L’avvocato Armando Fergola, candidato alle elezioni Regionali con Noi Con L’Italia, parla di sanità

Pubblicato: Venerdì, 23 Febbraio 2018 - redazione politica

GROTTAFERRATA (politica) - "Una gestione dal risultato sconfortante"

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Abbiamo assistito in questi ultimi dieci anni di gestione Regionale da parte del Partito Democratico, seppur intervallata per circa due anni da un governo di centro destra, ad una continua e lenta agonia della Sanità Pubblica con depauperamento progressivo ma costante delle risorse umane e tecnologiche che hanno determinato una insolvenza e assenza tombale di erogazione dei servizi dedicati alla cura della salute. Prima di entrare nel merito del disastro attuale in cui versa la Sanità, è necessario e fondamentale ripercorrere alcune delle tappe del Commissariamento della Regione Lazio:

Il Piano di Rientro dal disavanzo della Regione Lazio è stato sottoscritto il 28 febbraio 2007 e prevedeva una stima di interventi per il recupero del disavanzo sanitario.

A seguito della riunione del 10 ottobre 2007 il presidente del Consiglio dei Ministri con propria nota del 30 ottobre 2007, non essendo stati raggiunti gli obiettivi prefissati, ha diffidato la Regione, ai sensi dell’art. 4 del Decreto Legge 159/07 convertito con modificazioni dalla Legge 222/07, ad adottare tutti gli atti normativi, amministrativi e gestionali che risultassero produttivi di effetti finanziari nel 2008 e idonei alla correzione strutturale della spesa per gli anni successivi.

A seguito della riunione del 1 luglio 2008, persistendo i presupposti riscontrati precedentemente, il Consiglio dei Ministri, con delibera dell’11 luglio 2008, ha nominato il presidente della Regione Piero Marrazzo quale commissario ad acta per l’intero periodo di vigenza del Piano di Rientro ai sensi della norma di cui sopra.

Con successiva delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 17 ottobre 2008 è stato nominato quale sub commissario per l’attuazione del Piano di Rientro della Regione Lazio e affiancamento al commissario ad acta il dott. Mario Morlacco.

Il 26 ottobre 2009 il commissario ad acta Piero Marrazzo ha comunicato al Presidente del Consiglio di aver invitato il Vice Presidente della Regione a sostituirlo nell’esercizio delle sue funzioni essendosi dimesso sia da Presidente della Regione Lazio sia da commissario ad acta. In seguito a tale comunicazione, il 28 ottobre 2009 il Consiglio dei Ministri ha nominato un nuovo commissario ad acta nella persona del prof. Elio Guzzanti.

A seguito delle elezioni regionali del marzo 2010, con delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 23 aprile 2010, è stato nominato commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di Rientro dai disavanzi del settore sanitario, il neo Presidente pro tempore della Regione Renata Polverini.

In conformità con quanto disposto dal Patto per la Salute del 3 dicembre 2009, art. 13 comma 14, e art. 2 comma 88 della legge 23 dicembre 2009, n° 191, la Regione ha inviato in data 29 dicembre 2009 il Programma Operativo 2010 con il quale ha manifestato l’intento di dare prosecuzione al Piano di Rientro 2007-2009. Successivamente a tale Programma Operativo sono state inviate dalla Regione ulteriori modifiche ed integrazioni, l’ultima delle quali in data 14 luglio 2010.

A seguito delle dimissioni del sub commissario Mario Morlacco, con delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 3 marzo 2011 è stato nominato quale sub commissario per l’attuazione del Piano di Rientro e affiancamento al commissario ad acta il dott. Giuseppe Antonio Spata.

Alla scadenza prevista del 31 dicembre 2010, la Regione ha trasmesso il Programma Operativo 2011-2012 adottato con Decreto Commissariale n° 113 del 31 dicembre 2010.

Con delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 20 gennaio 2012 sono stati definiti 18 nuovi interventi prioritari, di competenza del commissario ad acta della Regione, ai fini della prosecuzione del Piano di Rientro, ed è stato nominato quale sub commissario per l’attuazione del Piano di Rientro e affiancamento al commissario ad acta il dott. Gianni Giorgi, in aggiunta al già in carica sub commissario dott. Giuseppe Antonio Spata.

Il 28 settembre 2012 Renata Polverini si è dimessa dall’incarico di presidente della Regione Lazio.

Il 16 ottobre 2012 il Consiglio dei Ministri ha nominato il dott. Enrico Bondi commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro.

Il 7 gennaio 2013 il Consiglio dei Ministri ha nominato il dott. Filippo Palumbo commissario ad acta per l’attuazione del Piano di Rientro.

A seguito delle elezioni regionali del febbraio 2013, con delibera della Presidenza del Consiglio dei Ministri del 21 marzo 2013 è stato nominato commissario ad acta per la prosecuzione del Piano di Rientro dai disavanzi del settore sanitario, il neo Presidente pro tempore della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

La Regione ha trasmesso il Programma Operativo 2013-2015 adottato con decreto commissariale n° 314 del 5 luglio 2013.

