Neve, nei borghi delle ‘cime’ dei Castelli Romani ancora disagi: “Qua si pattina, più risorse per i Comuni”

Pubblicato: Giovedì, 15 Febbraio 2018 - redazione attualità

ROCCA DI PAPA/ROCCA PRIORA (attualità) – “Vicoli come lastre di ghiaccio e pericolosissime. Le nostre pale e la protezione civile non bastano. Trent’anni fa c’erano meno problemi”

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I borghi delle cime dei Castelli Romani sono una lastra di ghiaccio. A poco meno di 24 ore dalla nevicata che ieri ha imbiancato sopratutto le zone più alte del territorio collinare a sud di Roma i disagi non sono ancora pochi.

Nel borgo storico di Rocca di Papa e di Rocca Priora, ma anche nelle zone di Campi d’Annibale (Rocca di Papa), Piani di Caiano e Buero (Rocca Priora) molti cittadini si lamentano per i ritardi o per le condizioni delle strade. I Gruppi di Protezione Civile hanno lavorato incessantemente per liberare le zone di accesso più importanti, le scuole, gli ospedali. Lentamente di passerà alla vie secondarie, dove sarà possibile. Non sono mancate le critiche, anche aspre, da parte da chi ha riscontrato inefficienze, ritardi, dimenticanze.

“Chi può spala – afferma un cittadino di Rocca di Papa – ma i borghi sono anche abitati da molti anziani e ci sono intere vie in cui è impossibile che qualcuno faccia con le sue mani. Se qualcuno non viene a passare un po' di sale è inutile. Trent’anni fa c’era più efficienza. Oggi bastano tre ore di neve e si è subito isolati”. A Rocca Priora, dove ancora infuria una forte polemica, si afferma più o meno la stessa cosa: “La parte vecchia della città è un problema, capisco chi se ne vuole andare. Se fa una nevicata di pochi centimetri e tutto diventa un 'lastrone' impraticabile a piedi: un problema c’è ed è anche grave”.

 

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 Tra le tante critiche, una riflessione pacata che appare un consiglio: “Ci vogliono più investimenti – afferma una cittadina di Rocca di Papa – a me sembra che ogni anno le difficoltà aumentino. I volontari non sono poi così tanti e devono gestire territori enormi. Ognuno vorrebbe la strada di casa pulita, ma a volte non si può. Però se ci fosse organizzazione anche nei centri storici non si avrebbero questi problemi di ghiacciate e gelate. Ci sarebbe, per esempio, una squadra apposita per spargere il sale nei vicoli e il collegamento di collaborazione tra cittadini e istituzioni sarebbe migliore. Da quando dicono che l’intensità e la frequenza delle nevicate si è fatta minore, diciamo che tutti hanno un po' abbassato la guardia. Aspettiamo ora un pò di sole per far sciogliere questa gelata. E' l'unica soluzione. Intanto l'immondizia non l'hanno ritirata e non c'erano comunicazioni in merito. Mi domando: ma se dovesse nevicare per due giorni? Non oso neanche immaginarlo...”

Complessivamente i cittadini hanno applaudito l’impegno dei volontari, meno (molte meno) i Comuni e la loro comunicazione, autorefenziale e senza un accenno di autocritica o di scuse per qualsiasi tipo di disagio.

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