Alessio Serpetti in mostra a Palazzo Chigi di Ariccia: “Vi presento la mia grafica tra realtà e sogno”
Pubblicato: Venerdì, 24 Marzo 2023 - Redazione attualitàARICCIA (attualità) - L’esposizione-evento, patrocinata dal Comune di Ariccia, sarà aperta da un vernissage che vedrà la partecipazione del critico d’arte, professor Vittorio Sgarbi
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Domani, sabato 25 marzo 2023 alle ore 16.00 presso gli spazi espositivi di Palazzo Chigi ad Ariccia (Roma) sarà inaugurata la mostra personale “Sogni, ombre, misteri – La grafica di Alessio Serpetti” a cura di Rita Bernini.
L’esposizione-evento, patrocinata dal Comune di Ariccia, sarà aperta da un vernissage che vedrà la partecipazione del critico d’arte, professor Vittorio Sgarbi.
Ilmamilio.it ha intervistato l’autore della mostra Alessio Serpetti.
Alessio, raccontaci in poche righe come nasce la tua arte. Per dirla con Sgarbi: come “inventi” le tue immagini?
“Partendo dalla riflessione che oggi, in ambito figurativo, non basta più rappresentare la realtà così com'è poiché per riprodurla abbiamo già il mezzo fotografico, ho orientato la mia ricerca verso soluzioni che ritengo decisamente più intriganti, assecondando la mia fantasia e l'espressività dei motivi onirici, dando cioè importanza alle immagini della sfera notturna, ma traendo ispirazione pure da fonti letterarie, dalle suggestioni cinematografiche e dalle ambientazioni scenografiche di derivazione teatrale”.
Grafica in molti potrebbero leggerlo come una “diminutio”. Spiegaci perché non lo è.
“Considerato che il disegno è la base della pittura, il "fondamento dell'arte", come diceva Cennino Cennini, nella mia ricerca espressiva intendo esaltare le qualità delle tecniche grafiche, dalla finezza del tratto ai valori chiaroscurali, prediligendo la resa a carboncino e grafite come pure le pratiche calcografiche di incisione indiretta, acquaforte e acquatinta. Queste tecniche mi consentono di valorizzare in modo suggestivo ed elegante le potenzialità della monocromia in bianco e nero, particolarmente adatta ad esprimere in modo intimistico e poetico le immagini del sogno e della rimembranza, ossia quei momenti spiritualmente distaccati dalla veglia e dalla realtà, che invece è caratterizzata dai colori”.
Come scegli i temi da trattare in un’opera d’arte?
“Le tematiche sono legate a determinate idee che intendo comunicare. Veicolano significati profondi e nascosti attraverso elementi ricorrenti che arricchiscono la dimensione misteriosa e fantastica di composizioni che ci "parlano" nella lingua del sogno proprio attraverso la simbologia di questi elementi: ecco allora le maschere, simbolo di dualismo, spesso riflesse nello specchio che a sua volta riflette l'interiorità dell’animo umano, o in dialogo con una fanciulla in un rapporto tra finzione e realtà, o ancora le metamorfosi, o il motivo delle rovine architettoniche e della vanitas, che alludono certamente alla transitorietà della vita terrena, quindi alla caducità umana”.
Cosa ti aspetti da questa lunga esposizione a Palazzo Chigi di Ariccia?
“Certamente un interesse crescente per la mia Arte e per il "figurativo" che questo evento culturale promuove, con una considerevole affluenza di un nuovo pubblico che esca dalle sale del Palazzo Chigi di Ariccia conservando un bel ricordo delle mie opere, apprezzando la mia poetica e il mio impegno”.