Da Monte Porzio al Senato, Adriana Calì candidata M5S: “Ai Castelli servono sostenibilità e consumo zero territorio”

Pubblicato: Venerdì, 26 Agosto 2022 - Redazione politica

MONTE PORZIO CATONE (politica) - La professionista cinquntanovenne è candidata con il Movimento 5 Stelle al Senato nel collegio plurinominale del Lazio “02”

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Adriana Calì è candidata con il Movimento 5 Stelle al Senato nel collegio plurinominale del Lazio “02” in vista delle elezioni politiche di domenica 25 settembre. La professionista cinquantanovenne, cittadina di Monte Porzio Catone, giocherà la sua partita sui territori delle province. Adriana Calì, ex assessore nei Comuni di Guidonia Montecelio e Latina, ha staccato il “pass” per la corsa a Palazzo Madama attraverso le “parlamentarie” in cui ha ottenuto quattrocentododici preferenze in piattaforma. Ilmamilio.it l’ha intervistata.

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Come nasce la Sua candidatura alle elezioni politiche di domenica 25 settembre?

“Nasce da una discussione feroce con mio marito.

Sì, proprio così. I nostri familiari sono quelli che ci osservano più attentamente, che in qualche modo “subiscono” anni di impegno, studio, fatica, lavoro. Io non ho smesso mai. Non solo in politica. Quella è venuta dopo. Da sempre, per carattere o vocazione, io non riesco a scindere impegno civile e vita personale.

Mio marito mi ha spronato a presentare la mia candidatura dopo circa 7 anni di attivismo e collaborazioni con referenti regionali, nazionali e europei del Movimento.

Così, dal 2015 ho iniziato un percorso che basandosi sul mio lavoro e la mia professionalità mi ha portato prima in giro per l’Italia a “raccontare” i Fondi europei e poi anche a Bruxelles presso il Parlamento.

Credo di aver pianto quando mi sono trovata a Bruxelles. Io, europeista convinta, esperto di programmazione dei fondi strutturali europei di sviluppo regionale e referente di uno degli Sportelli Europe Direct della Commissione europea (la rete di centri di informazione e orientamento a cui si possono rivolgere i cittadini), stavo varcando la soglia della Istituzione che più amavo.

Ad accorgersi del mio bagaglio professionale è stato proprio il Movimento 5 Stelle.

L’Italia non è un Paese meritocratico. Io provengo dal mondo della ricerca e sono nella Pubblica Amministrazione dal 1993. Conosco molto bene le difficoltà e le umiliazioni dei giovani talenti di oggi. Ma non mi sono mai tirata indietro per un’offerta di lavoro, anche se non prettamente attinente al mio percorso. Sostengo, fortemente, che occorre innamorarsi del proprio lavoro, indipendentemente dai riconoscimenti. “Occorre fare la propria parte”, citando Piero Angela. Ed è questo senso di responsabilità che ho sempre applicato, fin da giovane borsista presso l’Istituto di ricerca dove lavoravo.

Essendo curiosa di natura non ho mai smesso di accrescere la mia professionalità, anche durante il lockdown. Con i ritmi che avevo, essendo una pendolare che dai Castelli si muove verso la Capitale, non avevo mai tempo. La pandemia mi ha permesso di conquistare un titolo importante: la certificazione nazionale di project manager e, successivamente, l’attestazione di progettista europeo.

Quelli dal 2015 in poi sono stati anni estremamente produttivi. Ho viaggiato per lavoro in quattro regioni diverse: Toscana, Umbria, Marche, Lazio. Prodotto centinaia di elaborati, testi divulgativi e bollettini sui fondi europei e le politiche di coesione. E non solo in campagna elettorale. È stata una informazione/formazione a tutto campo rivolta ad amministratori locali, politici e semplici cittadini riguardo le tematiche europee e le loro opportunità, argomenti molto poco trattati e diffusi. Un gap enorme nella Pubblica Amministrazione che si sta risentendo molto con il PNRR.

Ecco, credo che questo lungo viaggio sul territorio e le moltissime esperienze raccolte siano state il background che mio marito ha visto, unitamente alla totale dedizione al servizio che mi porto dietro da quando ero una scout…

Recentemente, poi, vengo da una esperienza importante, quella di Assessore alla Transizione Ecologica, all’Ambiente, alle Politiche energetiche, alla Marina e all’Ufficio Europa presso il Comune di Latina.

Sono stata scelta per questo ruolo. Non essendo di Latina, non ho partecipato alla campagna elettorale ma il Gruppo di Attivisti locali voleva indicare un tecnico esperto. Da qui la proposta. Poi ho superato la selezione “interna”, come avviene democraticamente all’interno del Movimento 5 Stelle. Un confronto alla americana, con diversi candidati e su tematiche attinenti all’Assessorato.

Ho ricoperto questo ruolo da novembre 2021 fino allo scorso luglio. Nove mesi intensi, sul territorio, giorno dopo giorno, senza mancare mai”.

Quanto La aiuterà aver svolto ruoli amministrativi in un'eventuale carriera da deputata?

