I laghi si abbassano per il troppo consumo di acqua delle falde idriche. La nota di Natura e Territorio Castelli Romani

Pubblicato: Venerdì, 15 Settembre 2023 - redazione attualità
L'infinita agonia del lago di Castel Gandolfo. Il livello scende a vista  d'occhioCASTEL GANDOLFO (attualità) -  L’abbassamento delle falde e dei laghi non dipende dai cambiamenti climatici, ma dal consumo del territorio e dai massicci prelievi di acqua dai pozzi, ed è una situazione che si protrae da 38 anni.
 
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"I cambiamenti climatici peggiorano la situazione dei Laghi dei Castelli Romani, ma non sono la causa dell’abbassamento delle acque lacustri dichiarano in una nota dal Coordinamento che allegano anche due disegni grafici.   Pubblicati cosí i nuovi dati sul livello dei laghi dei Castelli Romani da parte del Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani. L’abbassamento delle falde e dei laghi non dipende dai cambiamenti climatici, ma dal consumo del territorio e dai massicci prelievi di acqua dai pozzi, ed è una situazione che si protrae da 38 anni. Nelle due immagini sopra l’andamento del livello del Lago di Castel Gandolfo dal 1960 ad oggi e il dettaglio stagionale degli ultimi anni.
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Dalla seconda metà degli anni ottanta i laghi dei Castelli Romani hanno iniziato ad abbassarsi in modo continuo. I laghi, in condizioni normali tra estate e inverno compiono un’escursione di qualche decina di centimetri grazie alle piogge che alimentano le falde. Questa escursione era stata d’altronde utilizzata per secoli come serbatoio idrico per l’agricoltura durante i mesi estivi già in epoca romana, grazie agli emissari e al sistema di dighe, cunicoli e canali che avevano realizzato. L’ abbassamento dei laghi intorno ai 20 – 30 cm l’anno, ormai pienamente accertato da diversi studi, è dovuto all’eccessivo sfruttamento della falda idrica.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "100 Livello Lago Albano 100 -200 -300 ( -400 -500 600 -700 Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani"
 
Se conosciamo l’andamento del livello dei laghi dagli anni ’80 a oggi è grazie alle associazioni ecologiste e ai loro volontari, perché nessuna amministrazione pubblica ha provveduto, in 38 anni, a installare nuovi idrometri, visto che quelli vecchi sono ormai fuori dell’acqua da decenni. Due tele-idrometri a boa erano stati installati dal Parco ma hanno funzionato per pochi anni e non siamo riusciti a ottenere i dati né a sapere se funzionano ancora.
 
Ora hanno, dopo quasi 40 anni, installato un teleidrometro.
 
Purtroppo i politici locali, regionali,  nazionali, non hanno ancora compreso la portata del problema e in certi casi hanno cercato di nasconderla alla popolazione. Ancora oggi i Comuni non stanno facendo nessuna delle azioni utili a risolvere il problema. In 38 anni abbiamo perso oltre 45 milioni di mc di acqua nei due laghi con un abbassamento del livello di oltre 6 metri e una quantità enormemente maggiore nelle falde. I pozzi ormai attingono a profondità che hanno eguagliato il livello del mare svuotando le falde profonde dell’apparato vulcanico, riducendo anche per il futuro la capacità di assorbimento delle rocce e aumentando verso l’entroterra la percolazione dell’acqua del vicino mare. Inoltre ricordiamo che pretendere di prelevare acqua da altre zone del Lazio è assurdo; in una situazione di carenza delle risorse idriche generalizzata e che colpisce praticamente tutte le Provincie e le Regioni limitrofe, questa sarebbe solo un’opera inutile che sprecherebbe denaro pubblico.
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Dal 2000 abbiamo iniziato a valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sulla situazione delle risorse idriche e lacustri anche nel territorio dei Castelli Romani. Gli effetti negativi attesi dovuti ai cambiamenti climatici sarebbero stati di due tipologie: quelli riguardanti il diverso andamento della pluviometria annuale, l’aumento dell’evapotraspirazione delle piante e l’evaporazione delle acque. Ci aspettavamo più o meno la stessa quantità di piogge, solo estremizzata nelle stagioni - quindi grandi precipitazioni in inverno e siccità in estate - situazione che comunque avrebbe diminuito la quantità di acqua che sarebbe filtrata nel sottosuolo. E per qualche anno l’andamento è stato effettivamente quello, fino al 2022, quando una siccità diffusa su tutto il territorio nazionale ha colpito profondamente l’Italia e parte del Mediterraneo. Infatti proprio nel Mediterraneo gli effetti dei cambiamenti climatici sono stati tre volte maggiori rispetto alla media mondiale.
 
Attualmente questo è il problema ambientale più grave che il nostro territorio sta vivendo e dovrebbe essere la nostra priorità", conclude la nota di Natura e Territorio Castelli Romani.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante il seguente testo "Livello Lago Albano gennaio febbraio marzo aprle maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre 100 200 -300 -400 -500 600 -700 2020 2021 2022 2023 Coordinamento Natura & Territorio dei Castelli Romani"

 

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