grande gioia per la vittoria di Nicola. Non era affatto scontata, dato l'evidente compromettersi del quadro politico delle ultime settimane. Invece ce l'ha fatta, e grazie questo risultato possiamo dire di aver messo stabilmente il futuro della nostra Regione in buone mani.

Credetemi, era la cosa che mi premeva di più.

Per quanto riguarda noi, avremo certamente modo di restare in contatto e di seguire insieme gli sviluppi che ci saranno.

Un caro saluto e grazie ancora".

Un post che i fedelissimi in calce hanno commentato con frasi da ultrà e, appunto, da inconsolabili orfani.

petra febbraio 2018
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Pai

Quello che si delinea oggi è un Partito democratico che nei prossimi mesi - ma già da settimane - vivrà una profonda fase di "confronto" se si vuole usare un eufemismo, di accesissimo scontro se si vuole dare un'immagine più vicina alla realtà. Scontro già in atto da settimane, a stare stretti. Pur nell'evidenza di un rapporto di forze oggi fortemente sbilanciato proprio verso i fedelissimi di Lupi (ma qualcuno ha già abbandonato la barca affondata), è evidente che le cose sono destinate rapidamente a cambiare. Al netto del futuro del Pd a livello nazionale.

Perché se la componente di Areadem è già costituita, ampia e soddisfatta del successo (prevedibilissimo, a livello generale) di Daniele Leodori (337 voti) e Michela Di Biase (260), ci sono altre due componenti dalle quali dipenderà per forza di cose l'assetto del Pd ciampinese di domani: quella che ha supportato Massimiliano Valeriani (195 voti) e quella di Eugenio Patanè (230), senza peraltro trascurare i 204 presi di rinculo da Eleonora Mattia, apparentata sostanzialmente - come altrove - con Valeriani ma non solo.

Da sempre le elezioni sovracomunali sono la miglior cartina tornasole per le ambizioni locali. Queste, come sempre, sono servite a pesarsi ed oggi Terzulli sa con certezza che la sua ricandidatura potrebbe essere un pizzico meno scontata di ieri. Oggi, a Ciampino, il Partito democratico sa che la stagione che porterà alle Amministrative 2019 sarà faticosa. Maledettamente faticosa.