Frascati | Per la Cattedrale di San Pietro una guida... deviante

Pubblicato: Martedì, 07 Novembre 2023 - redazione attualità

cattedrale sanPietro frascati ilmamilioFRASCATI (attualità) - Non tutte le informazioni fornite ai visitatori e ai fedeli appaiono attendibili

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di Valentino Marcon, storico cattolico tuscolano

Nelle antiche chiese soprattutto medievali, si trovano numerosi affreschi perlopiù con la rappresentazione di scene bibliche o storie di santi. Costituivano una immediata possibilità visiva e catechetica per conoscere la storia religiosa da parte del popolo che era quasi totalmente analfabeta e quindi non avrebbe potuto leggere libri, tanto più che la stampa fu ‘inventata’ solo alla metà del ‘400 e difficilmente qualcuno poteva acquistare libri, mentre Bibbia e Vangelo erano esclusivamente in mano ai chierici cui solo spettava leggerli e interpretare. Judo Frascati 3 ilmamilio

Così la ‘lettura’ biblica era più facilmente comprensibile attraverso le storie affrescate da grandi pittori. Era la ‘bibbia del popolo’. In diverse chiese oggi, anche in quelle meno importanti, ma comunque con una loro particolare storia, sono presenti diverse tele e numerosi quadri a soggetto religioso e, con la modernità dei tempi, si è potuto usufruire non solo di Guide esperte ma anche di vari dispositivi per conoscerne storia e soggetti rappresentati, così come per le descrizioni sui vari elementi architettonici.

Nella Cattedrale di San Pietro di Frascati, da tempo non sono più disponibili quelle cartoline che illustravano le particolarità storico-artistiche della chiesa (ma da decenni ancora all’interno delle porte d’ingresso sono rimaste le antiestetiche ‘macchinette’ distributrici!), così come non c’è più l’audioguida che descriveva ambienti e cappelle. Attualmente, non potendo usufruire di una sede per un Museo stabile diocesano (peraltro già disponibile e opportuna ma vietata incomprensibilmente dall’autorità religiosa), si è optato per il cosiddetto ‘museo diffuso’, cioè la messa in rete di quei musei parrocchiali o siti di particolare interesse, cosicché, grazie ai contributi della CEI (non della curia), anche in Cattedrale sono state installate delle paline in plexigas con codici (‘Qr-code’) per smartphone; ma si possono ‘leggere’ solo in… ginocchio, non certo per la sacralità del luogo, ma perché collocate troppo in basso!

Tra l’altro sono anche antiestetiche. In un mio precedente articolo riguardo una pseudo-guida turistica di Frascati, si facevano notare i vari strafalcioni; ma ora si constata che anche nei testi diffusi dalle ‘paline’ in Cattedrale l’argomento ‘errori storici’ è di casa.

   Intanto i testi sono infarciti di lunghi pistolotti catechistici non proprio graditi a turisti e fedeli locali che non sono certo invogliati a leggere lungaggini del genere sulle vite dei santi e nelle descrizioni delle cappelle!!! Si afferma intanto che i fondi inziali [per la chiesa] furono offerti da papa Clemente VII. Cosa non vera perché il papa era Clemente VIII (Aldobrandini)! Ed ancora, in seguito ad ulteriori lavori, nel 1636 la cattedrale venne consacrata ufficialmente dal cardinale vescovo Fausto Poli; la consacrazione dell'ultimo altare minore, sito nella cappella di sant'Isidoro, avvenne nel 1680 ad opera del cardinale vescovo Alderano Cybo-Malaspina. Anche questo è un falso storico in quanto la cappella di Sant’Isidoro era ancora spoglia e incompleta, invece fu l’altare maggiore ad essere consacrato dal card. Cybo, il 4 giugno del 1680; che poi consacrò tutta la chiesa il 4 maggio del 1681! Bastava leggere anche le lapidi in Cattedrale.

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Procedendo ‘palina per palina’, troviamo che dato che la chiesa era ancora priva di facciata, la comunità di Frascati con deliberazione del 24 giugno 1696 decise di chiamare l'architetto Girolamo Fontana per tracciare il progetto, che venne messo in opera entro il 1698. Ma non è vero, infatti la facciata fu terminata nel 1700, l’anno del Giubileo e lo si legge chiaramente sulla stessa facciata! Proseguendo, si afferma che Il cardinale vescovo Enrico Benedetto Stuart Duca di York donò un nuovo organo alla Cattedrale nel 1788. Ma non è vero nemmeno questo, in quanto lo Stuart volle solo farlo restaurare! E l’organo fu poi trasferito nella nuova cantoria sopra il portale d’ingresso nel 1890. Mentre sulla storia di San Giacomo, questi era d’accordo con Pietro e non con Paolo! Citando la chiesa di S. Maria in Vivario si afferma che sia stata costruita sui ruderi della villa di Lucullo, semmai era la villa dei Passieni!

