Ciampino, Italia Nostra si oppone alla realizzazione di autodemolitori all'ex campo rom della Barbuta

Pubblicato: Mercoledì, 28 Giugno 2023 - redazione attualità
 
  • Ciampino (attualità) - La lunga riflessione del movimento
     
    ilmamilio.it - nota stampa
     
    Il presidente della Sezione di Roma, Oreste Rutigliano che è anche consigliere nazionale di Italia Nostra, nonché già presidente nazionale ha diramato questo comunicato stampa, che pubblichiamo di seguito e riferito a Rodolfo Corrias, di Italia Nostra Ciampino, a livello locale,  che già da oltre un anno, è in corso il pericolo di aggressione verso l’Area detta "della Barbuta" che, il consigliere Rutigliano stesso, diversi anni fa, già salvò dalla costruzione di alcune palazzine previste in cooperativa.
     
    Dopo molte lotte, il presidente di quella cooperativa, capì l’inadeguatezza per adibire quell’area a delle costruzioni civili e rinunciò signorilmente a quell’obiettivo. Il consigliere Rutigliano, assieme alla professoressa Anna Lisa Cipriani (vice presidente della Sezione di Roma) con serie iniziative di quella sezione, hanno anche richiesto tempo fa alla Regione Lazio di inglobare quell’area preziosa nel Parco regionale dell’Appia Antica.

    Conosciamo tutti il bistrattamento di quell’area destinata dal sindaco di allora Francesco Rutelli come campo dei nomadi, senza ascoltare le rimostranze dei cittadini di Ciampino molto prossimi a quell’area che fu per anni degradata all’inverosimile, Scrivono nella nota da Italia Nostra  

    Il presidente onorario, della Sezione di Ciampino,  consigliere nazionale di Italia Nostra Rodolfo Corrias, sottolinea che, questa importante Sezione è stata determinante assieme alla Sezione di Marino di Italia Nostra, previo un accurato progetto, che è approdato nella approvazione da parte della Regione Lazio di molti ettari pregevoli, sia del Comune di Ciampino e tantissimi ettari del Comune di Marino nel Parco regionale dei Castelli Romani (vedasi per Ciampino, la ex Area della Tenuta ducale dei Colonna, nonché la bistrattata Area di Via del Sàssone denominata Piano di Coste Rotonde1, già segnalata giuridicamente come area di cuscinetto del Parco Regionale dei Castelli Romani. Si è venuta così a realizzare,

    1 Carta d’Italia 1:25.000 - Particella 387 - Albano Laziale. I.G.M. Istituto Geografico Militare - Carta Ufficiale dello Stato (Legge n° 68 del 2.2.1960).

    Edizione 1. provvidenzialmente, una situazione così cara al nostro Antonio Cederna, ovvero, finalmente il contatto, non congiunzione fra i due Parchi, quello dell’Appia Antica e quello dei Castelli Romani con aree dei Comuni di Ciampino e molte di Marino.

    Purtroppo, per imperdonabile, disaccortezza, degli amministratori locali, l’area sopra citata “Piano di Coste Rotonde”, la quale, già prima che l’Amministrazione regionale la inglobasse Ufficialmente con Decreto nel Parco medesimo è divenuta purtroppo vittima di una inopportuna centrale solare, colpa di una pessima azione urbanistico-paesaggistica. Sembra che gli ex dirigenti del Parco regionale dei Castelli Romani e gli ultimi due sindaci del Comune di Ciampino hanno prima proposto, poi autorizzato la inopportuna costruzione, che contempla la orrida presenza di pannelli solari anziché verde-archeologico, con voto opportunamente contrario del Comune di Marino su un’area che è divenuta subitaneamente Parco dei Castelli Romani con alta valenza archeologica e paesaggistica, si ricordi che a livello archeologico il sito nel sottosuolo nasconde i resti della villa dell’Imperatore Claudio, nonché è un sito di estrema vicinanza con la ex Tenuta ducale dei Colonna che in tal modo risulta orfana e scollegata, visto che siamo in una zona delicata di “campagna periurbana”, per la quale l’Amministrazione di Ciampino non ha colto la rara opportunità di collegare e valorizzare la ex tenuta ducale dei Colonna con Pian di Coste Rotonde su via del Sassone, quindi con il Parco dei Castelli romani di cui ora fa parte, ed è invece deturpata.


    I DUE PARCHI, QUELLO DELL’APPIA ANTICA E QUELLO DEI CASTELLI ROMANI, ITALIA NOSTRA SEZIONE DI CIAMPINO, PROPONE CHE CONVERGANO IN UN SOLO GRANDE PARCO ARCHEO-PAESAGGISTICO FRA I PIÙ GRANDI D’EUROPA E DEL MONDO.