Arrivando ai giorni nostri, tutti i piani di rientro elaborati e prodotti per uscire dal Commissariamento, hanno dato alla luce conseguenze catastrofiche sul piano assistenziale sanitario. Il risultato attuale del modello Sanità P.D. nel nostro territorio, confrontandolo con la situazione esistente al 2007, possiamo affermare di aver perso e chiuso gli ospedali di Villa Albani (Anzio) 18 posti letto–Ospedale Cartoni (Rocca Priora) 105 posti letto, Luigi Spolverini (Ariccia) 29 posti letto, San Giuseppe (Marino) 175 posti letto, contestualmente abbiamo subito una diminuzione dei posti letto in acuti (da pronto soccorso) negli altri Ospedali sopravvissuti pari al 30%.

Questi dati, in aggiunta al depotenziamento di personale per cessazioni di servizio, assommati all’aumento dell’età anagrafica degli operatori, ha portato inevitabilmente al fenomeno che il presidente Zingaretti chiama emergenza sovraffollamento, tempi di attesa lunghi e blocco delle Ambulanze 118 nei P.S. Ulteriore problematica esistente che va a sommarsi a tutte le altre sono le tecnologie scarse e obsolete presenti come macchinari radiologici, Risonanza Magnetica (una sola per tutta la ASL per ricoverati ed esterni) ecc…L’elenco sarebbe lungo e coinvolge tutte le strutture dal semplice sistema informatico all’evoluto, cosi dovrebbe essere, sistema delle Camere Operatorie costrette ad operare a basso regime per carenza sia strumentale che di personale.

La risposta a queste criticità posta sulla tavola e sbandierata ai quattro venti da questa Amministrazione Regionale è stata, fino a ieri, “Finalmente il territorio dei Castelli a breve avrà (due/tre anni fa) il nuovo Policlinico dei Castelli”, da circa un anno invece è stato dichiarato: “Il Policlinico cambia veste diventando nuovo Ospedale dei Castelli”. Se vi trovate a passare in questi giorni in quel di Ariccia troverete un cantiere in evoluzione, in contro tendenza a tutte le inaugurazioni che si sono succedute nei vari anni, senza trascurare, l’ultima in ordine cronologico, quella di alcuni mesi fa alla presenza del Presidente del Consiglio, tanto che per l’attuale campagna elettorale ci si aspettava l’apertura dell’Ospedale, purtroppo ad oggi ancora non è pervenuta nessuna apertura e sicuramente non avverrà neanche quella di uno squallido Ambulatorio con annesso bar all’interno. Qual è il prezzo che paghiamo per la costruzione di un nuovo Ospedale in termini economici e di Ospedalizzazione attuale a fronte di un Ospedalizzazione futura? Quanti posti letto in più rispetto agli attuali ci aspettiamo, o verosimilmente possiamo ipotizzare che con la chiusura dell’Ospedale di Albano – Genzano – Ariccia a fronte del nuovo Ospedale, la quota di posti letto sarà ancor più deficitaria. Questo è solo parte dell’involuzione organizzativa prodotta dal modello Zingaretti. In questi giorni ho avuto il dispiacere di frequentare, non come paziente, per mia fortuna, ma come persona che vuole rendersi conto dello stato delle tanto pubblicizate CASE DELLA SALUTE, qui si è raggiunto il massimo dell’incapacità gestionale organizzativa della politica, lo scopo principe era quello di ampliare la risposta sanitaria nel territorio, facendo sì che i cittadini avessero una risposta pronta e certa alle loro richieste di esigenze sanitarie, senza ingolfare gli Ospedali con i relativi Pronto Soccorso, insomma un accentramento di Medicina di base territoriale con annesse tutte le attività di pertinenza non Ospedaliera e con un progetto ben preciso nei confronti dei Consultori, pronta ed efficiente.

Il risultato è sconfortante, liste di attesa ancora più lunghe, interi padiglioni vuoti per carenza di personale, ambulatori aperti a giorni alterni, ma la cosa ancor più stravagante è che una struttura dedicata come quella dell’EX Ospedale Cartoni, il CONSULTORIO è attivo per tre giorni a settimana, insomma confusione nella confusione, mi sono recato anche nello studio del mio medico di base pensando di trovare diminuita l’affluenza degli assistiti, ma anche qui delusione profonda!!!!!

Altro capitolo di sostanziale importanza sono le molte tipologie fantasiose di contratto professionale che sono state stipulate in questi anni con personale sanitario direttamente o con cooperative per sopperire alla carenza di personale, ma allora con tutti i soldi spesi per convertire le strutture per la realizzazione del nuovo Ospedale per l’acquisto di prestazioni professionali sanitarie, non sarebbe stato più vantaggioso usare queste risorse economiche per rafforzare quanto già in essere nel nostro territorio?

Il 4 marzo cambiamo il volto a questa Regione dove i cittadini sono costretti a rivolgersi nella migliore delle ipotesi ai privati e nella peggiore espatriare in altre Regioni. Un incoraggiamento e un ringraziamento caloroso va a tutti gli operatori, sanitari che nonostante tutte le difficoltà giornaliere che si trovano ad affrontare ancora oggi, riescono con la loro professionalità ad assicurare un’assistenza dignitosa. GRAZIE.