E che dire di San Sebastiano e san Rocco che vennero proclamati protettori (semmai comprotettori!) - di Frascati il 28 gennaio del 1656? Non è vero nemmeno questo, infatti il cosiddetto’ miracolo’ dell’apparizione avvenne il 18 giugno del 1656! Qui ovviamente c’è proprio da ridere: proclamarli protettori addirittura prima che ‘facessero’ il…miracolo. Se andiamo a guardare il testo sulla cappella del Crocifisso vi troviamo una vera…’viacrucis’ predicatoria! E inoltre viene affermato che sulla parete di fondo vi è una lapide sepolcrale. Anche questo è un falso. Semmai ai lati interni delle pareti della cappella vi sono due lapidi, una per parte in ricordo di due giovani seminaristi figli di un notabile.colline fitness 5 ilmamilio

   Tornando alla facciata della Cattedrale di Frascati, essa data tra la fine del secolo XVII e gli inizi del successivo su progetto di Giacomo Fontana. Ma non era di Girolamo Fontana? E c’è anche contraddizione con quanto scritto in precedenza, cioè che sarebbe stata compiuta nel 1698! Altre balle si riscontrano sugli autori delle statue all’interno delle nicchie, attribuite a Vincenzo Felici e San Rocco a Mauro Pietri! (ma chi è?). Mauro Pietri sarebbe Pietro Mauri!?! Si afferma che la chiesa originaria era priva di facciata, e non è vero bensì la facciata era miserella e con un solo campanile (come si può notare in tutte le stampe soprattutto dal 1600 e fino al 1700)! La statua di San Giacomo è di Giuseppe Napolini. No, è di Napolioni!

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Viene pure asserito che l’interno originariamente era completamente affrescato. Anche questo è un falso in quanto la chiesa fu affrescata solo dopo il 1890 (e quindi non originariamente!). Leggiamo ancora della realizzazione del primo ospedale dell’area tuscolana, quello di San Sebastiano Martire, edificato a ridosso delle mura cittadine, nei pressi della porta Granara. Ma non era affatto a ridosso delle mura cittadine, bensì fuori delle mura (tra l’altro fatte costruire sotto Paolo III tra il 1538 e il 1542, mentre l’ospedale era già stato edificato sui resti della chiesa di S. Sebastiano)! Per la cappella di sant’Isidoro, l’altorilievo in marmo è attribuito a Pietro Pacilli. Intanto l’altorilievo è in gesso ed è attribuito a Pucilli! L’altorilievo nella facciata è di Bernardino Cometti, ma in altra parte del testo veniva attribuito a Cametti!

Riguardo alla cappella dell’Addolorata, nel testo si descrivono i 7 dolori di Maria, ma nella cappella ci sono solo due raffigurazioni: cioè il gruppo di Maria che assiste alla crocifissione di Gesù, e il gruppo con Maria che assiste alla sepoltura.

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Mentre non si dice che la Cappella è da tempo ormai denominata ‘Cappella del SS.mo Sacramento’ in quanto dagli anni ’30 del ‘900 vi sono conservate le ostie consacrate dentro un artistico tabernacolo donato dallo Stuart (ma questo non lo si dice!). Riguardo alla Cappella della Madonna del Rosario, in un lunghissimo sproloquio catechistico si dice tra l’altro, che la preghiera del rosario è basata su 20 misteri. E’ vero, ma solo dopo che papa Giovanni Paolo II ne ha aggiunti altri 5! Si ignora del tutto la tela raffigurante S. Giuseppe Calasanzio, di autore del Seicento! Inoltre viene completamente ignorata la cappella di Sant’Antonio abate (con statua lignea forse del ‘600) in cui si trovano i due quadri più importanti del ‘600 (già nel monastero di S. Flavia) raffiguranti la Madonna in trono e i santi Filippo e Giacomo (la loro prima raffigurazione in diocesi) con lo stemma di Frascati, e il quadro di S. Flavia Domitilla e santi! Nei vari testi non si cita mai che la Cattedrale è stata eretta come Basilica minore, già dal 1975, da papa Paolo VI, su istanza del vescovo Liverzani e del card. Villot! Altri tempi.

 

E, per finire, come se non bastassero gli sproloqui del testo iniziale, si aggiunge una ulteriore serie di cosiddetti testi catechistici su ‘Battistero, Cattedra, Ambone, Altare, Tabernacolo, Porta’, e senza alcuna descrizione artistico-architettonica!!! Si noti poi che, per collocare ‘ste ‘paline’ sono state fatte sparire quelle piccole tabelle che erano poste in ogni cappella con poche e precise descrizioni che tutti potevano leggere facilmente. Insomma più che un museo diffuso sembra essere un museo ‘confuso’.

Ma è meglio fermarci qui con la speranza che il nuovo vescovo possa riportare un po' di ordine non solo nella pastorale ma anche nel panorama dei beni culturali. Del resto è noto come sia alquanto competente in questo campo (e non solo).


Commenti  

# MARCHEGGIANI ALBERTO 2023-11-07 11:48
Ma prima di scrivere 'ste castronerie, non potevano consultare il libro "LA BASILICA CATTEDRALE DI FRASCATI" del compianto Mons. Leonello Razza?
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