VICENDE - Leonida Montanari, medico condotto e carbonaro. Da Rocca di Papa all'ingiusta forca

Pubblicato: Mercoledì, 23 Novembre 2022 - redazione attualità

lapide montanari roccadipapa ilmamilioROCCA DI PAPA (vicende) - Il 23 novembre 1825 il 25enne dottore cesenate venne decapitato (insieme ad Angelo Targhini) da mastro Titta in piazza del Popolo per un agguato mai commesso. Rocca di Papa gli ha dedicato le sue scuole

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Il 23 novembre 1825 veniva condannato a morte per “lesa maestà” e giustiziato il carbonaro Leonida Montanari, insieme ad Angelo Targhini, in una piazza del Popolo gremita da circa trentamila persone, proprio nel cuore di Roma.

Nato a Cesena il 26 aprile 1800, fin dalla giovane età il Montanari manifestò la passione per la cura dei malati e malgrado non provenisse da una famiglia abbiente, portò regolarmente a termine il percorso scolastico nella città natale. In seguito, all’età di diciannove anni si trasferì a Bologna per intraprendere gli studi universitari in Medicina e Chirurgia, che poi ebbe modo di proseguire a Roma, frequentando la locale università e compiendo un tirocinio presso l'ospedale di Santo Spirito in Saxia. Una volta conseguita la laurea in Medicina, verso la fine del 1823 fu nominato medico condotto a Rocca di Papa, dove svolse la professione con competenza e passione, soprattutto ponendosi al servizio di una popolazione per lo più indigente e bisognosa di attenzioni e cure costanti.

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A Roma Leonida Montanari si accostò alla Carboneria, divenendo un assiduo frequentatore di una delle cosiddette “vendite” (riunioni carbonare segrete) denominata Costanza, fondata dal bresciano Angelo Targhini, figlio del cuoco di Papa Pio VII.

Il Montanari aderì alla Carboneria ispirato dai più nobili ideali, ovvero con il proposito di portare il proprio contributo al “risveglio del sentimento nazionale”.

La notte tra il 4 e il 5 giugno 1825, però, si rivelò infausta per il giovane medico: infatti mentre passeggiava in compagnia di Angelo Targhini presso la chiesa di Sant’Andrea della Valle, il bellunese Giuseppe Pontini, un carbonaro che aveva tradito la propria “vendita” trasformandosi in una spia al servizio delle autorità governative, venne ferito al fianco destro con un colpo di coltello, anche se poi il colpo si rivelò non mortale.

Nessuna prova venne avanzata per la colpevolezza di Leonida Montanari, il quale sapendosi innocente, non fece nulla per sottrarsi alla giustizia e a differenza della quasi totalità degli altri inquisiti, non accusò senza prove nessuno dei suoi compagni.

Malgrado questo, in nome del “Papa Re” Leone XII (1760-1829) che dimostrò ben poca pietà cristiana, fu allestito un tribunale speciale che condannò i presunti colpevoli Leonida Montanari e Angelo Targhini senza nessuna prova, ma basandosi semplicemente sulla testimonianza di un delatore. In realtà, i due giovani erano colpevoli solo di essere carbonari, vale a dire di essere ispirati da valori incompatibili con il potere temporale della Chiesa.vivace11 22 ilmamilio

A proposito dell’orrore di una Magistratura giustizialista che impone la propria verità, il Montanari lasciò scritto un monito sul muro del carcere dove fu rinchiuso prima del supplizio, una sorta di invito alle generazioni future: “Ascoltare con prudenza, credere con ragione, determinare con giustizia”.

E fu così che quel giorno di fine novembre del 1825 due teste rotolarono per mano di Mastro Titta, il boia dello Stato Pontificio dal 1796 al 1864. L’esecuzione avvenne in una piazza del Popolo gremita di gente, una folla di anime ammutolite e inermi nei confronti di una Roma papalina e centro della spiritualità cattolica.

Entrambi furono sepolti al Muro Torto, nella terra sconsacrata dove finivano i suicidi, i ladri, le prostitute e i vagabondi. Ancora oggi a sinistra di Porta del Popolo, a fianco della caserma dei Carabinieri, si può leggere la lapide in memoria dell'esecuzione dei due carbonari apposta nel 1909, realizzata dallo scultore orvietano Lorenzo Cozza.

Inoltre, la drammatica vicenda di Leonida Montanari e Angelo Targhini è stata portata anche sul grande schermo dal regista Luigi Magni, nel film Nell’anno del Signore (1969) con protagonista Nino Manfredi, nonché i due attori francesi Robert Hossein e Renaud Verley, che intrerpretarono rispettivamente il Montanari e il Targhini. Nel cast, stellare, figurano anche Ugo Tognazzi, una bellissima Claudia Cardinale, Alberto Sordi e Pippo Franco.

A Rocca di Papa invece, il paese dei Castelli Romani dove Leonida Montanari svolse la professione di medico condotto e tanto si prodigò per la comunità roccheggiana, è stato intitolato l’Istituto Comprensivo statale al chirurgo cesenate, ubicato nella zona della funicolare vecchia, a valle dell’ex Pro-Rocca.

E in corso della Costituente, già via dei Palazzi in ragione gli edifici storici che vi si affacciano, si può ammirare la lapide commemorativa con un’epigrafe del celebre poeta Giovanni Pascoli, in ricordo dello spargimento di sangue innocente.

di Flavia Santangeli

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Commenti  

# Massimiliano 2022-11-23 11:13
Ci vorrebbero adesso queste persone
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