VICENDE - Alcide De Gasperi: il più grande statista del '900 italiano, padre d'Europa, a Rocca di Papa

Pubblicato: Sabato, 19 Agosto 2023 - redazione attualità

deGasperi alcide ilmamilioROCCA DI PAPA (vicende) - Un gigante sulla scena politica nazionale e continentale. Un uomo che ha voluto vivere anche ai Castelli romani

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Il 19 agosto 1954 concludeva la sua vicenda umana Alcide Amedeo Francesco De Gasperi, politico e patriota italiano, fondatore del partito Democrazia Cristiana e Presidente del Consiglio dei Ministri tra il 1945 e il 1953, un periodo in cui venne consolidata la democrazia in Italia e prese forma la ricostruzione economica.

De Gasperi era nato il 3 aprile 1881 a Pieve Tesino, in provincia di Trento, quando ancora era una provincia del Tirolo, una regione appartenente all’Impero austro-ungarico di Francesco Giuseppe.

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Nel 1900 si era iscritto alla facoltà di Lettere presso l’Università di Vienna entrando in contatto con il movimento cristiano sociale. La visione di De Gasperi, tuttavia, era ancora più ampia e promuoveva la cooperazione internazionale come base per la pace. Fu il fautore dell’adesione dell’Italia al piano Marshall americano e alla NATO, molti, molti anni dopo; inoltre il suo contributo alla ricostruzione nazionale passò anche per la creazione della Cassa per il Mezzogiorno. La sua leadership portò allo sviluppo di forti legami tra l’Italia e gli Stati Uniti, non un’impresa da poco dal momento che all’epoca nel nostro Paese era presente uno dei più grandi partiti comunisti dell’Europa occidentale.

Dalla fine della guerra De Gasperi si è sempre battuto attivamente per l’unità europea, nella convinzione che fosse l’unico modo per prevenire dei futuri conflitti. Era motivato da una chiara visione di un’Europa unita che non sostituisca i singoli Stati, ma consenta loro di integrarsi e di lavorare insieme.

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Infine, l’opera di De Gasperi ha contribuito a creare la Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), che ha efficacemente neutralizzato le possibilità di guerra tra le nazioni europee avviando il lungo percorso unitario.

Nel referendum del 2 giugno 1946, la Repubblica aveva prevalso per 12.717.923 voti contro i 10.719.284 della monarchia. Era stata questa una prima, importante prova di maturità della giovane democrazia italiana; ma la partita era stata giocata anche all’interno del Governo, dove erano rappresentate le reali forze politiche dell’Italia. La vittoria della Repubblica era stata dunque una vittoria delle sinistre, ma anche di De Gasperi che riuscì ad impedire una frattura nel Paese. La contrapposizione, infatti, era non solo politica ma anche territoriale, dal momento che il Sud aveva votato in maggioranza a favore della monarchia.

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La visione politica dello statista votata alla ricerca dell’equilibrio e di tutti quegli elementi che potessero mettere a rischio la stabilità politica dell’Italia, era stata raccolta dai componenti del partito da lui fondato, la Democrazia Cristiana che governerà in Italia per ben cinquant’anni dopo la sua morte.

Nel 1951 De Gasperi si era poi trasferito assieme alla moglie Francesca Romani, sposata nel 1922 e dalla quale ebbe quattro figlie, in una villetta situata in via dei Laghi a Rocca di Papa; il villino De Gasperi si trovava esattamente sul crinale opposto del lago di Albano, di fronte a Castel Gandolfo.

L’allora sindaco di Rocca di Papa Nestore Vitali, in carica dall’8 novembre 1952 al 5 giugno 1956, aveva informato con una missiva il De Gasperi del fatto che la Giunta comunale avesse deciso all’unanimità di concedergli l’erogazione dell'acqua potabile senza nessun corrispettivo.

Il presidente del Consiglio dei Ministri in risposta alla lettera del sindaco di Rocca di Papa, aveva comunque affermato di voler offrire il proprio contributo per l’erogazione idrica come un “comune cittadino”, per collaborare ai fini dello sviluppo e del progresso della bella terra che lo ospitava.

In realtà, risulta che De Gasperi aveva precedentemente già pernottato a Rocca di Papa, precisamente sulla cima di Monte Cavo, presso il monastero dei frati passionisti, come viene riportato nel libro di Giorgio Magistri, De Gasperi - un grande uomo ai Castelli Romani, Ariccia, ed. Rivista Storica Castelli Romani, Vicende - Uomini - Folclore, 2009.

Nella bella cittadina dei Castelli Romani, dove De Gasperi aveva trascorso gli ultimi anni della sua vita, è stata intitolata una piazza al celebre politico all’altezza di via Frascati e il quartiere “Le Vigne”.

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Il 19 agosto 1954 si spegneva il più grande statista italiano del Novecento, che ha saputo conciliare la fede con l’amore per la patria, pur mantenendo distinte le due sfere d’influenza. Nel difficilissimo momento del dopoguerra in cui la fame, la miseria, i contrasti politici e sociali tra le forze democratiche, comuniste e monarchiche infiammavano la vita politica dell’Italia, De Gasperi ha saputo guidare il popolo italiano con fermezza, intelligenza e lucidità, cercando di unirlo e di rinfrancarlo.

La salma fu trasportata in treno da Trento a Roma e ovunque la folla giunse per rendergli omaggio. I suoi resti mortali riposano nel porticato della Basilica di San Lorenzo fuori le mura a Roma.

di Flavia Santangeli