VICENDE - San Gaspare del Bufalo: il "predicatore dei briganti"

Pubblicato: Domenica, 21 Maggio 2023 - redazione attualità

sanGaspareBufalo ilmamilioALBANO LAZIALE (vicende) - Legato a doppia mandata alle sorti di Papa Pio VII, il Santo operò anche ai Castelli romani

ilmamilio.it - contenuto esclusivo

Ad Albano Laziale, in piazza S. Paolo, sorge il Santuario di San Gaspare del Bufalo, fondatore della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue, le cui spoglie riposano nella Chiesa di Santa Maria in Trivio a Roma.

Nel Santuario della cittadina dei Castelli Romani, invece, è conservata una piccola reliquia del Santo, ciò rende questi due luoghi di culto dei centri di pellegrinaggio tra i più visitati nel Lazio e in Italia.expert 1 ilmamilio

Gaspare Melchiorre Baldassarre del Bufalo nacque a Roma il 6 gennaio 1786 e fin da piccolissimo fu dedito alla preghiera e alla penitenza. Suo padre era cuoco del principe Altieri, sua madre si occupava della famiglia e gli assicurò una buona educazione cristiana. Da piccolo fu colpito dal vaiolo, ma guarì miracolosamente dopo che la mamma lo aveva raccomandato a San Francesco Saverio.

I primi studi li fece presso il Collegio Romano che allora, dopa la soppressione della Compagnia di Gesù, era affidato al clero secolare; nel 1798, indossata la talare, aderì alle più attive confraternite della città, distinguendosi soprattutto nell’Opera del Catechismo che organizzò nell’oratorio di Santa Maria del Pianto.

settimane sportive colline

In quegli anni dedicò tutto il suo tempo a trasmettere la dottrina cristiana ai “barozzari”, i carrettieri della campagna che avevano i loro depositi di fieno al Foro Romano nel cosiddetto “Campo Vaccino”. Ordinato sacerdote il 31 luglio 1808, intensificò l’apostolato tra le classi popolari trasformando la piccola chiesa di Santa Maria in Pincis, alla Rupe Tarpea, in un fiorente centro di accoglienza.

Nel 1809 Papa Pio VII (1800-1823) fu cacciato da Roma e deportato: il governatore francese impose al Papa il giuramento di fedeltà a Napoleone, ma il pontefice rifiutò pronunciando la celebre frase: Non posso, non debbo, non voglio”.

Simile posizione prese una parte del clero. Per questo, insieme ad altri preti, San Gaspare fu incarcerato per circa quattro anni, prima a Piacenza, poi a Bologna, a Imola e infine nella Rocca di Lugo. Tornato a Roma nei primi mesi del 1814, dopo la caduta di Napoleone, mise le sue forze e la sua vita al servizio del Papa, il quale lo destinò alla predicazione delle missioni al popolo; per dedicarsi a questo ministero abbandonò la città, la famiglia, nonché ogni altro suo progetto. E in questa circostanza dimostrò un talento straordinario: era tale l’afflusso di gente per ascoltarlo, che gli capitò di predicare fino a nove volte nella stessa giornata.ACF grande ilmamilio

San Gaspare del Bufalo riuscì anche, con la sola arma della religione, a ridurre la piaga del brigantaggio, sorto come reazione all’occupazione francese, al fisco, alla leva obbligatoria e degenerato in delinquenza organizzata, riportando pace e sicurezza tra le popolazioni. Il Santo è ricordato anche come il predicatore dei briganti che andò a evangelizzare e convertire nei rifugi sui monti posti tra il Lazio e la Campania.

A tal proposito, il paese di Sonnino in Ciociaria fu interessata dal fenomeno del brigantaggio dal 1798 al 1825; la cittadina diede anche i natali al famigerato Antonio Gasbarrone (1793-1880), detto Gasparone, uno dei più celebri briganti italiani e molto attivo anche ai Castelli Romani.

Judo Frascati 3 ilmamilio

La cosiddetta banda della Fajola, infatti, capeggiata da Gasparone era attiva soprattutto nella Macchia Grande, uno dei boschi più noti di Rocca di Papa; ubicata tra la catena delle Faete, il Monte Artemisio e i Pratoni del Vivaro, era talmente impervia da rappresentare un covo inespugnabile per le orde di masnadieri, crudelmente versate alle grassazioni e agli assalti alle diligenze che transitavano in quel luogo. Vigeva il Governo del Papa Re che reagiva al brigantaggio senza misericordia, anche con esecuzioni sommarie. Ogni tanto il governo concedeva amnistie e prometteva impunità a chi si arrendesse, ma i patti non venivano mai rispettati: tutti finivano sulla forca. Allora i briganti, più che mai inferociti, moltiplicavano le loro efferatezze.

Per fronteggiare questa deplorevole situazione Papa Pio VII, con l’Editto del 17 luglio 1819, ordinò che il paese di Sonnino fosse raso al suolo, come viene riportato nel libro di Franco Antonucci, Il coperchio del Diavolo, Youcanprint self-publishing, 2017, pp.188-189.

A quel punto intervenne San Gaspare del Bufalo, il quale scrisse un’accorata missiva al Pontefice, ottenendo che la demolizione già iniziata fosse sospesa. La lettera fu tanto efficace da convincere il Papa che, a redimere quei popoli imbarbariti a sensi di umanità, poteva essere solo la religione e l’opera di quell’apostolo che si chiamava Gaspare del Bufalo.

A tutt’oggi, perciò, il Santo è venerato come patrono e salvatore della cittadina.

di Flavia Santangeli


Commenti  

# Franco Antonucci 2023-05-21 20:57
Il mio commento su questo articolo di Flavia Santangeli, così bello ed esaustivo con tanto di citazione di uno dei miei primi romanzi è vsolo un sentito grazie senza altre parole.
Rispondi | Rispondi con citazione | Citazione