    Quindi, dato che Italia Nostra attraverso le due Sezioni di Ciampino e di Marino hanno ottenuto e realizzato con dettagliato e qualificante progetto, il “contatto” fra i due parchi regionali, quello dell’Appia Antica e quello dei Castelli Romani, il Consigliere nazionale di Italia Nostra Rodolfo Corrias e cofondatore della Sezione I.N. di Ciampino propone, quello che desiderava avvenisse “compiutamente” il cofondatore nazionale Antonio Cederna, non basta più il contatto, passo fondamentale, ora necessario da realizzare, finalmente ed amministrativamente è la congiunzione totale dei due Parchi in uno, unicum, di carattere regionale o addirittura, come meriterebbe, di carattere nazionale.


    Purtroppo, il Comune di Ciampino non si sta dimostrando all’altezza di una corretta politica socio urbanistica- paesaggistica, tesa ad un ottimo equilibrio della città che è interclusa fra Roma e Marino, cercando di valorizzare, attraverso le sue Are di pregio a carattere agricolo-ambientale archeologico la positiva situazione cittadina di “confine periurbano”. Nell’immediato si delinea un nuovo barbaro attacco del territorio. La Preziosa Area, che prese il nome della antica “borgata Barbuta”, allora situata al kilometro 13,600 dell’Appia Nuova, dopo essere stata tentativo di preda per costruire molto tempo fa, inopportuni alloggi in cooperativa, operazione sventata dal consigliere nazionale Oreste Rutigliano, poi fatta oggetto per opera del sindaco Francesco Rutelli quale degradatissimo campo nomadi con relativi, provocati falò, o colonne fumose di incendi di materiale inquinante che invadeva quasi ogni giorno la città di Ciampino. Inoltre un pesante affronto idrogeologico nei confronti della preziosa vena della fonte Appia colà presente con il suo stabilimento di imbottigliamento e distribuzione. Un tentativo, altrettanto maldestro, attraverso un progetto edilizio, altrettanto inopportuno del rivenditore Leroy Merlin, che per fortuna non ha avuto seguito.


    Ora l’assurda proposta come fosse un’Area di Roma destinata al rifiuto o di ripiego per progetti, sporchi, quale area destinata agli autodemolitori di Roma, che in maniera esponenziale mette a rischio la vena d’acqua dell’Appia e non solo. Due sono le soluzioni politiche auspicabili, la prima ad opera della Regione Lazio che può vincolare quei terreni ed inglobarli nel Parco dell’Appia antica, naturalmente non concedendo al Comune di Roma la bieca autorizzazione per dislocarvi gli autodemolitori. La seconda consiste nell’azione della Signora sindaco del Comune di Ciampino che può impugnare in Tribunale la maldestra operazione. In questo caso i Comitati che si oppongono contro questo misfatto, potrebbero assieme ad Italia Nostra, previa appropriata raccolta fondi dai cittadini, comparire in giudizio ad adiuvandum.

    LA PROPOSTA DELLA SEZIONE DI CIAMPINO, CONSISTE NEL VOLER FAR CONFLUIRE LA PREGEVOLE AREA DELLA BARBUTA E DELLA FONTE DELL’APPIA NEL PRESTIGIOSO PARCO DELL’APPIA ANTICA, E CHIEDE ALLA REGIONE LAZIO IL DISALLESTIMENTO DEGLI AUTODEMOLITORI ORA SITI ACCANTO ALLA LINEA FERROVIARIA ROMACIAMPINO, TALCHÈ SI CREI UN COLLEGAMENTO QUALE CORRIDOIO EQUITOCICLOPEDONALE CHE SCAVALCHI IL GRA MEDIANTE UN PONTE TECNOLOGICAMENTE AVANZATO CHE POSSA RACCORDARE L’AREA DELLA BARBUTA ED IL COMUNE DI CIAMPINO CON IL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI NEL QUARTIERE APPIOCLAUDIO (Cinecittà) NEI PRESSI DEL CASALE DELLA MARANELLA.


    Tale proposta consentirebbe un fluire urbanistico del Parco Archeo-Agricolo-Archeologico (3 A) dell’Appia antica attraverso l’Appia Nuova, dove anche in quel punto si può progettare un ardito ponte tecnologicamente avanzato quale passaggio “Corridoio Equito-Ciclopedonale” visto che siamo così adiacenti al Galoppatoio delle Capannelle. Ciò consentirebbe alla fauna, in particolare alle volpi, che abbiamo avvistato di recente nei pressi di via Nettunense, ricca di aree paesaggistiche floro faunistiche, a dispetto di quello che è indicato nella datata carta IGM, nei pressi, la “Società di Caccia alla Volpe”. Il Comune di Ciampino, si trova fortemente relazionato con il Parco dell’Appia antica, e può essere positivamente attivo, non come è avvenuto in via del Sàssone2, su proposta iniziale, pare, della sindaca Ballico di far sorgere su un terreno, che era in ballo per essere riconosciuto, ed ora riconosciuto, come integrale del Parco dei Castelli una orrida centrale fotovoltaica elettrica, anziché pensare di raccordarsi in “zona periurbana” con il Parco dei Castelli romani e con la pregevole area riconosciuta anch’essa parte integrante del Parco mediante l’azione incisiva di Italia Nostra Ciampino-Marino e la pregevole area della ex tenuta ducale dei Colonna. Quanto detto, fu segnalato dalla Sezione di I.N. di Ciampino al MiC, al Parco dei Castelli romani, al Comune di Ciampino, con chiaro documento di opposizione dell’8 ottobre 2021, al quale, diversamente a quello che si dice elettoralmente, “gestione amministrativa condivisa con i cittadini”, non fu nemmeno risposto.


