Reperti recuperati, in mostra alla Farnesina anche una lastra con epitaffio trafugata dalla catacomba Ad Decimum di Grottaferrata

Pubblicato: Martedì, 19 Dicembre 2023 - redazione attualità
ROMA (attualità) - Il prezioso ritrovamento
 
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Decine di reperti recuperati all'estero dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, sono in mostra al Ministero degli Esteri alla Farnesina. Tra i recuperi c'é anche un epitaffio scritto su una lastra di marmo trafugata nel 1989 dalla catacomba "Ad Decimun" di Grottaferrata che è stata restituita spontaneamente dal museo di Utrecht in Olanda all'Italia . All'inaugurazione della Mostra alla Farnesina hanno preso parte anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro degli esteri Antonio Tajani, oltre che i vertici dell'Arma e del Nucleo TPC dei Carabinieri.
 
 
Catacomba ad Decimum. Grottaferrata.
 
La catacomba, scoperta in maniera fortuita nel 1905 durante alcuni lavori agricoli, doveva servire da cimitero comunitario per la popolazione collegata alla stazione di posta denominata Ad Decimum, perché collocata al X miglio della via Latina.
 
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Il nucleo cimiteriale è caratterizzato da uno schema planimetrico piuttosto irregolare: dalla scala di accesso, prospiciente la via Latina, si origina un sistema costituito da due gallerie parallele, dalle quali si dipartono gli ambienti trasversali. Lungo la galleria principale si aprono anche tre cubicoli monumentali, evidentemente riservati a membri importanti della comunità, come attestano le decorazioni in marmo e le particolari sepolture “a baldacchino”, scavate in negativo nel tufo.
 

 
 
Oltre alle epigrafi, ai graffiti incisi e ai piccoli elementi di corredo affissi nella malta di chiusura delle tombe, la catacomba ha restituito alcune sepolture riccamente affrescate, tra le quali emergono l’arcosolio di Biator, con una suggestiva rappresentazione della Traditio Legis, ossia del Cristo che consegna la legge a Pietro alla presenza di Paolo, e quello anonimo, forse da riferire ad un membro della gerarchia ecclesiastica, in cui troviamo figure di oranti, un Buon Pastore, la scena di Daniele tra i leoni e un Collegio Apostolico in forma ridotta. Lo sviluppo e la frequentazione dell’area cimiteriale, per i caratteri delle tipologie sepolcrali e dell’apparato epigrafico e decorativo, si possono collocare tra la fine del III e la prima metà del V secolo d.C.
 
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La catacomba, posta sotto la tutela della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, è affidata al Gruppo Archeologico Latino Colli Albani “Bruno Martellotta” ODV, che cura l’accoglienza dei visitatori in via Anagnina.
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