Politiche 2022 | Dessì: "Altri due mesi e "Italia sovrana e popolare" avrebbe vinto le elezioni. Noi unica forza alternativa al sistema"
Pubblicato: Giovedì, 22 Settembre 2022 - redazione politicaFRASCATI (politica) - "Stesso entusiasmo del 2013 coi 5 stelle: c'è forte spinta da basso, ma stavolta siamo più strutturati"
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Ad appena 3 giorni dall'attesissimo voto Politico di domenica 25 settembre (in giornata unica, dalle 7 alle 23) Emanuele Dessì, referente nazionale della nuova formazione di "Italia sovrana e popolare" ha una certezza: "Si fosse votato tra due mesi avremmo vinto le elezioni".
Cosa dà questa certezza ad uno degli ex fondatori del Movimento 5 stelle? "Esatto, la certezza me la dà sul piano politico e sociale proprio il clima e l'impatto che la nostra proposta ha sulle persone, riceviamo tantissimo interesse. Qualcosa di molto simile a quel 2013 quando i primi sondaggi davano il Movimento tra il 6 e l'8% ed invece sbancammo col 27%, arrivando ad un passo dall'avere già all'epoca di poter governare la nostra Italia".
"Se vogliamo dirla tutta - dice il senatore originario di Frascati - il fatto che si sia votato così presto è proprio il segno di quanto il "sistema" abbia paura di questa tornata elettorale: è evidente che se si fosse votato in autunno inoltrato o in inverno, quando le bollette alle stelle, la crisi energetica, le aziende chiuse, i licenziamenti, un possibile ritorno dalla pandemia e i morti dei conflitti mondiali si faranno sentire più forte, il risultato avrebbe potuto essere ben diverso".
Ed invece chi vince? "Vincerà chi riceverà ancora il voto masochistico degli italiani che, avvolti dalla propaganda e spaventati dal contesto internazionale, proveranno a dare fiducia alla finta novità di Meloni (che da 20 anni è in politica ed ha combinato ben poco), che raccoglie il frutto della finta opposizione fatta a Draghi in questi; oppure daranno il voto a Conte, che ha tradito finanche le 58 fiducie votate a Draghi, o al Pd".
E ancora su Meloni: "E' l'esponente che ha il maggior i conflitto d'interessi interni dal momento che al suo interno ha esponenti come Crosetto e Fiocchi, che non sarebbe difficile definire i "signori delle armi". Sull'Atlantismo, insomma, Meloni è più schierata di tanti altri, altro che favole".
Il senatore uscente e ricandidato guarda al possibile esito del voto. "L'Italia di oggi è composta da un ceto ricco, che si rivolge prevalentemente a quella parte politica conservatrice o finto progressista che può garantire il mantenimento dello status, ed un ceto medio-basso che ha ampie aree di povertà. Proprio questa larghissima fetta di elettorato, che tende per sua natura all'astensionismo anche perché raccoglie molti dei delusi dal 5 stelle, potrebbe invece far sentire la propria rabbia e disagio rivolgendosi a formazioni come la nostra. Anzi: noi siamo gli unici a raccogliere questa istanza e, in ambito Costituzionale, siamo gli unici a farlo. Cresceranno insomma i consensi per le forze anti-sistema o comunque alternative al sistema".
Dunque? "Sotto certe condizioni, con certi risultati, si rischia lo stallo ed a quel punto o ci si dovrà rivolgere ad un nuovo salvatore della Patria stile Draghi, organico a questo sistema, o si dovrà tornare subito al voto".
C'è dunque, secondo Dessì, una forte aderenza tra "Italia sovrana e popolare" di oggi e il Movimento 5 stelle di ieri. "Altroché. C'è lo stesso entusiasmo, il sogno del cambiamento e del benessere sociale. La vera differenza è che oggi c'è una struttura che si fonda su movimenti e partiti, come il Partito comunista (che Dessì ha rappresentato in questo ultimo anno e mezzo in Senato, ndr) alcuni dei quali hanno già assaporato il "gusto della poltrona" ma non ne sono rimasti travolti né affascinati e che sono e restano orgogliosamente dall'altra parte".
"Il Movimento, invece, fu un progetto politico sano e credibile ma che alla fine fu consegnato sulle gambe di 4 ragazzotti che hanno finito per essere i più sistemisti del sistema. E questa è stata la vera unica tragedia".
L'essere alternativi al sistema, per Dessì e la sua proposta politica ha un fondamento imprescindibile. "L'Italia deve riappropriarsi della propria sovranità e della propria rilevanza a livello mondiale. L'Italia per sua natura e per storia ha diritto di avere il proprio ruolo in ambito Mediterraneo soprattutto ma anche mondiale. Da troppi anni invece per garantire la sicurezza ed il benessere degli altri, gli Stati Uniti e gli Stati forti d'Europa, trascuriamo la nostra: e questo non è più possibile. Gli interessi della nostra Nazione devono essere in prima fila: poi, certo, possiamo avere Stati più o meno amici, senza tradire alcun patto ma nel rispetto di quello che gli accordi dicono e fissano. Noi, per essere chiari, con l'Ucraina che c'entriamo?".