Grottaferrata | La Giunta Di Bernardo ora ha il sostegno (fondamentale) di tre consiglieri di ‘centrodestra’. Il Pd chiede la verifica di maggioranza?

Pubblicato: Sabato, 26 Agosto 2023 - redazione attualità

Grottaferrata | Partito il dialogo nel centrosinistra: prima riunione tra  movimenti e partitiGROTTAFERRATA (politica) – Il sindaco chiamato a gestire una situazione complessa

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La realtà dei fatti porta a delle considerazioni politiche che oggi più che mai a Grottaferrata sono diventate reali. Con l’ingresso di Luigi Spalletta e della Lista Ghelfi gli esponenti di maggioranza nell’alveo del centrodestra sono arrivati a tre: Federico Pompili e Federico Trovalusci (che hanno partecipato apertamente a convegni e campagna elettorale per l’attuale assessore regionale di Fratelli d'Italia, Giancarlo Righini) e Luigi Spalletta, oppositore per anni del centrosinistra.

Normale? Sul piano delle dinamiche politiche amministrative, che cambiano a seconda delle necessità, certamente sì. Su quello politico no. Perché la Giunta Di Bernardo è nata su una specifica base politica, quella del centrosinistra. Un posizionamento rivendicato dallo stesso sindaco, dagli esponenti del Pd, delle liste civiche, dai movimenti ambientalisti che hanno favorito l’elezione del Di Bernardo. Un posizionamento comprovato dall’appoggio incondizionato dello stesso primo cittadino nei confronti di Elly Schlein o verso Marta Bonafoni, un'esponente regionale diametralmente opposta al mondo della destra.

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Il PD come sta prendendo questo accordo con Spalletta e questa anomala situazione? Per ora tutto tace. A Grottaferrata esiste una parte del centrosinistra che è capace di criticare tutti i giorni il  governo Meloni o il governatore Rocca  e poi, a Grottaferrata, si allea con i simpatizzanti e gli elettori di quello schieramento. Così è. Qual è il meccanismo mentale, dunque, che assolve tutto? La convenienza? Il proseguimento dell’amministrazione? Oppure il cosiddetto "bene della città", questa frase che viene sempre messa in mezzo per giustificare tutto?

In tutto ciò un dato inconfutabile. L’accordo con la Lista Ghelfi è nato tra singoli. Ovvero il sindaco Di Bernardo e i sottoscrittori della lista civica Spalletta, Amantini, De Antoni. In quattro hanno deciso. Non c’è nell’accordo la sigla del Pd e delle altre sette sigle che hanno giurato fedeltà alla causa nella scorsa settimana. Non ci sono neanche le altre due liste civiche che sostenevano la coalizione di Spalletta. Domanda: tutte queste realtà e componenti sapevano? Sono state coinvolte? Sono d'accordo? Oppure è nato tutto sotto il soffitto di una stanza del Comune, così, tra conoscenti. Perché se cosi fosse il strombazzato clima di 'partecipazione e condivisione' continuamente ripetuto come un mantra in questi mesi si è inceppato. E tutto ciò ha fatto determinare le perplessità e le fibrillazioni di queste ore. Il Pd avrebbe chiesto una verifica di maggioranza. Vedremo ora come andrà il dialogo. 

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