Un cibo su quattro nel carrello della spesa è 'fake'. Parte la petizione #stopcibofalso di Coldiretti

Pubblicato: Domenica, 18 Febbraio 2018 - Fabrizio Giusti

ITALIA (attualità) - Dai salumi alle marmellate, dai ragù ai al succo di frutta, fino al pane fino al latte in polvere per bambini

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Nel carrello della spesa un prodotto alimentare su quattro che non riporta obbligatoriamente l'origine in etichetta. E’ un ‘kake’. Dai salumi alle marmellate, dai ragù ai sottoli, dal succo di frutta al pane fino al latte in polvere per bambini. Il dato, piuttosto preoccupante, emerge da un’analisi della Coldiretti che ha svelato i prodotti della spesa più a rischio in occasione dell'avvio della raccolta firme sulla petizione #stopcibofalso per chiedere al Parlamento Europeo che i consumatori abbiano la possibilità di conoscere da dove arriva il cibo che portano in tavola.

La mobilitazione punta a proteggere la salute, tutelare l'economia, bloccare le speculazioni e difendere l'agricoltura italiana. Nonostante i passi in avanti, infatti, permangono ancora ampie zone d'ombra.

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"Due prosciutti su tre venduti oggi in Italia provengono da maiali allevati all'estero senza che questo venga evidenziato chiaramente in etichetta, dove non è ancora obbligatorio indicare l'origine, come avviene anche per il fiume di 200 milioni di chili di succo di arancia straniero che valica le frontiere e finisce nelle bevande all'insaputa dei consumatori perché in etichetta - sottolinea la Coldiretti - viene segnalato solo il luogo di confezionamento".

Un problema che "riguarda la frutta trasformata in generale, l'insalata in busta, il pane, i funghi conservati che arrivano dalla Cina, paese ai vertici mondiali per gli allarmi alimentari - secondo la Coldiretti.

La raccolta di firme rivolta al Presidente del Parlamento Europeo viene avviata da Coldiretti e Fondazione Campagna Amica in ogni farmers’ market d’Italia e on line sui siti www.coldiretti.it e www.campagnamica.itma sono previste anche iniziative lungo tutta la Penisola. L’indicazione di origine – sottolinea la Coldiretti – permette di contrastare quelle imitazioni che ogni anno sottraggono 60 miliardi di euro all’economia dell’Italia, consente di prevenire le falsificazioni e le pratiche commerciali sleali che danneggiano la nostra economia, rafforza la lotta alle agromafie e la difesa contro le grandi multinazionali del cibo che hanno interesse ad occultare l’origine delle materie prime.

 

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