“Moltissimo. Indispensabile una esperienza di questo genere. Io ne ho sulle spalle due, una al Comune di Guidonia e l’altra a Latina. Due “città medie”, due realtà laziali importanti. Anche a livello sociale.

A mio avviso nessuno dovrebbe candidarsi a deputato senza aver avuto esperienze sul territorio.

Puoi “servire” solo se conosci. Puoi apportare il tuo contributo al miglioramento solo se vivi quotidianamente le difficoltà, ne fai parte ed entri in sintonia.

Da questo punto di vista mi sento assolutamente “cosmopolita”. I territori sono tutti da abbracciare, da conoscere, da amare. Ogni realtà ha una sua storia e una sua vocazione. Un politico deve riuscire a far emergere questi “talenti” e a proteggerli.

Vorrei citare un risultato importante: in questo momento Latina è l’unico Comune in Italia (l’altra è la Regione Emilia Romagna, non un Comune quindi) a partecipare ad un progetto innovativo di partecipazione attiva in tema di “sviluppo urbano sostenibile”. Il progetto è stato scritto e presentato da me, in qualità di Assessore all’Ufficio Europa (dovrebbero essere costituiti in ciascun Comune!), grazie anche alla indicazione e suggerimento della Regione Lazio che ci ha proposto come esempio di “città media”. In questo progetto rappresentanti della società civile, come Comitati, Associazioni e Enti no profit, entrano formalmente nel processo decisionale della città e ne costituiscono i “garanti” affinchè strategie e azioni siano realizzate”.

(Fonte dati: https://ec.europa.eu/regional_policy/en/newsroom/news/2022/07/07-11-2022-citizens-will-participate-in-the-selection-of-investments-and-projects)centroEstivo freeTime ilmamilio

Ci sono istanze specifiche dei Castelli Romani che avrebbe premura di portare in Parlamento?

“I Castelli Romani hanno a mio avviso 4 importanti “distretti”: scientifico (pensiamo all’Enea, all’INFN e alla vicina Tor Vergata), culturale e turistico (dimore storiche, ville tuscolane, ecc.), naturalistico (la presenza di un Parco) e agricolo (produzione vinicola).

Da questo punto di vista siamo un territorio ricchissimo, sfruttato e maltrattato. Nessuna visione organica e in prospettiva. Soprattutto, nessuna visione “sostenibile” e a lungo termine.

L’occasione, tra PNRR e la programmazione dei fondi europei 2021-2027 potrebbe essere ghiotta. Perché intanto mette a disposizione risorse economiche mai avute prima, ma soprattutto perché “impone” la visione di sostenibilità.

Importanti progetti da realizzare sono, quindi, quello di una “smart city della sostenibilità”, su proposta dell’ex Ministro Fioramonti e l’Università Tor Vergata, progetto con un impatto non solo scientifico (perché andrebbe a realizzare un centro di innovazione) ma anche sociale interessando la mobilità sostenibile, le energie rinnovabili e il turismo scientifico.

A tal proposito vorrei anche citare lo Spazio Attivo di Zagarolo presso Palazzo Rospigliosi, un vero e proprio Open Innovation Center nato grazie anche ad una legge regionale (la n. 229 del 2021) che ne consente la nascita e la creazione.

Lo Spazio Attivo di Zagarolo insiste sui Castelli Romani e i Monti Tiburtini ed è la sede presso cui io lavoro e a cui imprese, scuole e università si possono rivolgere per avviare attività sul territorio. Il progetto di un hub su aree diverse dalla capitale o aree “interne” si inserisce in una visione più ampia che è quella di “non lasciare nessuno indietro” e di “connettere” tutti attraverso modalità e approcci più compatibili con la sostenibilità ambientale (vicinanza dei servizi, eventi culturali, turismo lento, ecc.).

Un’altra tematica che mi sta molto a cuore e che mi ha visto impegnata in prima linea proprio nel mio Comune (anche grazie all’Associazione “Urbanistica Partecipata” di cui faccio parte) è quella del “Consumo zero del territorio”. La difesa del suolo non è più derogabile e si rende necessaria una rigida politica di fermo a nuove cementificazioni, compensata dalla ricostruzione e manutenzione di tutto il patrimonio edilizio già esistente. Mi riferisco a efficientamenti energetici e, dove necessario, a miglioramenti sismici. Ricordo, infatti, che uno dei punti salienti del programma M5S è il super bonus, sicuramente migliorabile, ma rivelatosi motore potentissimo di rilancio economico, soprattutto per le imprese del settore.

Se dovesse fare un appello al voto, cosa direbbe agli elettori del collegio dov’è candidata?

“Direi semplicemente di votare. Di non nascondersi dietro l’alibi “non cambia nulla”.

Non si può “delegare” a pochi individui il futuro. Nonostante la delusione, nonostante il disincanto, non può prevalere il disinteresse, il distacco.

Questo sarebbe il fallimento totale, la deriva e, infine, la resa.

Invece, dobbiamo avere coraggio. Coraggio e cuore”.

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