    Ciampino si é caratterizzata ultimamente, quale produttrice indefessa di palazzine, demolitrice di vecchi edifici, fra cui, l’impareggiabile torretta di avvistamento aereo del Generale Umberto Nobile, prima al mondo, dei primi anni del ‘900. Italia Nostra non fece in tempo a far partire la 2 Come ha asserito con forza da Don Graziano Pisanu già Parroco della Chiesa “Gesù Divin Operaio” di Ciampino, il quale ha sempre sostenuto che non si tratta di via del Sassone ma di via del Sàssone con pieno riferimento al Sacro Romano Impero Germanico Sassone. L'imperatore Ottone I di Sassonia fu in Roma nel novembre 963. Si ipotizza che fece la donazione dei feudi di Albano, Ariccia, Marino ed altri tre castelli adiacenti, al suo luogotenente Virginio Savelli. In quell’epoca Ariccia pare fosse governata dai Conti di Tuscolo (Colonna?) ed a loro fu sottratta. Propria opposizione, la ruspa fu velocissima e fatale, sembra, con la complicità o con la sottovalutazione della Soprintendenza Mi.C. territoriale.


    Fu chiesto, dalla Conferenza dei Servizi agli Enti militari, compreso l’Ente militare dell’aeroporto di Ciampino di esprimersi addirittura su un’area, quella di Pian di Coste Rotonde sulla convenienza di installare i pannelli solari, addirittura ad una distanza di circa 2,5 kilometri dal termine dell’aeroporto di Ciampino sull’opportunità o meno dei pannelli solari. Sembra che non si siano accorti, invece all’aeroporto civile e militare di Ciampino, che ha soli 10 metri dal muro di cinta dell’aeroporto stesso veniva demolita la ex torre di avvistamento del Generale Umberto Nobile in via Francesco Baracca di fronte al negozio dei Davino, disabitata, per costruire una palazzina anonima che affaccia beatamente dentro l’aeroporto medesimo?

    Addirittura un maresciallo dell’Aviazione militare del reparto “radio misure” raccontava che furono incaricati di individuare una forte interferenza sulle comunicazioni radio che fu intercettata addirittura alla fine di via John Fitzgerald Kennedy dove si congiunge con il GRA, colà c’era un grosso deposito di metalli che fu invitato ad andarsene. Mai possibile invece che un accumulo enorme di ferraglia derivante dalla demolizione delle auto non arrechi gran fastidio all’operatività dell’aeroporto civile e militare fra l’altro in collocazione adiacente allo stesso?


    Ciampino è stata pensata ed è sorta come Città Giardino, l’impianto originale e studiatissimo è quello di una città radiale, bi-radiocentrica, il centro non è uno solo, ma i due cerchi che definiscono un ovale con traiettoria prevalente Sud ed Est hanno le circonferenze dell’uno che passa per il centro dell’altro descrivendo una “Ichthis” con la traiettoria invisibile di un carduus.

    Nonostante la città sia bi-radiocentrica, l’asse della Chiesa madre (concattedrale) punta ad Est, ivi si trova il Sacro altare e dietro il Collegio Sacro Cuore di Gesù3, prosegue ad Est segnando una specie di atipico “decumano” romano lungo la traiettoria di Via Francesco Baracca, proseguendo la quale, in direzione sempre Est, si va ad incontrare sull’Appia antica il tempio di Ercole (Templum Herculis). In Ercole che sconfigge il mostro si è intravista la figura di San Michele Arcangelo che sconfigge i demoni. Infatti, proseguendo l’asse decumanico della Città Giardino di Ciampino verso Sud si giunge esattamente sulla penisola garganica, ovvero la “Grotta Santuario di San Michele”. Riteniamo che non possa trattarsi di un caso bensì di una scelta voluta e cogente. Quindi il legame con la città di Ciampino e la “Regina Viarum”, l’Appia antica, è assai poderosa, è meritevole di un coinvolgimento altrettanto poderoso con il Parco dell’Appia e del suo auspicabile ampliamento compreso il sito, bistrattato ingiustamente, della Barbuta e ricongiungendo il territorio di Ciampino lungo il “Corridoio parallelo naturalistico” della linea ferroviaria Roma-Ciampino fino al Parco dell’Acquedotto Claudio, come prima specificato.