STORIE & METALLO - L'annessione di Trento, Bolzano e Trieste. L'anno in cui l'Italia completò il suo Risorgimento

Pubblicato: Sabato, 25 Novembre 2023 - Marco Caroni

trento bolzano medaglia ilmamilioROMA (storie & metallo) - La vittoria della Prima Guerra mondiale portò in dote l'ampliamento dei confini con la soddisfazione delle istanze irredentiste. E anche oltre

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Le Dolomiti di cento anni fa non immaginatele come le conoscete oggi. Non fantasticate sulle guglie rocciose che al tramonto si colorano di rosa. O meglio, fatelo pure perché le meraviglie della natura quelle erano e quelle sono (all'epoca incorrotte ed ancor più suggestive), ma togliete quel velo di romanticismo della cena in un rifugio, boccale di birra alla mano e polenta nel paiolo.

Le Dolomiti di cento anni fa, il Trentino ed il Sud Tirolo di 100 anni fa, erano una regione sostanzialmente povera, a prevalente economia rurale e che solo nelle grandi città della valle del Brennero (le italiofone Trento e Rovereto, le tedescofone Bolzano, Merano, Bressanone) vivevano di un certo commercio e godevano di una certa ricchezza. A differenza della lussureggiante Trieste, che al pari del Trentino Alto Adige sino al 1918 era stata città dell'Impero Austroungarico, Trento e Bolzano erano la pura espressione di un capoluogo a gittata prettamente locale.

christmas village 2023 ilmamilio

Storia a parte, si diceva, era invece valsa per la ricca Trieste, principale porto sul Mediterraneo di un Impero che con Francesco Giuseppe aveva preso parte da protagonista alle vicende geopolitiche europee.

Una certa gloria per come la conosciamo noi, per la verità, proprio la consorte dell'imperatore, la riottosa e bella Elisabetta di Baviera (nota al mondo col nomignolo di Sissi) aveva saputo dare a quei territori, avendo fatto di Merano, lungo la odierna "strada del vino", il suo luogo preferito per le vacanza dal 1870, su quella che gli austriaci chiamavano la "terrazza del sud". Prima di quegli anni, grazie ad una pubblicazione inglese del 1837, si avviò anche la stagione - lentissima a scandirsi nei primi decenni - delle scalate delle vette dolomitiche.

ortopedia castelliromani 6 ilmamilio

Eppure, Trieste, Trento ed anche Bolzano (seppur con distinguo) per anni furono l'agognata conquista di quel largo movimento irridentista che avrebbe portato al completamento di un Risorgimento che fino a quel punto era comunque ritenuto incompleto.

Il 3 novembre 1918 le truppe italiane entravano, al comando del generale Petitti di Roreto, sia a Trento che a Trieste sancendo l'ultimo atto della Grande Guerra: il 4 novembre alle ore 12, in un annuncio radio passato alla storia, il generale Armando Diaz annunciava la vittoria e la fine della guerra contro l'Austria.

Il cammino succesivo, sarebbe stato completato solo tra il 1920 ed il 1921 con l'annessione fattuale del Trentino Alto Adige e di Trieste (e della Venezia Giulia). Con le difficoltà, molto differenti tra loro, che questa espansione dei confini del Regno d'Italia avrebbe comportato. A nord, oltre l'ideale limite delle popolazioni italiofone, la definizione del nuovo confine tra Italia ed Austria in concidenza col passo del Brennero e, sostanzialmente, con la linea mediana delle Alpi, senza dubbio premiava la logica "territoriale" piuttosto che quella linguistica. Avviando dunque, nell'Alto Adige, il lento processo di integrazione: basti pensare che a cavallo di quegli anni la popolazione italiofona (compresa quella di lingua ladina), non arrivava al 10% del totale.

Ad onore del vero, le cronache dei giorni successivi alla vittoria della guerra riportano anche la breve occupazione di Innsbruck, capoluogo del Tirolo, da parte delle truppe italiane. Circa 20mila furono i soldati impegnati per circa due anni prima del ritorno al di qua del Brennero.

Ancor più complicata e destinata a trascinarsi addirittura sino al 1977 (col trattato di Osimo) la questione del confine orientale che, per complessità e vastità, non può far parte di questo articolo. Judo Frascati 3 ilmamilio

L'annessione di Trento e Trieste per un'Italia ancora avvolta nella retorica della vittoria (che presto si sarebbe tramutata nella lunga crisi che avrebbe portato alla formazione del fascismo), destò grande entusiasmo in tutto lo stivale alimentando il senso di unità nazionale.

In tale contesto si inserisce la coniazione sopra pubblicata.

LA MEDAGLIA - La medaglia, emessa il 10 ottobre 1920 per celebrare l'annessione di Trento e del Sud Tirolo all'Italia, è stata prodotta dallo Stabilimento Johnson su bozzetto del trentino Albino Dal Castagnè. La medaglia ha un diametro di 50 millimetri ed un peso di 50 grammi.

Al dritto, l'Italia turrita, seduta sul trono riceve il saluto di alcuni giovani nudi che rappresentano, allegoricamente, le località annesse al Regno.

Al rovescio, entro una lapide centrale, posta su rami d'alloro gli stemmi affiancati, entro corde ed uniti da una stella, di Trento e del Regno d'Italia. Sotto gli stemmi l'iscrizione: ASTRAEAE FVMANT PACATIS ALPIBVS ARAE  = X OCT. MCMXX = TRIDENTI (le stelle splendono nella pace delle Alpi).

med2

 

A completamento di quanto sopra descritto, si vuole qui riportare anche la medaglia realizzata nel 1968 e firmata dal celebre scultore Emilio Greco per celebrare il 50° anniversario della redenzione (o meglio dell'entrata delle truppe italiane nelle due città).

Si tratta di una piccola medaglia, dal diametro di 33 millimetri e dal peso di 32 grammi. Bella, evocativa, ma senza dubbio troppo piccola per lasciare il segno.

medaglia 50redenzione trento trieste ilmamilio

colline fitness 5 ilmamilio