16 Agosto, il Santo del Giorno: la Chiesa celebra San Rocco e Santo Stefano d'Ungheria Re

Pubblicato: Martedì, 16 Agosto 2022 - redazione attualità

 

La rubrica dei Santi celebrati dalla Chiesa

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SANTO STEFANO D'UNGHERIA

Di nobilissima famiglia, e gli ricevette da bambino una profonda educazione cristiana. Consacrato re d'Ungheria nella notte di Natale dell'anno mille con il titolo di "re apostolico", organizzò non solo la vita politica del suo popolo, riunendo le 39 contee in unico regno, ma anche quella religiosa gettando le fondamenta di una solida cultura cristiana. Egli divise il territorio in diocesi, eresse chiese monasteri, fra cui quello famoso di San Martino di Pannonhalma, ed appoggiò il clero servendosi come collaboratori di Benedettini di Cluny. Aveva sposato una principessa, Gisella di Baviera, ora venerata come Beata, che lo sostenne nella sua opera e che alla sua morte si richiuse nel monastero benedettino di Passau.

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Anche il loro figlio Emerico è venerato come Santo. Santo Stefano d’Ungheria potrebbe essere considerato modello e patrono delle anime chiamate da Dio per missioni di colossale portata. Il segreto per cui lui ottenne la radicale trasformazione del suo popolo fu il compiere la sua vocazione tra le braccia di Maria.

Nel 1083 il pontefice San Gregorio VII sancì la elevatio corporis di tutti coloro che convertirono la Papponnia al cristianesimo, in primis il re Stefano. Il Beato Innocenzo XI promulgò la sua canonizzazione equipollente il 28 novembre 1686. San Paolo VI fissò la memoria facoltativa di Santo Stefano d'Ungheria al 16 agosto, giorno seguente il suo anniversario di morte. In entrambe le date è ricordato dal Martirologio Romano. Sino al Messale Romano del 1962 la data della festa era il 2 settembre.

SAN ROCCO

Le fonti su di lui sono poco precise e rese più oscure dalla leggenda. In pellegrinaggio diretto a Roma dopo aver donato tutti sui beni ai poveri, si sarebbe fermato a ad Acquapendente, dedicandosi all'assistenza degli ammalati di peste e facendo guarigioni miracolose che diffusero la sua fama. Peregrinando per l'Italia centrale si dedicò ad opere di carità e di assistenza promuovendo continue conversioni. Sarebbe morto in prigione, dopo essere stato arrestato presso Angera da alcuni soldati perché sospettato di spionaggio.

Invocato nelle campagne contro le malattie del bestiame e le catastrofi naturali, il suo culto si diffuse straordinariamente nell'Italia del Nord, legato in particolare al suo ruolo di protettore contro la peste. Gregorio XIII introdusse il nome di Rocco nel Martirologio Romano, sotto il pontificato di Urbano VIII la Congregazione dei Riti accordo un Ufficio e una Messa propri per le chiese costruite in onore del santo. Infine, nel 1694, Innocenzo XII presrisse ai Francescani di celebrare la festa con rito doppio maggiore, forte della citazione fatta nel 1547 da Paolo IV nella Bolla Cum a nobis di San Roco quale membro del Terz'Ordine di San Francesco.

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